Che cosa si intende con il termine iatrogenesi?

Iatrogenesi è un termine generale comunemente usato per indicare patologie, effetti collaterali o complicanze dovute a farmaci o a trattamenti medici in generale, risultati errati

Lo sviluppo della medicina in occidente ha permesso, soprattutto grazie alla scoperta degli antisettici, dell’anestesia e degli antibiotici, di ridurre fortemente la mortalità per tutte le malattie legate a batteri, virus e traumi.

Un discorso a parte andrebbe fatto per le malattie degenerative o per le neoplasie dove la medicina allopatica arranca nonostante nella ricerca si stiano tentando approcci sotto molteplici aspetti con risultati incoraggianti, come nella ricerca genetica o quelli delle neuroscienze.

Scoperte decisamente positive ma che vanno ad incidere spesso solo sul sintomo, quantomeno nella profilassi medica applicata.

Un aspetto negativo della Medicina che è sempre stato conosciuto è quello degli effetti collaterali del farmaco o più in generale della cura del paziente.

In tutti i tipi di Medicina, tradizionali e non, si hanno effetti collaterali. Tale evento viene inquadrato nella definizione di Iatrogenesi Medica

La definizione tiene conto della cura del paziente, non del solo farmaco, per cui è bene definire quali sono le cause che rientrano nelle statistiche.

Negli Stati Uniti il monitoraggio di questo fenomeno è molto accurato ed è stato rilevato un dato agghiacciante: la iatrogenesi è la terza causa di morte dopo l’infarto ed il cancro(1).

Cause della Iatrogenesi

  • Errori medici
  • Negligenza o procedure difettose
  • Interazione tra i farmaci prescritti
  • Effetti collaterali dei farmaci prescritti
  • Sottostima degli effetti negativi dovuti alla somministrazione di farmaci
  • Abuso di farmaci che inducono resistenza ai trattamenti antibiotici
  • Trattamenti non testati e trattamenti radicali
  • Diagnosi parziali
  • Infezioni ospedaliere
  • Sperimentazioni mediche
  • Suicidio assistito dal medico

Gli effetti collaterali accompagnano tutta l’attuale espansione industriale, in tutti i settori.

Nella medicina questo danno si manifesta come la iatrogenesi (= “originata dai medici”, dal greco “iatros” = medico e “genesis” = origine ndr).

La iatrogenesi è clinica quando il dolore, la malattia e la morte sono il frutto di cure mediche; è sociale quando le politiche sanitarie rafforzano un’organizzazione industriale che genera malessere; è culturale e simbolica quando un comportamento e una serie di illusioni promossi dalla medicina restringono l’autonomia vitale degli individui insidiando la loro capacità di crescere, di avere cura l’uno dell’altro e di invecchiare, o quando l’intervento medico mutila le possibilità personali di far fronte al dolore, all’invalidità, all’angoscia e alla morte.

In Italia non ci sono dati certi, ma, secondo Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano e guru nazionale in fatto di ricerca farmacologica: “400 italiani sono ricoverati ogni giorno per effetti collaterali dei farmaci”.

I dati farebbero pensare ad una stima compresa tra i dieci e i ventimila casi totali annui; dati questi da prendere con le pinze e da verificare, se vi riesce.

Quanti di questi in decessi non è dato sapere.

Bisogna tenere conto del fatto che le statistiche, in Italia assenti a livello nazionale, tengono conto dei ricoveri d’urgenza e delle segnalazioni postume che i medici non sono tenuti ad attenzionare e in questi casi, quindi, anche registrare.

Pensiamo a quanti casi di febbre post-vaccino che non vengono segnalati o quanti effetti collaterali dei quali non siamo a conoscenza e non segnaliamo solo per ignoranza, a volte nostra a volte del bugiardino.

Possiamo pertanto affermare, senza temere smentita, che le stime sono quasi sicuramente al ribasso.

Come ci ricorda Tito Boeri su Internazionale(2) solo “il 2,4% dei farmaci lanciati sul mercato tra il 1981 e il 2008 rappresenta un importante progresso terapeutico. L’80% dei nuovi farmaci è costituito da copie di prodotti già esistenti.”

L’unico dato che è realmente mutato è il prezzo di tali farmaci, in taluni casi triplicato.

Una parte di questa  “progressione” di costo può dipendere forse dal fatto che gli investimenti in marketing effettuati dall’industria farmaceutica sono circa il doppio di quelli destinati alla ricerca.

Da una comparazione con i dati riportati nel Rapporto OsMed 2008(3) scopriamo infatti che in Italia il consumo di farmaci è aumentato del 60 per cento con una spesa complessiva (pubblica e privata) di 24,4 miliardi di euro.

(1) Dr. Barbara Starfield del Johns Hopkins School of Hygiene and Public Health, Journal of the American Medical Association, July 2000

(2) INTERNAZIONALE 814, 25 settembre 2009, p. 89 di Tito Boeri

(3) http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/OSMED_2008.pdf

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