Cintura ragno: come si immobilizza un paziente traumatizzato?

Cintura ragno

Introduzione

Con il termine ragno si fa riferimento a delle particolari cinte usate nel primo soccorso per immobilizzare il busto e 200px-Cinture_ragnogli arti di un paziente che ha subito un trauma.

Dopo tutte le verifiche del caso effettuate dai soccorritori, il paziente traumatizzato viene posizionato sulla tavola spinale. Dopo avergli fermato la testa con il collarino cervicale e con il fermacapo, la persona viene immobilizzata tramite il ragno.

Il ragno è generalmente composto da una lunga cinta verticale – che viene posizionata lungo tutto il corpo, dal collo ai piedi – e da 10 cinte poste sopra di essa in maniera orizzontale e simmetrica tra loro, 5 a sinistra e 5 a destra. La prima fascia di cinte ha la forma a V e viene fissata all’estremità superiore della tavola spinale, al di sopra della testa. Tutte le altre cinte vengono fissate ai lati della tavola spinale. La seconda fascia viene posizionata all’altezza delle spalle, la terza fascia all’altezza della vita, la quarta all’altezza delle ginocchia e la quinta all’altezza delle caviglie.

Cintura ragno, applicazione

Terminate le manovre di caricamento è necessario fissare il paziente con un sistema di cinture detto “ragno”, che andrà a bloccare le strutture rigide del paziente alla tavola.

Distendere il ragno sul corpo e distribuirle nei punti di applicazione: Spalle Bacino Femori Piedi

Fissare le cinture rispettando l’ordine indicato ed avendo cura di non creare compressioni eccessive in funzione delle patologie traumatiche riportate. Cominciarne il fissaggio partendo dalle cinture a “X” su spalle e torace, posizionandole all’altezza delle ascelle e facendole passare sotto le braccia. Cercando le creste iliache, posizionare la cintura nella maniglia della spinale prossima a queste, in assenza di corrispondenza collocarla in una maniglia a valle, evitando di posizionare la cintura sul ventre. Nel fissaggio dei femori può rivelarsi opportuno inserire uno spessore morbido sotto il cavo popliteo per evitare che la trazione della cintura causi una eccessiva estensione del ginocchio ed eventuali danni articolari. Lo spessore può essere costituito da un traverso o da un lenzuolo ripiegato. Dopo aver terminato l’applicazione della cintura ai piedi del paziente si procede al ricontrollo delle cinture alle spalle utile a verificarne l’efficacia. È necessario effettuare le trazioni di tutte le cinture in modo simmetrico, evitando rollii del paziente. Queste cinture servono a limitare i movimenti verso la testa del corpo del paziente, utili soprattutto in caso di frenata o progressione inclinata. Il corretto fissaggio delle cinture rende efficace la tavola spinale, differentemente questa perderà di efficacia fino a risultare pericolosa per il paziente se le cinture fossero collocate al di fuori di strutture rigide o totalmente assenti.

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