Colpo di sonno: il grande nemico dell’autista di ambulanza è sé stesso

Perdere il controllo perché si è esagerato con le ore di veglia, perché non è stata fatta una corretta analisi delle proprie capacità e soprattutto non si ha avuto la coerenza nel dire “la prima causa di insicurezza in questo momento sono io, lascio la guida a un’altra persona”.

Il colpo di sonno nella guida dei veicoli commerciali

La bestia nera di ogni autista soccorritore in ambulanza è il colpo di sonno. Sicuramente questo è uno dei fenomeni che possono essere causa o concausa di incidenti stradali gravi per tre motivi:

  • Il colpo di sonno è improvviso

  • Il colpo di sonno è imprevedibile

  • Il colpo di sonno è incontrollabile

 

Anche se durante la marcia del veicolo avviene un colpo di sonno e ci si trova a fianco un soccorritore che cerca di svegliarci, non è affatto detto che si possa riprendere il controllo del mezzo in tempo per fermare la corsa ed evitare tragedie.

Quali fattori causano il colpo di sonno?

Il colpo di sonno può causare il ribaltamento del veicolo e traumi gravi per soccorritori e paziente

Questo problema nel mondo del soccorso è legato spesso allo stress e alla stanchezza che molti conducenti maturano soprattutto dopo molte ore di guida o di veglia. L’effetto del colpo di sonno consisten nella perdita di vigilanza limitata anche a pochi secondi, ma sufficienti durante la marcia del veicolo a cambiare direzione con imprevedibili e terribili conseguenze.

A favorire il colpo di sonno ci sono sicuramente fattori importanti come l’alcool, il mettersi alla guida dopo un pasto copioso, soprattutto se a base di proteine (salumi, formaggi, carne) che fanno poi “correre” molto sangue all’apparato digerente, “sottraendolo” al cervello e di conseguenza all’attenzione alla guida. La sonnolenza diventa pericolosa anche quando sono molte ore che la persona è sveglia, o se ha deciso di proseguire la guida dopo un turno di lavoro eccessivamente stressante.

Infatti mettersi alla guida di un veicolo di soccorso in condizioni di stanchezza è estremamente pericoloso e vi sono stati casi dove il conducente dell’ambulanza è uscito di strada. A volte con esiti infausti e terribili, come la cronaca ci ricorda spesso.

Durante un intervento soprattutto con i dispositivi di allarme azionati è indispensabile avere la massima concentrazione e pertanto non è ammissibile mettersi alla guida in condizioni di stanchezza o proseguire il viaggio se questa sopraggiunge all’improvviso. Il soccorritore deve maturare un’auto-coscienza dei propri limiti che lo renda oggettivamente efficace nella guida, e capace di togliersi da questo ruolo quando c’è il sentore del rischio di addormentarsi.

Vi sono anche altri importanti fenomeni dovuti a cause organiche che fanno manifestare il colpo di sonno come la “narcolessia” ovvero l’incapacità del cervello a regolare in maniera fisiologica il ritmo sonno-veglia e  la “cataplessia” cioè la perdita del tono muscolare dovuta spesso a forti emozioni. La narcolessia e la cataplessia  possono compromettere chi si mette alla guida che non può prevedere il momento nella quale si manifestano gli episodi appena descritti e purtroppo il nostro codice della strada non prevede sanzioni per chi si mette al guida sapendo di soffrire di queste patologie. Queste persone non dovrebbero guidare, se non con l’ausilio di farmaci che prevengono i fenomeni suddetti e comunque limitando al massimo l’attività di conduzione dei veicoli e facendolo possibilmente se  accompagnati.

Il colpo di sonno va sempre previsto!

Il soccorritore che ha compito di autista deve – alle prime avvisaglie – fermarsi in posizione non pericolosa e nel caso della guida di un veicolo di soccorso farsi sostituire. Questo comportamento è segno di grande responsabilità e deve essere tenuto anche se si è a poche centinaia di metri dalla meta. Ne va della sicurezza di tutti.

Come prevenire il colpo di sonno?

 

Anche i Vigili del Fuoco non sono indenni al colpo di sonno.

Posizione di guida,  atteggiamenti mentali, norme di comportamento e utilizzo dei dispositivi di bordo sono meglio descritti nel libro “La Guida Sicura in Ambulanza. Oggi possiamo parlare però di alcuni sistemi che tecnologicamente aiutano il soccorritore affinché possa trovarsi con un supporto avanzato che individui il sopraggiungere del colpo di sonno e lo eviti.

 

Il primo dispositivo è il lane system alarm, che evita le fuoriuscite di carreggiata. Spesso durante un trasporto sanitario ci si trova in condizioni di guida noiose e monotone. Si arriva facilmente a una condizione di scarsa concentrazione. Questa tecnologia calcola costantemente i fattori di guida che possono far insorgere la stanchezza e definisce insieme ad altri dati un parametro di “stanchezza potenziale”. Quando vicinanza della linea, velocità, uso dei lampeggiatori o pressione dell’acceleratore raggiungono determinati limiti, scatta un cicalino.

La frenata di emeregenza automatica

Quello che oggi sta assumendo i contorni di una vera rivoluzione è il meccanismo per la frenata automatica di emergenza. I sistemi elettronici che equipaggiano le varie case automobilistiche sono diversi per programmazione e logica, ma tutti hanno un’idea di base: qualcosa che l’autista non vede si sta posizionando e bisogna rallentare immediatamente. Ci sono sistemi che partono da pochi chilometri all’ora e arrivano fino alla velocità urbana (50 km/h), altri che possono fermare l’auto del tutto in caso di pericolo. Insomma, questa tecnologia che equipaggia già diverse automobili e diversi furgoni mette “una pezza” quando è necessario e innalza la sicurezza riducendo il rischio di tamponamento. Pensandoci bene, nelle condizioni urbane per un’ambulanza questo sistema può essere utile in diversi frangenti.

Il cruise control adattivo

Come funziona il cruise control adattivo? Un’immagine per spiegarlo con semplicità.

Questo sistema è quello che più si avvicina alla guida semi-automatica ma difficilmente può essere utilizzato nella guida in emergenza. Il Cruise Control Adattivo infatti monitora con un radar la distanza dalla vettura che precede e si adatta a quella mantenendo una distanza di sicurezza efficace in caso di stop. L’obiettivo di questi sistemi, come il dispositivo per mantenere la corsia, è quello di garantire un viaggio più comfortevole, ma non è esattamente quello che può servire al mondo del soccorso.

L’avvisatore radio per le auto che ci circondano

L’avvisatore Radio per le ambulanze in emergenza che avvisa via radio gli altri automobilisti del sopraggiungere del veicolo.

Negli Emirati Arabi, e ora anche in Germania e in Norvegia, è in fase di sviluppo un sistema per allertare i conducenti delle auto che sta per sopraggiungere un veicolo di emergenza. Nelle fasi più salienti dell’intervento pre-ospedaliero infatti questo sistema può garantire nell’arco di un centinaio di metri davanti all’ambulanza un “varco” di auto che si spostano perché forzatamente, tramite la radio, viene mandato il segnale della sirena del mezzo di emergenza che sopraggiunge.

Riflessometro al volante

L’icona per l’attivazione degli allarmi del rilevatore di stanchezza.

Questo è uno dei sistemi che può diventare davvero molto importante nella guida dei mezzi di emergenza. Il “riflessometro” è un sistema di sensori che rilevano la pressione delle mani del guidatore sul volante. E’ capace di misurare l’intensità della pressione e il grado di idoneità alla guida del conducente attraverso diversi check. Con questo sistema si combina il radar e un meccanismo di rivelazione che si installa sul parabrezza. Si tratta della centralina che contiene un software specifico: quando la pressione cala, il sistema chiede all’autista di effettuare un paio di pressioni sul volante o di premere un pulsante. Questo dispositivo è ancora in fase sperimentale, ma potrebbe presto entrare in servizio per tutti quei casi in cui l’autista deve condurre viaggi lunghi, o essere soggetto a controlli per velocità di crociera. E’ un meccanismo che replica in parte i sistemi di guida dei treni, che hanno necessità di check periodici da parte del capotreno affinché sia continuata la marcia (che in assenza di feedback verrebbe arrestata per sicurezza).

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