Sicurezza negli interventi di Elisoccorso: Scena, atterraggio e pericoli invisibili

Nelle non-technical skills c'è sicuramente fra i primi posti l'attenzione alla comunicazione fra centrale, operatori sul posto ed elicottero. Soprattutto quando a terra ci sono pericoli invisibili. Ne è testimonianza questo case report di Paolo Formentini

Il presente case report vuole fornire un’esposizione di una drammatica sottovalutazione del rischio e di un difetto di comunicazione tra equipaggio 118 a terra, centrale operativa ed elisoccorso, in un intervento in collina ad aprile 2018, in seguito ad esplosione.

Abstract:  In aprile 2018 avviene una deflagrazione nell’appennino del centro nord italico. L’evento è avvenuto a causa della deflagrazione di un serbatoio interrato di gas per approvvigionamento autonomo ad uso abitativo. Intervengono un ambulanza con Infermiere e dipendente avap ed elisoccorso con anestesista, Infermiere specializzato, tecnico e pilota. Interviene anche un elicottero dei Vigili del Fuoco, ed i Carabinieri della locale stazione. Due i feriti.

Parole chiave: Sicurezza, errori di comunicazione; sottovalutazione del rischio; non ascolto

Autore: Paolo Formentini è Infermiere di emergenza / urgenza esperto e qualificato, nonché istruttore qualificato in diversi corsi, sia rivolti al volontariato che a figure professionali, è inoltre curatore di un blog dedicato all’emergenza / urgenza e della relativa pagina Facebook oltre che curatore ed editore dei manuali “vademecum di emergenza” e “vademecum del volontario”.

Il caso – esplosione con più feriti

L’esplosione di una palazzina o di un casolare più vedere sulla scena la presenza di un pericolo invisibile come il gas metano

Ad aprile 2018, verso le 8.30 di mattina (circa), un gran rumore si ode fra le valli dell’appennino. A distanza di circa 15 minuti giunge la chiamata di emergenza alla locale ambulanza ibrida (Infermiere 118 specializzato + volontario formato) con la richiesta di un intervento in codice rosso prioritario. Il mezzo si trova a circa 15/17 minuti di distanza, con ambulanza in sirena.

L’ambulanza parte subito. Sul monitor a bordo compaiono le informazioni “esplosione … più feriti”. L’Infermiere a bordo informa il volontario, durante l’avvicinamento, che in prima istanza bisognerà fare sicurezza ed essere certi che non vi siano rischi per sé stessi. Il volontario viene istruito che in caso di incendio o rischio di ulteriori esplosioni NON ci si dovrà avvicinare, ma attendere la messa in sicurezza dello scenario. Solo successivamente ci si accerterà di fare triage sul campo con metodo “START” e di chiamare eventuali altre risorse. Da parte della centrale operativa viene fatta partire immediatamente, la chiamata ai vigili del fuoco, all’elisoccorso e alle forze dell’ordine.

Raggiunto il luogo dell’esplosione verifichiamo essere una casa isolata. Sono presenti, anche a distanza di 2/300 metri frammenti di muro e mattoni. La casa è letteralmente “sventrata” con una dinamica di esplosione ravvicinata. Non presenza di incendio. Ci si avvicina lentamente ed emergono dalle rovine due persone: un uomo di circa 60 anni ed una donna di circa 45. Allo stesso tempo si comincia ad avvertire odore di gas. Vengono caricati gli infortunati in maniera più veloce possibile: l’uomo viene messo su barella, la donna a sedere. Subito dico all’autista volontario di allontanarsi, cosa che viene fatta. Ci portiamo quindi a circa 300 metri dall’evento.

L’elicottero dei VVFF atterra a distanza anch’esso, ed al riparo, seguendo una rotta che passa lontano dalla verticale dell’evento. Via radio si comunica alla centrale operativa che si sente odore di gas, che ci siamo allontanati coi Pazienti, che siamo a circa 300 metri di distanza e consigliamo di non avvicinarci all’evento. Viene fatta anche una rapidissima valutazione dei Pazienti: l’uomo riferisce l’accaduto: era vicino alla casa che stava restaurando e per qualche motivo il serbatoio interrato di gas è esploso.

L’uomo presenta: dispnea, dolore toracico da onda di pressione, ferite lacero contuse, trauma contusivi non importanti; parametri validi. La donna: minime escoriazioni, tachipnea, stato di agitazione / ansia.

L’elicottero sanitario, nel frattempo, giunge sul posto. Nonostante le ripetute informazioni a non atterrare nei pressi dell’evento, atterra e chiede di avvicinarsi. Il volontario, alla guida NON ascolta quanto dice lo scrivente e si avvicina. Si avvicinano anche le forze dell’ordine ed i vigili del fuoco che iniziano a mettere in sicurezza la scena.

Il medico di elisoccorso valuta i pazienti dopodiché

La comunicazione per l’atterraggio è una questione molto delicata

decide di affidarli all’ambulanza e decollare.

I vigili del fuoco intanto informano che si sente odore di gas e che vi è ancora una perdita.

Lo scrivente informa forze dell’ordine e tecnico di elicottero di soccorso.

Ci allontaniamo coi Pazienti a bordo ed attendiamo il decollo dell’elicottero sanitario. Questo decolla, quasi sulla verticale dell’evento, vira sopra la casa stessa e si allontana per tornare alla sede. Non vi sono state ulteriori esplosioni.

Punti critici evidenziati: ascolto, comunicazione, comprensione

  • La richiesta di spiegazioni all’autista ha visto come giustificazione il “me lo ha ordinato l’elisoccorso [di avvicinarsi nonostante le mie indicazione ndr]”
  • La richiesta di spiegazioni all’equipaggio dell’elicottero [riguardo la manovra di arrivo] ha visto come spiegazioni il “non ho sentito le comunicazioni radio”
  • La richiesta di spiegazioni  alla centrale operativa non ho ricevuto risposte in merito

NOTA DELL’AUTORE

Appare evidente un ENORME difetto di comunicazione, a tutti i livelli: tra centrale ed equipaggio dell’ambulanza; tra ambulanza ed elisoccorso; tra elisoccorso e centrale operativa. Addirittura tra volontario ed Infermiere qualificato dell’equipaggio di ambulanza! Senza considerare la mancata comunicazione dei rischi tra VVFF e tutte le figure attorno. Le forze dell’ordine hanno poi raccolto dati per l’indagine, ma non si sono curate dell’aspetto sicurezza o di bloccare in toto l’area immediatamente. Appare altrettanto evidente una sottovalutazione a tutti i livelli del rischio che poteva prodursi, nel caso la scena fosse evoluta al peggio. Le uniche figure che si sono curate dell’aspetto sicurezza sono stati i VVFF e l’infermiere di ambulanza ed in parte l’autista della stessa. Al momento non si conoscono eventuali correttivi organizzativi eventualmente applicati per rendere situazioni di intervento su scene con fughe di gas in corso più sicure.

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