Terremoto: cosa succederà alla scuola di Amatrice, donata dal Trentino?
Ad Amatrice chiude e smobilita la Scuola regalata del Trentino: nuovo impianto finanziato dalla Ferrari e da FCA.
Al posto della struttura temporanea donata dal Trentino sarà costruito un nuovo edificio donato dalla Ferrari. Cosa ne sarà del simbolo della ripartenza?
TRENTO – Sui social si è scatenata una furibonda polemica, ma la verità sulla scuola donata dal Trentino ad Amatrice e costruita a tempo di record nel settembre 2016, dai volontari della Protezione Civile, è molto semplice. Alla fine dell’anno scolastico la scuola temporanea del Trentino (un insieme di container brillantemente collegati e attrezzati dal genio costruttivo di una delle Regioni più avanzate dal punto di vista della progettazione in ambito d’emergenza) sarà smontata e riposizionata in altra sede, per diventare uno strumento utile ad altre attività. Al suo posto – su un progetto già avviato e interamente finanziato dalla Ferrari, azienda di proprietà del gruppo FCA – il Comune di Amatrice costruirà una scuola di ultima generazione, con palestra e biblioteca annessa. La struttura quindi tornerà ad essere disponibile per soluzioni di emergenza e per risolvere problematiche differenti da quelle che nell’immediato post-sisma avevano colpito il cuore del Centro Italia.
La polemica è stata scatenata ovviamente in Trentino, dove il deputato Riccardo Fraccaro (M5S) ha definito di una “gravità inaudita” l’azione svolta in Centro Italia. “Secondo i rumors che circolano in queste ore (l’obettivo ndr) sarebbe quello di fare posto a un nuovo complesso scolastico finanziato dalla Ferrari di Sergio Marchionne. Chiediamo alle istituzioni provinciali di fare immediata chiarezza e di informare i cittadini: un’eventuale demolizione della scuola trentina di Amatrice rappresenterebbe, infatti, non solo uno spreco inaccettabile di risorse economiche e beni materiali, ma anche una grossa presa in giro, uno schiaffo alla generosità della gente trentina e di quanti hanno contribuito alla costruzione in maniera volontaria e senza guadagnare un centesimo. Se la comunità di Amatrice è ripartita piano piano proprio dalla scuola, questo è stato anche grazie al lavoro dei professionisti e dei volontari trentini, che con dedizione encomiabile hanno messo gratuitamente il proprio tempo e la propria preparazione a disposizione di chi ne aveva bisogno. Ora tutta questa grande solidarietà rischia di essere annientata e svilita: dal primo giugno dovrebbero iniziare i lavori e a settembre il nuovo complesso scolastico dovrebbe essere pronto”.
Non aggiungiamo commenti sullo sfruttamento mediatico della ricostruzione, a scopo politico, in attesa delle note di Protezione Civile, Comune di Amatrice e Provincia Autonoma del Trentino