Fire School Hospital, convegno all'IDI di Roma sulle best practices della prevenzione incendi

Il principio di incendio può essere spento senza causare danni a persone e cose nei primi 2 minuti. E’ necessario dunque intervenire tempestivamente prima che diventi un rogo pericoloso. Questo vale maggiormente all’interno di un ospedale in cui le persone si trovano spesso in difficoltà a mettersi in salvo perché malate. In Italia ogni anno si verificano oltre 100 incendi d’ospedale, è proprio allora che il personale ospedaliero adeguatamente formato può fare la differenza.

La Fire School Hospital nata all’IDI di Roma nel 2016 costituisce il primo caso in Italia di una struttura pensata espressamente per la formazione sulla prevenzione di alto rischio antincendio, mirata rispetto alle caratteristiche delle strutture sanitarie. Emergency Live riceve e pubblica il seguente comunicato.

Un incendio in ospedale può verificarsi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ma è nei primi due minuti che il principio di incendio può essere spento senza causare danni a persone e cose: è necessario dunque intervenire tempestivamente prima che diventi un rogo pericoloso. È proprio allora che il personale ospedaliero adeguatamente formato può fare la differenza e salvare le vite di persone spesso in difficoltà a mettersi in salvo perché malate.

In Italia ogni anno si verificano oltre 100 incendi d’ospedale e si hanno notizie di vittime in corsia: 20 morti e 150 feriti negli ultimi 11 anni.

Oltre 100 casi di roghi grandi e piccoli ogni anno con conseguenze anche gravi che vanno dai danni alle strutture, ai feriti e in qualche caso facendo vittime.

Nel 2010 sono stati 4 i morti e 48 i feriti; nel 2011 nessun morto, 3 feriti; nel 2012 un morto e 4 feriti; nel 2013 un morto e 20 feriti; nel 2014 2 morti e 3 feriti.

A livello nazionale, su una base di 3382 casi esaminati sono state analizzate le cause degli incendi in ospedale: non accertate (36%); elettriche (19%); dolose (11%); sigarette (10%); funzionamento difettoso macchine (4%); surriscaldamento macchine (2%); varie (18%).

La prevenzione degli incendi in ospedale in Italia si basa su un articolato meccanismo regolato, da ultimo, con il Decreto Ministeriale 19.03.2015. Negli ospedali il rispetto delle misure di sicurezza non basta a escludere il verificarsi di episodi di incendio: per questo il ruolo del personale adeguatamente formato risulta sempre più centrale.

Infermieri, caposala, medici e tutto il personale che opera all’interno dei reparti e delle sale operatorie non solo rischiano in prima persona di trovarsi coinvolti in un incendio d’ospedale, ma sono i primi che possono rispondere efficacemente a una situazione di rischio, come quando si verifica un principio di incendio.

Per questo è necessario che intervengano per primi e sappiano muoversi correttamente in uno scenario che non solo chiede rapidità d’intervento ma anche attenzione a fattori di vario genere, come può essere la presenza di bombole di ossigeno, impianti elettrici o le particolari condizioni di salute del malato, allettato o no che sia.

La “Fire school” dell’Idi di Roma interviene fornendo al personale ospedaliero le competenze per conoscere e agire negli scenari di rischio incendi in ambiente sanitario.

Cos’è la Fire School Hospital: un modello unico in Italia

La Fire School Hospital nata all’IDI di Roma nel 2016 costituisce il primo caso in Italia di una struttura pensata espressamente per la formazione sulla prevenzione di alto rischio antincendio, mirata rispetto alle caratteristiche delle strutture sanitarie. A saltare all’occhio è la scelta fatta dall’Idi: quella di dedicare alla scuola un intero reparto della struttura di via dei Monti di Creta, al momento dismesso.

Uno spazio esercitativo di 750 metri quadri composto di camere con 25 posti letto, sale operatorie, corridoi, sale di attesa, spazi per il personale sanitario e piccoli depositi di materiali: una riproduzione fedele della realtà per consentire esercitazioni e simulazioni. Nella Fire school Hospital è possibile effettuare esercitazioni su:

  • Esodo progressivo di piano
  • Esodo globale fino a spazio scoperto
  • Sversamento di sostanze pericolose (chimiche, batteriologiche , radioattive)
  • Uso e gestione di gas medicali (O2)
  • Simulazione per interventi su quadri elettrici , cabine elettriche, unità trattamento aria (UTA)
  • Simulazione per interventi per ascensori e monte lettighe di vario tipo (ordinari, anti incendio e di soccorso)
  • Simulazione di fuochi di classe A –B- C
  • Simulazione di flash–over
  • Simulazioni di incendi reali
  • Simulazione di emergenze varie (alluvione , terremoto, minacce armata ecc. )
  • Controllo e gestione di materiali contenenti amianto in ambiente ospedaliero

Immaginata come polo di formazione di riferimento per l’intera sanità del Lazio (dai grandi nosocomi romani alle case di riposo) la Fire School Hospital ha avviatoi suoi primi corsi all’inizio del 2016.

I corsi vertono su:

  • piani di evacuazione orizzontali e verticali,
  • formazione continua per le squadre dedicate
  • utilizzo in caso di incendio dei Dpi in un ambito saturo di fumo
  • alto rischio antincendio dedicati al personale addetto delle strutture sanitarie.

Oltre alla formazione la Fire School Hospital svolge corsi e seminari sulla sicurezza e prevenzione antincendio e formerà la nuova figura tecnica (RTA) prevista dall’ultimo decreto del 2015 per la gestione antincendio.

Le dichiarazioni al convegno del 21 marzo

MARIA PIA GARAVAGLIA – Presidente Istituto Dermopatico dell’Immacolata (IDI)-Roma

“Per tradizione l’Idi si è sempre dedicato all’aggiornamento dei suoi operatori: crediamo sia giusto che il nostro personale sappia anche in caso di incendio cosa fare con persone che, essendo dei malati, non possono avere nei comportamenti la stessa reattività dei normali cittadini. A me sembra che questa sia una priorità: per questo ho messo a disposizione i locali del nostro Istituto per dare vita alla prima Fire School d’Italia”.

On. GIUSEPPE ZAMBERLETTI

“Questo incontro sulla prevenzione antincendi nelle strutture sanitarie mette in evidenza un punto importantissimo della Protezione civile. Spesso si parla solo di soccorso: accade una disgrazia, arrivano i Vigili del fuoco, cercano di salvare le persone, arrivano i volontari… però la Protezione civile in tutti i settori è soprattutto previsione e prevenzione. Previsione, perchè bisogna essere in grado di vedere il rischio, e prevenzione che è legata all’esperienza dell’emergenza. Chi si occupa di prevenzione deve possedere anche un’esperienza di emergenza, perchè attraverso l’esperienza dell’emergenza si possono individuare le norme necessarie per dettare una politica di prevenzione efficace”.

“Generalmente nei terremoti o negli incendi i modelli comportamentali, cioè come ci si deve comportare se un rischio diventa attuale, aiutano a gestire le emergenze. Negli ospedali questo non è possibile: qui il vero protagonista è il personale e serve una politica di prevenzione molto severa perché ci rivolgiamo a dei cittadini che non hanno la stessa capacità di reazione dei normali cittadini”.

Ing. SERGIO INZERILLO – Dir. Scuola di Formazione Operativa Vvff – Montelibretti (Rm)

“È fondamentale l’immediatezza dell’intervento da parte di chi lavora nella struttura sanitaria perchè sono gli operatori i primi a rendersi conto di quello che sta succedendo e a trovarsi coinvolti in prima persona, prima ancora dei Vigili del fuoco che arriveranno quando l’evento si è ormai sviluppato”.

“Nella scuola di Formazione operativa di Montelibretti che dirigo, sono state formate diverse unità di operatori di strutture sanitarie: abbiamo fatto delle prove di incendi di quadri elettrici, in camere da letto, nelle cucine ma pensiamo di farlo anche in veri ambienti di tipo ospedaliero dove si possa simulare l’incendio di un materasso o altre dinamiche tipiche”.

“Auspichiamo che questi esperimenti non siano più sporadici ma diventino strutturali e possano permettere di trasferire all’esterno questa esperienza che nasce come patrimonio di formazione dei Vigili del fuoco e per i Vigili del fuoco e che possa essere allargata agli operatori sanitari che sono i primi che si trovano a contrastare i principi di incendio”.

 Arch. VALENTINA OSTI – direttore tecnico IDI

“La nostra idea è stata quella di creare un punto di formazione continua dedicato alle strutture sanitarie ospedaliere, private e pubbliche, per poter formare tutti gli addetti”.

“L’opportunità è stata trovare uno spazio dedicato qui in Idi che consentisse la formazione continua per le strutture antincendio in ambito sanitario: abbiamo un reparto attualmente non in uso dedicato alle simulazioni, che non interrompe la normale attività sanitaria. Tutte le strutture sanitarie che hanno bisogno di fare simulazioni antincendio vengono qui e trovano il campo adatto di esercitazione. Per questo sono molto contenta di poter dire che la “Fire School Hospital” al momento è l’unica in Italia ed è stata anche la prima a creare questo genere di formazione per le strutture sanitarie”.

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Fonte: Ufficio Stampa Fire School Hospital

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