Lesioni da pressione: lesioni non stadiabili del tallone

Le lesioni da pressione (LDP) del tallone che sono in fase avanzata generalmente si rivelano essere in necrosi, di colore nero, di dimensione variabile con il diametro che parte da 1 cm fino a coinvolgere tutto il tallone

Lesioni da pressione: quando viene definita una lesione nera?

Quando arriviamo a vedere e descrivere una LDP come lesione non stadiabile o come lesione nera, in pratica raggruppiamo lesioni molto diverse fra loro  non riusciamo ad immaginare cosa c’era prima a meno che non sia ben documentata sin dall’esordio.

La classificazione e descrizione di una lesione da pressione può utilizzare delle scale di valutazione molto più fini della scala EPUAP e della scala colore che consentono una descrizione ancora più accurata delle foto.

La regione Emilia-Romagna nel 2016 ha pubblicato e messo online dei documenti molto ben dettagliati e li trovi nella nostra sezione lesioni da pressione Emilia-Romagna.

Nel tallone ci possono essere almeno 4 lesioni nere/non stadiabili (unisco le due classificazioni), con storie molto diverse, l’obiettivo è di esserti di aiuto nella tua pianificazione dell’assistenza.

Il tallone ha una struttura anatomica molto solida e stabile, che quando si è in buona salute, sopporta carichi di pressione molto altri e per tempi prolungati, la sua resistenza è tale che l’epidermide del tallone non si danneggia neanche con una maratona di 42 km.

Quando le condizioni fisiologiche e cliniche si modificano, l’età, le malattie acute o croniche indeboliscono la resistenza dell’epidermide e del derma sottostante è possibile la formazione di lesioni del tallone.

Lo puoi constatare di persona se ti tocchi il tallone, la pelle generalmente è elastica e nelle persone normopeso in diversi punti del corpo puoi sollevare il derma dagli strati sottostanti.

Nel tallone lo tocchi la base non è distinguibile dagli strati sottostanti e andando verso la parte posteriore diventa dura dove il tendine di achille si unisce al metatarso.

Le lesioni da pressione del tallone avvengono a casa o in ospedale?

Molto spesso si pensa che le lesioni del tallone avvengono in ospedale perchè il paziente è clinicamente provato dalla malattia o che gli operatori sanitari non gli prestano molta attenzione, ma aggiungo un’altra riflessione, le lenzuola di casa tua sono ruvide come quelle dell’ospedale, toccale e scoprirai che le lenzuola di casa, anche se nuove sono molto più lisce e sicuramente non utilizzi le stesse sostanza chimiche delle industrie.

Lesioni non stadiabili del tallone:

Sono lesioni dove possiamo osservare solo la superficie e anche se è evidente che c’è un danno più profondo, non possiamo sapere quanto è effettivamente la sua profondità .

Queste lesioni nell’adulto (del bambino e neonato non so nulla) sono generalmente nere osservando con attenzione se ne possono distinguere almeno di 4 tipi.

Non ho trovato libri o appunti online e ammetto che non ho cercato molto perchè se ci sono articoli con foto sarebbero a pagamento.

Se cerchi con google tallone lesione da pressione escara o nera vedi che non ci sono molti risultati e le foto dell’articolo con foto sono uniche.

La prospettiva temporale per comprendere la lesione ci nasce spontaneamente dalla classificazione EPUP 1-2-3-4 ma non è così.

Sicuramente possono esserci altre tipologie di lesioni del tallone per questo ho scritto almeno 4 lesioni, ci possono anche  essere lesioni intermedie fra questi 4 “estremi”.

Come trattiamo le lesioni da pressione e quelle nere?

Il trattamento quando siamo davanti a delle lesioni nera e asciutte è attendista, lasciando la copertura nera in sede il più a lungo possibile perchè i tessuti possano ripararsi il più possibile.

Le manovre devono rispettare l’asepsi rigorosa e la medicazione deve favorire l’antisepsi e non utilizzare soluzioni acquose che favorirebbero i processi di decomposizione dei tessuti neri, rendendoli molli e necrotici e quindi favorenti la colonizzazione batterica, la selezione di ceppi resistenti ai disinfettanti e l’ambiente diventerebbe pericolosamente settico.

Le escare del sacro vengono rimosse e sono molto più grandi, quindi perché attendere?

La scelta di intervenire nella rimozione di un’escara e del medico che ha in carico il paziente e la rimozione è responsabilità del chirurgo, non credo ci sia un corso o percorso formativo per la rimozione delle escare in generale e sicuramente non per il tallone dove è un vero e proprio intervento chirurgico.

In sintesi: una lesione secca non porta a proliferazione batterica e resta stabile consentendo al paziente di recuperare le sue condizioni cliniche e quando possibile si interverrà.

La rimozione di un’escara del tallone è un’escarectomia, un intervento molto delicato che deve essere attuato da un chirurgo generale o plastico dopo uno studio in combinazione con il chirurgo ortopedico, potrebbe essere necessario un innesto di pelle o un amputazione, non è semplice.

Quando abbiamo una lesione fluttuante?

In questo caso è una fase più avanzata e il tessuto sottostante è colliquato, è indispensabile la valutazione del curante per una terapia antibiotica per ridurre il rischio di sepsi, e non si ha più un’escarectomia ma per evitare che la parte colliquata porti a setticemia il paziente si drena, spesso l’escara è già molliccia e ha già una fuoriuscita spontanea di materiale maleodorante.

Se ti è capitato di gestire lesioni da pressione si stanno formando due correnti, i NON interventisti e gli interventisti, dove i non interventisti applicano solo medicazioni, mentre gli interventisti vogliono agire per favorire la guarigione, rimuovere l’escara o agire sulla flittena, io sono interventista, ma sull’escara mancano molte posizioni ufficiali, articoli scientifici e procedure aziendali per poter agire in sicurezza.

Per approfondire:

Pericolo sepsi, gli anestesisti-rianimatori richiamano all’attenzione anche in periodo Covid-19

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Fonte dell’articolo:

Franco Ognibene / Infermieri-Attivi

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