Emergenza Concordia: aggiornamenti sulle operazioni

Un problema tecnico si è verificato il 6 maggio, al primo dei cassoni montati sul lato di dritta della Concordia, provocandone uno sbandamento. Alle ore 6 il cassone (S13) è stato riportato in assetto orizzontale. Attualmente sono in corso operazioni di svuotamento dell’acqua di zavorra interna che possono causare dei movimenti di sbandamento, ma la situazione è tenuta sotto controllo dai tecnici. La posizione è mantenuta con l’ausilio della gru del Conquest.

I tecnici hanno verificato che la causa del problema è stata la perdita di tensione di una delle 4 catene che collegavano il cassone al relitto che ha dato luogo ad uno sbilanciamento, portando il cassone ad un’inclinazione di 25°. Successivamente, le sollecitazioni esercitate durante questa prima rotazione hanno causato la rottura di un collegamento di una seconda catena con il rispettivo martinetto idraulico. Questo ha generato una seconda rotazione del cassone, fino a portarlo ad un’inclinazione di circa 45°.

Il cassone risulta danneggiato e dovrà essere portato in cantiere per le verifiche e le necessarie riparazioni. Sono in corso ulteriori verifiche da parte dei tecnici del Consorzio Titan-Micoperi per valutare l’esatta consistenza anche dei danni riportati nel cassone adiacente (S12), causati dal contatto avuto con il cassone S13 durante la sua rotazione. L’incidente porterà, di conseguenza, a uno slittamento di qualche giorno delle operazioni di montaggio degli altri cassoni, che riprenderanno non appena la gru del Conquest sarà nuovamente disponibile.

Intanto il consorzio Titan-Micoperi ha ricevuto l’autorizzazione dall’Osservatorio di monitoraggio della Concordia per l’installazione di tutti i cassoni sulla fiancata di dritta del relitto. Il via libera è arrivato dopo aver ricevuto e valutato la documentazione fornita dai tecnici di Titan-Micoperi.
L’Osservatorio ha comunque ribadito il vincolo alla presentazione – che dovrà avvenire il prima possibile – del piano operativo di intervento per la bonifica, qualora praticabile, delle acque interne e dell’analisi degli scenari di rischio ambientale residuo. Questi documenti hanno la finalità di realizzare tutte le azioni possibili per prevenire e mitigare i rischi, garantendo la massima sicurezza dell’ambiente e degli operatori impegnati nelle attività di rimozione.

Per quanto riguarda l’iter delle operazioni, con il completamento dell’installazione dei 15 cassoni sul lato destro della nave e dei 4 restanti sulla fiancata di sinistra (fase WP7), il relitto sarà pronto per rigalleggiare (fase WP8). La fase del rigalleggiamento sarà realizzata attraverso lo svuotamento lento e controllato dei 30 serbatoi di spinta posizionati su entrambi i lati del relitto. Dopo questa fase sarà ripristinato il sito attraverso la rimozione di eventuali detriti presenti sul fondale, la rimozione delle strutture usate durante le operazioni e l’avvio di tutte le attività necessarie al recupero biologico dei fondali.

Al momento rimane ancora in sospeso la scelta del porto di destinazione e delle modalità di trasporto del relitto.

Sui tempi, si ribadisce che si potrà definire con maggiore precisione il cronoprogramma delle operazioni mano a mano che procederanno i lavori al Giglio e che l’Osservatorio – sulla base della documentazione presentata da Costa – darà le necessarie autorizzazioni e formulerà eventuali prescrizioni.

 

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