Procurato allarme "di carnevale" a Bolzano, indagati tre ragazzi, rischiano il carcere

BRESSANONE (BZ) – Centinaia di soccorritori attivati fra Vigili del Fuoco, sanitari e carabinieri, camion, ambulanze, gommoni da ricerca, sub specializzati. Migliaia di euro e ore di servizi negati a chi ne aveva bisogno… per uno scherzo di carnevale. E’ questo quanto successo giovedì scorso a Bressanone, quando – viene ricostruito da alcuni giornali – alcuni ragazzi hanno montato uno scherzo che ha messo in moto la macchina dell’emergenza. Un falso allarme che ha fatto scattare la denuncia automatica per procurato allarme, che porterà sicuramente brutte conseguenze a carico degli autori del giochetto, che non solo è stato costoso dal punto di vista della macchina pubblica, ma che è anche una offesa bella e buona a chi dedica la propria vita a soccorrere gli altri e a salvar vite.

crocebiancaLA RABBIA SUI SOCIAL – La rabbia dei volontari che rischiano ad ogni uscita la loro pelle, si unisce a quella che caratterizza un gran numero di messaggi nei social network con tanti brissinesi che condannano duramente l’atteggiamento dei ragazzi, probabilmente non consapevoli delle conseguenze a cui stavano andando incontro.
Le autorità sono molto chiare in questo contesto: “Si tratta di un reato. Chiunque, annunciando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l’Autorità o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a 516 euro. Ora bisognerà valutare cosa effettivamente sia accaduto e le responsabilità degli altri due ragazzi, quelli che sono stati dati per dispersi nel fiume, che in realtà, in quel momento, si trovavano a Bolzano e che probabilmente sono anche estranei ai fatti di giovedì”.

L’unico colpevole dunque, potrebbe essere il giovane che giovedì sera, fermando un automobilista di passaggio in zona industriale, ha lanciato l’allarme.

Come prassi vuole in questi casi, la segnalazione è bastata per far scattare l’allarme generale e portare sul campo un centinaio di vigili del fuoco volontari di cinque caserme, i carabinieri, i sanitari della Croce bianca e i sommozzatori volontari del gruppo di soccorso acquatico della zona.

L’allarme di giovedì è scattato poco dopo le 19.30. “Il ragazzo era visibilmente sotto shock – racconta il testimone della vicenda, ovvero l’automobilista fermato – Probabilmente era anche alterato dall’alcol perché non camminava nemmeno bene”. Così è scattato l’allarme di grado “5” presso il centro di protezione civile, coinvolgendo presto anche i distretti e le caserme di Millan, Albes, Sarnes, San Pietro Mezzomonte fino ad arrivare a Chiusa.
Il letto del fiume è stato battuto a piedi dai pompieri muniti di torce, mentre i sommozzatori hanno perlustrate le acque del fiume sui rispettivi gommoni.

Attimi concitati che si sono protratti per ore, in quanto il giovane che aveva segnalato l’accaduto stentava a dare una versione credibile dei fatti. Solo alle 21.30 si è scoperto che i ragazzi segnalati come dispersi in realtà erano sani e salvi a casa a Bolzano.

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