Ebola, militare in ospedale per un infarto. Zaia invia gli ispettori a Vicenza

Il colonnello, un 60enne americano, è stato colto da un malore mentre era in quarantena dopo il rientro dalla Liberia. Subito trasferito in ospedale

VICENZA Non sarà inserito nella classificazione di «caso sospetto di malattia da virus ebola nonché patologie di natura infettiva», il paziente americano ricoverato per presunti problemi cardiaci all’ospedale San Bortolo di Vicenza. Lo rileva in una nota la direzione generale dell’Usl 6, precisando che il militare proveniente dall’isolamento imposto dagli Usa in caserma dopo il rientro delle truppe da zone di epidemia, è stato comunque ricoverato in una stanza singola. Per quanto concerne la gestione clinica del caso in oggetto – viene precisato nella nota – dopo aver ricevuto la chiamata telefonica, la centrale operativa del 118 ha sottoposto il paziente ancora all’interno della caserma «Dal Din», tramite conferenza telefonica tra clinici statunitensi, il medico della unità operativa di Malattie Infettive dell’ospedale San Bortolo e il medico in guardia attiva dell’istituto nazionale malattie infettive «Lazzaro Spallanzani» di Roma: un «triage avanzato» in ordine a quanto stabilito dalle circolari ministeriali in merito ed al protocollo della Regione Veneto «Malattia da virus ebola». «Successivamente – aggiunge la direzione generale dell’Usl – il paziente è stato trasportato in Pronto Soccorso e ricoverato presso la unità operativa di riferimento per la patologia in atto». «Tutte le fasi operative – conclude l’Usl di Vicenza – sono state eseguite dal personale e, ad oggi sono evidentemente mantenute, attuando le procedure standard per la prevenzione della trasmissione di malattie infettive da contatto, mantenendo le misure igienico-sanitarie idonee al caso in questione».

Il presidente del Veneto Luca Zaia ha ordinato al direttore della sanità regionale Domenico Mantoan di disporre una ispezione all’Usl 6 di Vicenza. Servirà, sottolinea una nota della presidenza della Regione – per accertare le reali condizioni relative al trasferimento dall’isolamento in caserma al San Bortolo del soldato americano appartenente al gruppo Us Army rientrato dall’Africa. L’ispezione è stata ordinata da Zaia «valutate le dichiarazioni del direttore medico dell’ospedale, e preso atto della dichiarazione ai media del direttore generale dell’Ulss 6».

Il militare americano, un colonnello di 60anni, si è sentito male sabato scorso registrando i sintomi di un infarto. Automaticamente dall’ospedale San Bortolo è giunta un’ambulanza che ha portato il militare in ospedale dove è stato posto sotto osservazione in zona sicura e, dopo la diagnosi, è stato previsto un intervento chirurgico che verrà effettuato nei prossimi giorni. «Ci siamo attenuti rigidamente – dice Ennio Calore dirigente medico dell’ospedale- alle direttive del ministero e della Regione. Tutto il San Bortolo è in grado di screenare e decidere. Nessun problema. Nessun allarme. Per noi è un malato normale». «A noi – conclude – della quarantena decisa dagli americani non interessa nulla. È una loro iniziativa».

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