Crisi umanitaria nell'Acre: cosa accade nell'ovest del Brasile? Decretato lo stato di emergenza

Acre (Brasile), decretato lo stato di emergenza: situazione senza precedenti, dovuta a più fattori, ambientali, sanitari e sociali, nello Stato di Acre, nell’estremo ovest del Brasile.

Dall’inizio del 2021 è stato registrato un focolaio di dengue, con già oltre 8.600 casi sospetti.

Nell’ultima settimana, le piogge hanno causato lo straripamento di fiumi e torrenti, con lo sfollamento di famiglie in più di dieci città.

A pesare è poi la seconda ondata di Covid-19 ha colpito lo Stato, che soffre di una carenza di posti di terapia intensiva.

Acre, in Brasile: una inaspettata crisi umanitaria

Una inaspettata crisi umanitaria che coinvolge centinaia di migranti ha ulteriormente aggravato la situazione.

Il governatore di Acre, Gladson Cameli, ha decretato una stato di emergenza e istituito un gabinetto di crisi temporaneo per gestire la situazione.

Tra le misure annunciate dal governo federale per mitigare gli effetti delle inondazioni c’è anche lo sblocco di 450 milioni di reais, poco più di 67 milioni di euro, destinati a diversi municipi.

Il ministero della Giustizia aveva già autorizzato l’impiego della Forca Nacional de Seguranca nello Stato, per gestire le “attività di eccezionale e temporaneo blocco agli ingressi di stranieri nel Paese”.

Il presidente Jair Bolsonaro ha reso noto che si recherà a Rio Branco, la capitale di Acre, giovedì.

I migranti che tentano la traversata fino in Perù, le cui frontiere sono chiuse a causa della pandemia, stanno aumentando la tensione nella città di confine di Assis Brasil.

Oggi più di 400 migranti, per lo più haitiani, si trovano accampati in rifugi o sono per strada.

La possibilità che il flusso migratorio aumenti è preoccupante, dato che la prefettura non ha la capacità di assistere così tanta gente e gli assembramenti aumentano ancora di più i rischi di contaminazione dal nuovo coronavirus.

Stando ai dati della Secretaria de Estado de Saude (Sesacre), ad Acre ci sono 54.743 persone positive al Covid-19 mentre sono 957 i decessi.

La tassa di occupazione dei posti in terapia intensiva ha raggiunto il 91 per cento ed è concentrata nelle maggiori città, Rio Branco e Cruziero do Sul.

Assis Brasil è la città con il peggiore dato dello Stato relativo al Covid-19, con 1.375 casi ogni 10.000 abitanti.

È intanto previsto che lo stato di emergenza si estenda anche ai prossimi giorni a causa delle piogge, che dovrebbero durare almeno fino a giovedì.

Nell’Acre sono già quasi 130.000 le persone colpite in qualche modo dallo straripare dei fiumi nella capitale e all’interno dello Stato.

Gli abitanti coinvolti dalle inondazioni sono stati portati in rifugi allestiti in scuole, chiese, palestre, campi sportivi e barche.

Le inondazioni aumentano poi il rischio di contagiarsi dal dengue.

Per approfondire:

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Variante amazzonica del Covid-19 circola in 12 stati: P1 si diffonde nel Brasile

Fonte dell’articolo:

Bianca Oliveira / Agenzia Dire

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