Droni ambulanza, il Cormorant ha svolto la sua prima missione

Caricamento rapido, volo, atterraggio e controlli sarebbero stati tutti svolti nel migliore dei modi. Il 7 maggio sarà ricordata come una data rivoluzionaria nel settore MEDEVAC?

YAVNE, ISRAELE – La Galilea potrebbe essere la nuova Kill Devil Hills della storia aeronautica. E una piccola start-up israeliana, ovviamente nata per scopi militari, potrebbe essere ricordata come l’antesignana del volo automatizzato per trasportare persone, in questo caso pazienti feriti in guerra, senza l’uso di un pilota o di un elicottero.

 

Il 7 maggio infatti la Tactical Robotics, sussidiaria della URBAN Aeronautics, ha compiuto il primo volo di presentazione del Cormorant, osservato direttamente dalle Forze Militari Israeliane.
L’evento, una vera e propria pietra miliare non solo per gli israeliani, è stato annunciato pochi giorni fa alla Israel Combat Rescue and Emergency Medicine Conference, dove la Cormorant ha presentato la sua capacità di essere il primo operatore UAS con potenzialità di salvataggio e trasporto di feriti da missioni critiche.

Il volo dimostrativo è stato realizzato alla Megiddo Airfield ed è consistito nel caricamento in puro stile scoop&run di un ferito con arma da fuoco. Nel punto di delivery il Cormorant ha caricato e portato “in zona sicura” un manichino telecontrollato per il monitoraggio dei parametri vitali. Oltre a questo il paziente era controllato e monitorato tramite una telecamera a bordo.

Ad eccezione delle operazioni di prima cura e di trasporto all’interno del velivolo, tutte le operazioni restanti sono state fatte in completa autonomia e in remoto.

Diversi studi e diverse realtà stanno lavorando per la realizzazione di droni ambulanza efficaci e capaci di operare anche in ambienti ostili. La Cormorant è oggi la prima ad essere riuscita in un trasporto completo con un dispositivo dual-role che può fare da ricognitore, servizio di recupero e di trasporto senza pilota.

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