Incendi boschivi, mancano dotazioni aeree adeguate: Curcio richiama le Regioni

Secondo la Protezione Civile è “indispensabile che le regioni si dotino di una propria flotta”. Tante richieste di intervento mettono in crisi il sistema

ROMA – Alle 18.30 di mercoledì erano ben 21 (di cui 8 solo dalla Sicilia) le richieste di intervento aereo ricevute dal COAU del Dipartimento della Protezione civile per il supporto alle squadre a terra impegnate nel contrasto ai numerosi incendi boschivi sviluppatisi in giornata.Nella giornata del 28 giugno, le richieste si sono ridotte a 16, ma l’emergenza è sempre alta e importante. Sicilia, Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sardegna sono le regioni colpite dagli incendi di questi giorni, e poco ha influito il maltempo di ieri sui focolai.

La Protezione Civile, tramite il suo direttore Fabrizio Curcio, ha ribadito l’esigenza che ogni Regione abbia una flotta di intervento adeguata per queste situazioni.
“Invito ancora una volta tutti a tenere molto alta l’attenzione sul rischio incendi boschivi”. L’appello che il capo dipartimento ha espresso commentando i dati degli interventi della flotta aerea dello Stato, è netto. I velivoli sono stati impegnati ininterrottamente, fin dalle prime ore del 27 giugno nelle operazioni di contrasto ai numerosi incendi boschivi per cui si è reso indispensabile il supporto aereo alle operazioni svolte dalle squadre a terra. Alle 21 richieste di intervento si sono anche sommate altre richieste che sono state messe in stand-by (come quella per l’incendio a Pisa, in Toscana, fortunatamente risolto dalle squadre di terra).

“Dopo le sollecitazioni delle settimane e dei mesi scorsi, torno a ribadire ancora oggi, quando dalla Regione Siciliana è giunto il 40% delle richieste, l’assoluta esigenza che a livello regionale ci si doti presto di una propria flotta perché la battaglia contro il fuoco si può tentare di vincere se c’è una pronta e tempestiva risposta dal territorio”, ha aggiunto Curcio.
“Per fronteggiare al meglio il problema degli incendi boschivi e di interfaccia, in una stagione che, stando al trend in corso e alle attività svolte durante la stagione invernale, si preannuncia molto impegnativa su questo fronte – ha sottolineato il Capo DPC – è necessaria la piena collaborazione di tutte le componenti e strutture operative, sia in ambito regionale che statale e la piena sinergia nel mettere a sistema le risorse e le competenze disponibili”.

Infine, il DPC ancora una volta ricorda che la maggior parte degli incendi boschivi è causata da comportamenti superficiali o, spesso, dolosi e che la collaborazione dei cittadini può essere decisiva nel segnalare tempestivamente anche le prime avvisaglie di un possibile incendio boschivo. Fornendo informazioni il più possibile precise, si contribuisce in modo determinante nel limitare i danni all’ambiente, consentendo a chi dovrà operare sul fuoco di intervenire con tempestività, prima che l’incendio aumenti di forza e di capacità distruttiva.

Questi i numeri cui rivolgersi:
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco 115
Numero unico di emergenza 112 (laddove attivato)

Che elicotteri sono impiegati per la lotta anti-incendio?

In Italia la Protezione Civile ha la possibilità di impiegare una flotta corposa di velivoli, ma non sono sufficienti per le esigenze di tutto il territorio. Al momento, sono attivi 37 mezzi del Dipartimento di Protezione Civile: 15 aerei Canadair, 4 elicotteri S64F, dieci Fire Boss e otto elicotteri di media o grande portata come gli AB412, AB212, AB205 e CH47 messi a disposizione dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, dall’Esercito Italiano, dalla Marina Militare e dalle Capitanerie di Porto. La capacità estinguente di questa flotta è di circa 145 mila litri di acqua complessivi.

In particolare il mezzo più interessante è l’S64F, impiegato anche per le movimentazioni di grandi carichi. E’ stato questo l’elicottero che ha recuperato i resti degli AW139 precipitati sul Monte del Gran Sasso e in Trentino.  In configurazione anti incendio l’S64F ha 8 serbatoi con un cannone d’acqua speciale. I carichi vengono sganciati o in un passaggio di 3 secondi, oppure con lo stazionamento e il cannone. L’apertura dell’intervento di spegnimento può coprire fino a 500 metri di lunghezza. L’elicottero può caricare 10.000 litri d’acqua in 45 secondi e volare rapidamente verso il target.

Guarda i dati aggiornati al 26 giugno 2017

 

 

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