
Febbre alta, cosa fare?
La febbre è un sintomo e un segno clinico dal momento che si rileva con un semplice termometro. È una reazione ad un insulto (cause infettive e non infettive) che il nostro corpo reputa nocivo e che può essere infettivo, infiammatorio o di altra natura
La febbre non va mai sottostimata, ma anzi rispettata per una serie di motivi:
- è il segnale di qualcosa;
- serve al nostro corpo per combattere un processo in atto;
- potrebbe essere il campanello d’allarme di qualcosa di cui fino ad allora non c’era stato segnale.
C’è febbre e febbre
La febbre ha delle caratteristiche specifiche e viene denominata in base al grado della temperatura corporea:
- dai 36.4 ai 36.7 gradi centigradi è considerata normale;
- sopra i 37° e fino ai 37.4° viene considerata febbricola;
- oltre i 37.5° si considera febbre;
- oltre i 38° febbre maligna.
Ogni febbre va sempre correlata ad altri segni e sintomi clinici e non va mai valutata da sola: può comparire con brivido o senza brivido e può rispondere o meno alla terapia antipiretica.
Un significativo rialzo della temperatura, quasi sempre, è correlato ad un connotato di tipo infettivo.
Quando si ritiene alta la febbre e quando è pericolosa
Una febbre oltre ai 38° che persiste per diversi giorni è certamente da monitorare.
Va detto, però, che la febbre alta presenta delle gravità dipendenti anche dal soggetto che ne è colpito: la febbre che colpisce un soggetto adulto in buona salute può essere meglio sopportata; quella invece che colpisce, sia pur con un rialzo minimo, un anziano fragile può creare più problemi.
Come abbassare la febbre
Paracetamolo e antinfiammatori non steroidei sono i 2 farmaci più indicati per far regredire la temperatura.
Vanno assunti, però, con attenzione e non bisogna certo abusarne per scongiurare eventuali complicanze epatiche e/o renali.
Non ci sono rimedi naturali particolarmente efficaci se non il ricorso alla borsa del ghiaccio da posizionare sulle zone del corpo notoriamente più calde che contribuisce a far regredire la temperatura:
- sulla fronte
- in mezzo alla radice delle cosce
- sotto le ascelle.
Cosa fare se non scende
In caso di febbre alta, se dopo 2/3 giorni la situazione non migliora, è bene farsi visitare dal proprio medico curante soprattutto in presenza di altri sintomi associati.
Anche i casi di febbricola persistente non vanno sottovalutati.
La situazione attuale: influenza, Covid e raffreddamenti
Attualmente, oltre al Covid, c’è l’influenza australiana, che è estremamente dominante: un’epidemia già così diffusa, non si vedeva da tempo.
Oltre ad essere molto contagiosa, arreca:
- febbre;
- stanchezza;
- brividi;
- mal di ossa.
Come se non bastasse, inoltre, ci sono tutte quelle sindromi da raffreddamento o da adattamento ambientale favorite dalle condizioni meteorologiche attuali e dai ripetuti sbalzi caldo/freddo a cui ci esponiamo.
Per approfondire
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