CAR-T con linfoma non Hodgkin e leucemie linfoblastiche, a Pisa trattato con successo il primo paziente

CAR-T è una delle nuove terapie per il trattamento di pazienti con linfoma non Hodgkin e leucemie linfoblastiche che vengono guardate con maggiore interesse e fiducia

CAR-T il successo all’Uoup Pisa

A Pisa in Aoup è stato trattato con successo nei giorni scorsi il primo paziente candidato alla terapia CAR-T, la nuovissima cura con i linfociti-T (un particolare tipo di globuli bianchi considerati i “soldatini” del nostro sistema immunitario) per casi selezionati di linfomi non Hodgkin aggressivi o recidive multiple di leucemie linfoblastiche refrattarie alle terapie convenzionali, che solo alcuni centri altamenti specializzati in Italia, accreditati a livello europeo nel trapianto di midollo osseo e che possono avvalersi di èquipe multidisciplinari, possono erogare.

E Pisa è fra questi.

E’ accaduto nell’Unità operativa di Ematologia dove un paziente, colpito da una ricaduta di una grave forma aggressiva di linfoma, è stato  trattato alla vigilia di Natale con le cellule T manipolate in vitro, prodotte in collaborazione con Novartis, è stato seguito nei giorni successivi per il controllo delle reazioni attese – che sono state di lieve entità – ed è stato dimesso in buone condizioni.

In cosa consiste la terapia CAR-T?

Questo trattamento – che consiste nel prelievo dei linfociti T e successiva purificazione con tecniche molecolari specifiche per potenziarli contro la malattia – rappresenta un nuovo baluardo terapeutico nella cura di queste gravi malattie del sangue ma non è applicabile a tutti i pazienti.

Una volta effettuata la valutazione multispecialistica caso per caso (rapporto rischi/benefici), si mette in moto una poderosa organizzazione che prevede il prelievo delle cellule, la spedizione alla casa farmaceutica e il loro ritorno a seguito di manipolazione: un processo altamente complesso possibile solo in un centro accreditato grazie alla collaborazione di diverse unità operative (fra cui  il Centro trasfusionale).

Nel post-trattamento, inoltre, bisogna saper fronteggiare eventuali effetti collaterali, talora anche significativi, causati dalla possibile tossicità dei linfociti attivati nei vari organi.

Anche questa eventualità  richiede la stretta collaborazione e disponibilità di molte strutture e di specialisti dedicati, tutti percorsi assistenziali trasversali che in Aoup sono coordinati dal dottore Enrico Orciuolo.

Grazie a tutta questa organizzazione l’Aoup ha ottenuto, con l’impegno della Direzione aziendale e il sostegno del Rettore dell’Università di Pisa, l’autorizzazione al trattamento con CAR-T dimostrando di avere sia le competenze sia la capacità di realizzare rapidamente questa terapia senza costi aggiuntivi (eccetto quello delle cellule farmaco) superando l’altissimo costo che avrebbe richiesto la realizzazione di un unico centro regionale.

Novartis, inoltre, ha riconosciuto le potenzialità e la qualità di Aoup ed ha accreditato, per suo conto, il Centro.

Con il trattamento del paziente entro la fine del 2020 si è conclusa, quindi, nel tempo atteso, la realizzazione di un progetto che pone ancora una volta l’Aoup e l’Ematologia pisana ai vertici nazionali.

Per approfondire:

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Fonte dell’articolo:

Sito istituzionale AUOP

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