Chikungunya a Roma: cosa sapere e perché andare a donare sangue è molto importante, adesso

Informazioni generali su una malattia virale che sta facendo scalpore, ma che è presente in Italia da 10 anni. Cose da sapere per affrontare con attenzione ma senza allarmismi una malattia infettiva tropicale

 

DegueLa chikungunya è una malattia virale di carattere tropicale. I principali segni e sintomi di questa malattia non la distinguono da altre tipologie di infezione: la “malattia che ti piega” è caratterizzata da febbre alta e forti dolori, e si trasmette da uomo a uomo tramite un vettore, che è in questo caso una zanzara infetta. L’OMS ha rilevato per la prima volta questa malattia in Tanzania negli anni ’50 ma è probabile che la chikungunya sia presente da secoli nel sud est asiatico e in altre aree. Il nome della malattia è africano, deriva dalla lingua swahili e significa “ciò che piega” o “contorce”.

Il virus – conosciuto a livello scientifico con la sigla CHIK – è presente in gran parte dell’area equatoriale: Caraibi, Africa, isole dell’Oceano Indiano, Indonesia, Filippine, area polinesiana, Cina, Stati Uniti, Messico e – in Europa – in Italia e in Francia.

Sintomi: quale situazione clinica causa la chikungunya?

Emd-5577Dopo un periodo di incubazione di 2-12 giorni si manifestano improvvisamente febbre e dolori alle articolazioni tali da limitare i movimenti dei pazienti, che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Altri sintomi includono dolore muscolare, mal di testa, affaticamento e rash cutaneo. Il dolore alle articolazioni è spesso debilitante, generalmente dura alcuni giorni ma può anche prolungarsi per alcune settimane. Inoltre, il virus della chikungunya può causare malattie acute, subacute o croniche.

Nella maggior parte dei casi i pazienti si riprendono completamente tuttavia, in alcuni casi il dolore alle articolazioni può persistere per mesi o anche anni. Spesso i sintomi delle persone infette sono lievi e l’infezione può non essere riconosciuta o male-interpretata, soprattutto nelle aree in cui è presente la dengue. Occasionalmente sono state segnalate complicanze oculari, neurologiche, cardiache e gastrointestinali. Raramente si verificano complicanze gravi, tuttavia negli anziani la malattia può essere una concausa di morte.

 

Vettori e agente responsabile

Identificata in oltre 60 Paesi di Asia, Africa, Europa e delle Americhe, la chikungunya si trasmette da persona a persona attraverso la puntura di una zanzara femmina del genere Aedes, come Aedes aegypti ed Aedes albopictus (la zanzara tigre). Il virus responsabile appartiene alla famiglia delle togaviridae, del genere degli alphavirus. Nel Dipartimento Malattie infettive dell’Iss è attivo il laboratorio di riferimento nazionale per gli arbovirus. La diagnosi viene effettuata dopo test di laboratorio, sia sierologici che molecolari.

Le più importanti malattie di importazione prese in considerazione per questi test sono dengue, chikungunya, febbre gialla, West Nile, encefalite giapponese e le malattie causate da hantavirus.

 

Al momento non esiste un trattamento antivirale specifico e le cure si focalizzano nell’alleviare i sintomi della malattia. Non esiste un vaccino contro la chikungunya.

 

Prevenzione, in questi casi, significa una buona disinfestazione
Prevenzione, in questi casi, significa una buona disinfestazione

Prevenzione e consigli per i viaggiatori

La prevenzione della malattia consiste innanzitutto dell’impedire o ridurre al minimo le punture delle zanzare. Sarà utile quindi per coloro che intendano recarsi nelle zone in cui è presente il virus seguire le precauzioni generali per difendersi dalle punture delle zanzare:

  • reti alle finestre o zanzariere nelle stanze in cui si soggiorna
  • vestiti che non lascino scoperte parti del corpo (camicie con maniche lunghe, pantaloni lunghi ecc) di colore chiaro, perché i colori scuri attraggono le zanzare
  • repellenti sulle parti del corpo che rimangono scoperte, tenendo presente che il sudore ne riduce l’effetto. Donne gravide e bambini dovrebbero consultare il proprio medico o farmacista prima di utilizzare questi prodotti, mentre particolare attenzione va posta ai bambini di età inferiore ai 3 mesi, per i quali l’utilizzo è invece sconsigliato.

Infine, è importante ricordare che alcune zanzare vettori di questa malattia non sono attive solo al buio, nelle ore serali, ma anche durante il giorno.

 

In caso di febbre di qualsiasi natura, soprattutto se accompagnata da dolori articolari, si raccomanda ai viaggiatori di rientro da un viaggio in una zona in cui è presente la malattia di segnalare al proprio medico, o alla struttura ospedaliera a cui si sono rivolti, i Paesi in cui si sono recati. Categorie particolari come le donne in gravidanza e le persone con malattie croniche o scarse difese immunitarie dovrebbero chiedere consigli al proprio medico sull’opportunità di intraprendere un viaggio in una zona endemica per chikungunya.

Donazioni di sangue: L’appello della Croce Rossa

«E’ importante che le raccolte straordinarie siano programmate, perché l’emergenza per il Lazio potrebbe durare diversi giorni, a seconda dell’andamento dei focolai», spiega il direttore del CNS Giancarlo Maria Liumbruno. Al momento il fabbisogno aggiuntivo stimato è di 200-250 sacche al giorno. Già diverse regioni si sono mobilitate, mettendo a disposizione oltre 800 unità, grazie anche al contributo fondamentale delle Associazioni. Una risposta eccezionale che testimonia che è subito scattata una vera gara di solidarietà. Al momento, ricorda il Centro, lo stop totale per il sangue riguarda solo i residenti nelle Asl Roma 2 e a Anzio. Nel resto del comune di Roma e del Lazio i donatori possono donare normalmente, con una quarantena di cinque giorni solo se hanno soggiornato nelle zone colpite. Per il resto d’Italia l’indicazione è invece di sospendere i donatori per 28 giorni solo se sono stati a Roma o a Anzio. Nessuna restrizione invece è prevista per le donazioni di plasma, conclude la nota.

Donazioni sospese
Per quanto riguarda le donazioni, il Ministero della Salute fa invece sapere che «in seguito ai casi di Chikungunya registrati a Roma e Anzio, il Centro nazionale sangue (CNS) dell’Istituto superiore di sanità (ISS) ha sospeso le donazioni di sangue ed emocomponenti oltre che nel Comune di Anzio anche nella Asl 2 del Comune di Roma.
La decisione, che è corredata da ulteriori misure cautelative, prevede inoltre che nel resto del Comune di Roma la donazione è consentita con una quarantena di 5 giorni, mentre in tutte le altre aree della Regione (in base all’assunzione di un minor livello di rischio di infezione) al sangue raccolto verrà applicata la quarantena di 5 giorni se il donatore ha soggiornato nella Asl Roma 2 o a Anzio. A livello nazionale i donatori che hanno soggiornato nei Comuni interessati saranno invece sospesi per 28 giorni.

“Rivolgiamo un appello a tutti i donatori sul territorio nazionale: contattate la struttura trasfusionale più vicina e programmate quanto prima una donazione di sangue o plasma, secondo le indicazioni che vi saranno fornite”. Questo l’invito di Colum Donnelly, delegato nazionale della Croce Rossa Italiana per la donazione di sangue, in seguito alla sospensione delle donazioni ad Anzio e nell’ASL 2 di Roma a causa del virus Chikungunya. “Sono tantissimi – prosegue – i pazienti che, necessitando di trasfusioni per interventi chirurgici oppure quale terapia per malattie come la talassemia, dipendono direttamente dalle scorte delle strutture trasfusionali e non possiamo consentire che le conseguenze di questa situazione mettano in pericolo la loro salute. Stiamo seguendo l’evolversi della vicenda in stretto contatto con il Centro Nazionale Sangue e, come sempre, siamo pronti a fare la nostra parte per limitare al massimo ogni possibile disagio. In questo senso, occorre attivarsi tempestivamente per sopperire alle eventuali carenze di sangue che potrebbero verificarsi nelle zone interessate dalla sospensione”.

I casi confermati di infezione da virus Chikungunya, come già comunicato dal Centro Nazionale Sangue, hanno determinato il blocco temporaneo delle attività di donazione del sangue nel territorio della ASL 2 del Comune di Roma e in tutto il Comune di Anzio. Inoltre, secondo le ulteriori misure cautelative disposte, nel resto della Capitale la donazione sarà consentita con una quarantena di 5 giorni, estesa anche a tutti i donatori a livello regionale che abbiano soggiornato nell’Asl Roma 2 o ad Anzio. Particolari accorgimenti anche per chiunque si sia recato in queste zone: per loro, la sospensione è di 28 giorni.

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