Vita da elisoccorso: le missioni di emergenza-urgenza viste da vicino con l'Elisoccorso di Parma

PARMA – Oggi siamo stati insieme all’equipaggio dell’Elisoccorso di Parma, per farci raccontare come sia la vita “dell’elicottero” fra missioni adrenaliniche, rapidità ed emozioni da gestire.
L’elicottero come possiamo immaginare, riesce a portare soccorso sanitario avanzato, dove altri mezzi difficilmente arrivano, diventando così una risorsa estremamente importante per il servizio territoriale di emergenza-urgenza.
Un servizio che per essere attivo deve, non soltanto avere un elicottero disponibile, ma anche un team specializzato che comprendere: un Coordinatore di volo per gestire le missioni dalla Centrale Operativa (CVS), un servizio antincendio di terra, un tecnico di volo, il comandante nonché pilota del velivolo. Oltre a queste importantissime figure ci deve ovviamente essere una squadra sanitaria composta da: un medico anestesista/rianimatore, un AVS (assistente di volo sanitario), un HCM (Hems Crew Member).

Ogni missione è diversa e l’approccio alla scena è un aspetto importante che ora viene curato prima dalle informazioni della Centrale Operativa e poi con l’utilizzo di nuove tecnologie gps e satellitari. Arrivati sul target il comandante effettua una doppia ricognizione se possibile per valutare la presenza di ostacoli, condizioni meteorologiche e sicurezza della scena. Il pilota non deve avere nessun tipo di contatto a livello sanitario, per evitare infortuni e per mantenere un distacco psicologico.
L’elicottero di questa postazione, opera in un territorio che comprende zone montane o sopraelevate, ma non è provvisto di un sistema a verricello. In questi casi, già la Centrale Operativa, a seconda delle informazioni ricevute, valuta se inviare EliPavullo o se magari inviare Eliparma per una stabilizzazione primaria del paziente ed in un secondo momento un mezzo per l’estrazione.

Questo elicottero non è abilitato al volo notturno, ma fornisce piazzola di atterraggio e team tecnico per il volo di EliBologna, quest’ultimo invece abilitato. In futuro, ci potrebbe essere un cambio di velivolo per avere una maggiore autonomia, ma questa è soltanto una supposizione.
Anche perché EliParma già dall’anno scorso, lavora in un’ottica di interventi e collaborazioni interregionali (Lombardia, Toscana ad esempio) per gli interventi in territori di confine coordinati da diverse Centrali Operative.

La vita in elisoccorso è rapida, intensa, adrenalinica. La velocità di valutazione e di pensiero è fondamentale. Già dalle informazioni date dalla Centrale Operativa, si preparano i farmaci aspirati e ci si scrive i vari dosaggi sul guanto. Il tempo è il peggior nemico. I sanitari di EliParma devono essere autonomi nella gestione dei pazienti, specialmente in quelle situazioni dove le vittime sono molte ed i sanitari in numero inferiori. Ci deve essere distacco emotivo ma soprattutto bisogna essere veramente motivati per lavorare qui. Si arriva all’elicottero dopo un percorso formativo molto elevato, dopo anni passati nei reparti ospedalieri prima e in emergenza extra ospedaliera poi. Gli aggiornamenti sono continui per permettere una formazione continua sia individuale che di squadra.

Tutte queste figure collaborano strettamente per una perfetta gestione dei vari interventi con ruoli ben definiti e precisi, ma che si incastrano perfettamente per dar vita ad una squadra in grado di gestire anche gli interventi più difficili, sia tecnicamente che psicologicamente.
In effetti, l’HCM non si approccia soltanto al paziente, ma è una figura fondamentale per il pilota del velivolo, diventando di fatto, un assistente al volo.
Ma non finisce qua, esso ha anche il compito importante di tenere unita la squadra, curando anche il lato psicologico, che può gravare molto a seguito di missioni “particolari”, cioè durante quei ritorni dove senti in cuffia solo un silenzio assordante, l’HCM deve riunire il team una volta atterrato, a mente fredda, e fare un debriefing dell’intervento, per rinforzare lo spirito di squadra ma anche per curare aspetti logistici e tecnici in gioco durante gli interventi. La Regione Emilia-Romagna è molto avanti in questo, curando l’impatto psicologico con percorsi appositi.

L’elisoccorso è un servizio di soccorso avanzato con un personale tecnico/sanitario preparato a gestire le situazioni più difficile in contesti ardui, supportati da una grande preparazione, da una forma mentis dinamica e predisposta al lavoro di squadra.

Un ringraziamento speciale va all’equipaggio di EliParma intervistato che con gentilezza, professionalità e disponibilità, si è prestato ad una mia breve ma intensa intervista, per capire come è la vita del team dell’elisoccorso.

Un abbraccio ed un grazie sincero a: il Comandante Davide, l’AVS Pancrazio, La Dottoressa Cinzia, il Tecnico Elvis e particolarmente un grazie all’HCM Paola che con le sue risposte ed i suoi racconti ha trasmesso tutto l’amore che prova per questo lavoro e che ho cercato in parte di farvi leggere.

Potrebbe piacerti anche