Croce Rossa: Convenzione di Ginevra e Giornata Mondiale Umanitaria

22 agosto 1864, nasce la Croce Rossa. 19 agosto, Giornata Mondiale Umanitaria

Il 22 agosto 1864 veniva firmata da 16 Stati europei la Prima “Convenzione di Ginevra per il miglioramento delle condizioni dei feriti delle forze armate in campagna”. Il documento, ispirandosi alle idee di Henry Dunant, ha gettato le basi del diritto internazionale umanitario contemporaneo, stabilendo regole universali per la protezione delle vittime nei conflitti, l’obbligo di estendere senza alcuna discriminazione le cure a tutti i militari feriti e malati, il rispetto del personale medico, del materiale e delle attrezzature sanitarie attraverso l’emblema protettivo della Croce Rossa, fondata un anno prima.

Il riconoscimento ufficiale dell’attività Società di soccorso doveva avvenire mediante la conclusione di un trattato internazionale: il governo svizzero offrii il proprio appoggio all’iniziativa convocando, l’8 agosto 1964, una Conferenza diplomatica alla quale partecipano i rappresentanti di 12 governi, compresi gli Stati Uniti, unica Potenza non europea rappresentata: si conclude con un documento, composto da dieci articoli, che garantisce neutralità e protezione alle ambulanze e agli ospedali militari, al personale delle équipes sanitarie e al materiale utilizzato. La protezione viene estesa anche alla popolazione civile che si adoperi per i soccorsi ai feriti.
La croce rossa su sfondo bianco viene adottata quale simbolo di protezione e neutralità riconosciuto a livello internazionale. L’emblema, privo di significato religioso, è scelto invertendo i colori federali della bandiera svizzera, in omaggio al paese ospitante.
Viene stabilita, inoltre, la regola fondamentale secondo la quale “i militari feriti o malati saranno raccolti e curati, a qualunque nazione appartengano”.
La prima Convenzione di Ginevra del 1864 dettando norme atte, per quanto possibile, a rendere meno crudele la guerra e riconoscendo la dignità della persona umana e la neutralità del ferito di guerra, costituisce un passo decisivo nella storia del Diritto Internazionale Umanitario.

Inoltre anche la settimana precedente è stata contraddistinta da un’altra importante ricorrenza: in data 19 agosto si è infatti tenuta la Giornata Mondiale Umanitaria, che è stata l’occasione per ricordare come “Soccorritori e strutture sanitarie non sono obiettivi militari”.

Riportiamo qui di seguito i 10 articoli della “Convenzione di Ginevra per il miglioramento delle condizioni dei feriti delle forze armate in campagna” e il comunicato stampa relativo alla Giornata Mondiale Umanitaria.

Convenzione di Ginevra per il miglioramento delle condizioni dei feriti delle forze armate in campagna

Ginevra, ventidue agosto milleottocentosessantaquattro

Art. 1 – Le ambulanze e gli ospedali militari saranno riconosciuti neutrali, e, come tali, protetti e rispettati dai belligeranti, durante tutto il tempo in cui si troveranno dei malati o dei feriti. La neutralità sarà sospesa se queste ambulanze o questi ospedali saranno salvaguardati da una forza militare.
Art. 2 – Il personale degli ospedali e delle ambulanze, ossia la direzione, il servizio di sanità, l’amministrazione, il trasporto dei feriti, potrà godere del beneficio della neutralità durante tutto lo svolgersi delle sue funzioni, e fintanto che resteranno dei feriti da raccogliere e da soccorrere.
Art. 3 – Le persone designate nell’articolo precedente potranno, anche dopo l’occupazione nemica, continuare a svolgere le loro funzioni nel loro ospedale o nella loro ambulanza, oppure ritirarsi per raggiungere i Corpi a cui appartengono.
Art. 4 – Le persone addette agli ospedali militari non potranno, durante la ritirata, trasportare con sé altro che gli oggetti di proprietà particolare. Il materiale degli ospedali militari è infatti sottomesso alle leggi di guerra. Questa regola non vale invece per le ambulanze, le quali potranno così mantenere il loro materiale.
Art. 5 – I civili che soccorreranno i feriti saranno rispettati e avranno piena libertà d’azione. I generali delle Potenze belligeranti avranno per missione quella di appellarsi al senso d’umanità delle popolazioni civili, informandole sul loro diritto alla neutralità. Ogni ferito raccolto e curato in una casa dovrà essere rispettato. Particolari favori saranno concessi a chi si prenderà cura dei feriti.
Art. 6 – I militari feriti o malati saranno raccolti e curati, a qualunque nazione appartengano. I comandanti in capo avranno la facoltà di rimandare immediatamente agli avamposti nemici i militari nemici feriti in combattimento, allorquando naturalmente le circostanze lo permetteranno. Saranno rimandati nei loro Paesi coloro che, dopo la guarigione, saranno riconosciuti invalidi. Gli altri potranno ugualmente essere rimandati in Patria, a condizione di non riprendere le armi durante tutta la durata del conflitto. Le evacuazioni, insieme al personale che le dirige, saranno protette dalla neutralità più assoluta.
Art. 7 – Una bandiera distintiva e uguale per tutti sarà adottata dagli ospedali, dalle ambulanze e durante le evacuazioni. Essa dovrà essere, in ogni caso, accompagnata dalla bandiera nazionale. Il personale neutrale porterà anche un bracciale, che gli sarà rilasciato dalle autorità militari. La bandiera e il bracciale porteranno una Croce Rossa su sfondo bianco.
Art. 8 -I particolari d’esecuzione della presente Convenzione saranno regolati dai comandanti in capo delle armate belligeranti, in base alle istruzioni dei loro rispettivi Governi, e conformemente ai principi generali enunciati in questa Convenzione
Art. 9 – Le Grandi Potenze che Sottoscrivono questo documento sono obbligate a Comunicare la presente. Convenzione ai Governi che non hanno potuto inviare dei plenipotenziari alla Conferenza Internazionale d Ginevra, invitando tali Governi a sottoscrivere essi stessi tale Convenzione.
Art. 1O – La presente Convenzione sarà ratificata a Berna entro quattro mesi da oggi.
Ginevra, ventidue agosto milleottocentosessantaquattro
Giornata Mondiale Umanitaria

In occasione della Giornata Mondiale Umanitaria, voglio ricordare il lavoro quotidiano dei 150mila volontari della Croce Rossa Italiana e dei milioni di volontari di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa in tutto il mondo che ringrazio per il supporto continuo a chi è vulnerabile, a chi ha bisogno, a chi scappa da guerra e fame, a chi vive sotto le bombe. In una giornata come questa, però, non possiamo dimenticare di ribadire a chiare lettere che il personale e le strutture sanitarie non sono un obiettivo militare e non devono assolutamente essere colpite. Dalla Siria allo Yemen, fino all’Afghanistan, troppe volte abbiamo visto ospedali, soccorritori e civili finire nel mirino delle parti in conflitto: una situazione insostenibile che rende ancora più drammatica la situazione della popolazione in zone di guerra. Tutte le parti in conflitto e tutti quelli che hanno contatti sul terreno si devono impegnare a rispettare chi porta aiuto e chi salva le vite: un mondo dove neanche medici, operatori sanitari e ospedali sono rispettati, è un mondo più buio e senza futuro”, ha dichiarato il Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana e Vicepresidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, Francesco Rocca.

In occasione della Giornata Mondiale Umanitaria (World Humanitarian Day) la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa ha realizzato una campagna di comunicazione sui social network per descrivere le attività quotidiane dei volontari in tutto il mondo. L’obiettivo è quello di sensibilizzare il pubblico su ciò che realmente significa mettersi nei panni di un operatore sanitario o di un volontario di Croce Rossa/Mezzaluna Rossa.

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