ELEZIONI 2018: per sanità e ricerca comunque vada non sarà un successo

L’OSSERVATORIO GIMBE PUBBLICA I RISULTATI DEFINITIVI DEL FACT CHECKING SUI PROGRAMMI ELETTORALI, CONFERMANDO CHE NESSUNA FORZA POLITICA HA ELABORATO UN “PIANO DI SALVATAGGIO” DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE. I PARTITI HANNO UN’ATTENZIONE MOLTO VARIEGATA PER SANITÀ E RICERCA: NUMEROSE PROPOSTE VALIDE MA FRAMMENTATE, ALCUNE NON SOSTENIBILI, ALTRE POCO ATTUABILI, NON SOSTENIBILI O SUPERFLUE. GRANDI ASSENTI LA VALUTAZIONE DELL’IMPATTO ECONOMICO DELLE PROPOSTE E UNA VISIONE DI SISTEMA.

23 febbraio 2018 – Fondazione GIMBE, Bologna

A 10 giorni dalle consultazioni politiche, la Fondazione GIMBE rende noti i risultati del monitoraggio indipendente delle proposte su sanità e ricerca biomedica di tutti i programmi elettorali. «Come già annunciato – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – l’analisi è stata condotta esclusivamente sui programmi ufficiali dei partiti, escludendo tutti i materiali divulgativi e le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa, radio, TV, social media». Ecco la sintesi delle principali proposte classificate secondo le azioni del “piano di salvataggio del SSN” elaborato della Fondazione GIMBE:

  1. Salute al centro di tutte le decisioni politiche. Il M5S propone interventi precisi su varie determinanti della salute: ambiente, alimentazione, politiche del farmaco, azzardo. Civica Popolare punta a migliorare condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, oltre che vita lavorativa, economica e sociale. Proposte di incentivi per la prevenzione (Fratelli d’Italia) e per l’adozione di sani stili di vita (10 Volte Meglio). Liberi e Uguali e Siamo puntano a ridurre i fattori di rischio nell’ambiente di vita e di lavoro. 10 Volte Meglio e Stato Moderno Solidale promuovono energia pulita e lotta all’inquinamento.
  2. Certezze sulle risorse per la sanità. 10 Volte Meglio, + Europa, Popolo della Famiglia, Partito Democratico propongono un rilancio del finanziamento pubblico senza definirne l’entità. Liberi e Uguali, accanto ad un investimento di € 5 miliardi in 5 anni per rinnovamento tecnologico ed edilizia sanitaria, propone di riallineare progressivamente la spesa sanitaria pubblica alla media dei paesi dell’Europa occidentale: ma servono quasi € 90 miliardi per colmare il gap. Sinistra Rivoluzionaria vuole il “raddoppio immediato dei fondi destinati alla sanità”, ovvero € 114 miliardi subito sul piatto.
  3. Maggiori capacità di indirizzo e verifica dello Stato sulle Regioni nel rispetto delle autonomie. Noi con L’Italia, Partito Democratico, Partito Repubblicano Italiano-ALA e Potere al Popolo riportano solo generiche dichiarazioni per garantire i LEA su tutto il territorio nazionale. Bisogna mettere mano alla Costituzione per le proposte di +Europa (modifica della ripartizione di competenze tra Stato e Regioni), 10 Volte Meglio (revisione dell’articolo 117) e Partito Comunista (rimozione del Titolo V). + Europa propone anche di rivedere le regole su monitoraggio dei LEA e commissariamento delle Regioni. In controtendenza Forza Italia che vuole rafforzare le autonomie regionali e locali.
  4. Costruire un servizio socio-sanitario nazionale. Generiche dichiarazioni di intenti su aiuti ad anziani e disabili da Fronte Friulano, Il Popolo della Famiglia, Italia Europa Insieme e sul potenziamento dei servizi socio-sanitari dalla Lega. Ricco il programma di 10 Volte Meglio: domotica per anziani e disabili, aumento RSA, potenziamento geriatria, nuovi curricula per caregiver, promozione attività fisica e prevenzione per i disabili. Liberi e Uguali e Potere al Popolo mirano a implementare il Piano Nazionale per la non autosufficienza con l’assistenza domiciliare integrata, su cui punta anche Civica Popolare che vuole riconoscere contributi previdenziali per l’attività familiare di assistenza agli anziani, in linea con Fratelli d’Italia. Proposte d’inclusione per le persone con disabilità e i soggetti fragili da Liberi e Uguali e Potere al Popolo. Numeri solo dal Partito Democratico (€ 2 miliardi per indennità di accompagnamento) e da Fratelli d’Italia (improbabile “raddoppio” dell’assegno di invalidità che richiede oltre € 18 miliardi).
  5. Ridisegnare il perimetro dei LEA. Nessun partito affronta l’inderogabile delisting delle prestazioni incluse nei LEA: ovvio che annunciare la riduzione delle prestazioni rischia di ridurre i consensi.
  6. Eliminare il superticket e revisione normativa su ticket. Civica Popolare e Liberi e Uguali puntano ad abolire il superticket e a rivedere l’intera normativa della compartecipazione alla spesa; M5S propone di eliminare il ticket sui farmaci; Partito Comunista, Per una Sinistra Rivoluzionaria e Potere al Popolo vogliono sopprimere ogni forma di compartecipazione. Nessuna forza politica identifica come recuperare le risorse necessarie.
  7. Riduzione degli sprechi. Nessuna proposta per ridurre il sovra-utilizzo di interventi sanitari inefficaci e inappropriati. Solo il M5S propone azioni per recuperare risorse erose da fenomeni corruttivi e illeciti. Per contrastare gli sprechi da acquisti a costi eccessivi Popolo della Famiglia, Lega e M5S propongono l’applicazione dei costi standard; il Partito Democratico una nuova governance del farmaco e dei dispositivi medici tramite un ripensamento dei tetti di spesa. Numerose proposte per implementare il sotto-utilizzo di interventi sanitari efficaci e appropriati: politiche di prevenzione (Liberi e Uguali, Partito Repubblicano-ALA, Partito Valore Umano) per le quali il Partito Democratico propone sistemi premiali per le Regioni più attive, screening oncologici e nelle patologie croniche (10 Volte Meglio), promozione dei farmaci generici (Liberi e Uguali), salute mentale e della donna (10 Volte Meglio, Liberi e Uguali), assistenza ai malati terminali (Il Popolo della Famiglia). Rispetto all’incandescente dibattito mediatico sui vaccini solo due proposte nei programmi ufficiali: il Partito Democratico prevede di attuare il Piano di Prevenzione Vaccinale, il Popolo della Famiglia propone l’abrogazione dell’obbligo vaccinale. Per ridurre gli sprechi da complessità amministrative tutte le proposte si concentrano sull’informatizzazione del SSN: +Europa, Liberi e Uguali, M5S e Partito Democratico vogliono implementare fascicolo sanitario elettronico, ricette digitali, dematerializzazione di referti e cartelle cliniche, fatturazioni elettroniche, prenotazioni e pagamenti online, anagrafi vaccinali. Sull’inadeguato coordinamento dell’assistenza in pole-position la gestione delle liste d’attesa: 10 Volte Meglio e Partito Democratico puntano ad esportare l’esperienza dell’Emilia Romagna, Civica Popolare vuole inserire tra i criteri di valutazione dei direttori generali il rispetto dei tempi di attesa massimi, M5S fa leva sulla trasparenza, Potere al Popolo punta sulla regolamentazione dell’intramoenia. Rispetto all’integrazione tra ospedale e cure primarie molto ricco il programma della Lega. +Europa mira a spostare le risorse dalle cure per acuti a cronicità e disabilità. Partito Comunista e Potere al Popolo dicono stop a ridimensionamento e chiusura degli ospedali, in contrasto con il DM 70/2015 i cui obiettivi sono anche di tutelare la salute dei cittadini.
  8. Riordino legislativo della sanità integrativa. Liberi e Uguali propone “un freno alla diffusione delle polizze sanitarie nei contratti integrativi, attraverso regole più precise e/o evitando di sostenerla con la fiscalità generale”; 10 Volte Meglio suggerisce una generica regolamentazione dei € 35 miliardi di spesa privata e del secondo pilastro. Per il resto, silenzio tombale su una rilevante priorità politica.
  9. Integrazione pubblico-privato e regolamentazione libera professione. Proposte divergenti e talora poco fattibili. 10 Volte Meglio propone una “strategia di integrazione-collaborazione pubblico-privato” e sul “potenziamento dei controlli”, seppure con un improbabile allineamento retributivo degli operatori sanitari dei due comparti. Forza Italia punta su libertà di scelta e “incentivazione della competizione pubblico-privato”, antitesi della “sana integrazione” proposta da GIMBE. M5S vuole rivedere i meccanismi di accreditamento delle strutture private e quelli dell’intramoenia. Il Partito Comunista propone di vietare il doppio esercizio in strutture private e pubbliche e di abolire progressivamente le cliniche private. Per una Sinistra rivoluzionaria propone di abolire ogni finanziamento alla sanità privata e l’attività a privata all’interno delle strutture pubbliche. Potere al Popolo chiede l’uscita del privato dal business dell’assistenza sanitaria.
  10. Politiche per il personale e fabbisogno dei professionisti. Numerose proposte per la programmazione del fabbisogno (10 Volte Meglio, Lega, M5S) e su assunzioni, stabilizzazione di precari e sblocco del turnover (10 Volte Meglio, Forza Italia, Siamo, Liberi e Uguali, Partito Comunista, Potere al Popolo). Rinnovo contrattuale nelle proposte di Partito Comunista e 10 Volte Meglio. Perplessità sulle proposte del M5S su formazione specialistica del medico che nulla aggiungono a quanto già previsto dalle normative vigenti.
  11. Ricerca clinica e organizzativa. In pole position +Europa, anche se alcune proposte non riguardano solo la ricerca biomedica: 3% del PIL alla ricerca, istituzione di un’agenzia per la ricerca, bando PRIN annuale di importo ≥ al 2017, rimozione ostacoli alla ricerca scientifica su malattie rare, procreazione mediamente assistita, embrioni, biotecnologie, allineamento normativa nazionale alle direttive europee sulla sperimentazione animale. Le proposte del Partito Democratico (Technopole 2.0, credito di imposta strutturale per attività di ricerca e sviluppo), di indubbio valore per l’attrazione di fondi privati e lo sviluppo economico, hanno un ritorno incerto per la sanità pubblica.
  12. Informazione scientifica a cittadini e pazienti. Proposte solo da 10 Volte Meglio: riferimento alle evidenze scientifiche, partecipazione della popolazione alla formulazione delle politiche, lotta alla vaccine hesitancy, campagne d’informazione sulla corretta alimentazione.

«Considerato che la prossima legislatura – conclude Cartabellotta – sarà determinante per il destino della sanità pubblica, dal nostro monitoraggio emerge un quadro poco rassicurante. Per una variabile combinazione di ideologie partitiche, scarsa attenzione per la sanità e limitata di visione di sistema, nessuna forza politica è riuscita ad elaborare un “piano di salvataggio” per la sanità pubblica finalizzato a garantire a tutti i cittadini il diritto costituzionale alla tutela del nostro bene più prezioso: la salute».

Il report “Elezioni 2018: monitoraggio indipendente dei programmi elettorali su sanità e ricerca biomedica” è disponibile a: www.gimbe.org/elezioni2018

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