Nove ore per soccorrere l'escursionista intrappolato nel Vajo dell'Orsa, il canyon del Monte Baldo

È durato nove ore l’intervento di salvataggio dell’escursionista bolognese caduto nel Vajo dell’Orsa, il canyon nei pressi del Monte Baldo.

Grande spiegamento di forze per i soccorsi che hanno coinvolto venti operatori del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto e Trentino.

L’allarme era stato lanciato intorno alle 18 da una comitiva tedesca uscita dal canyon per potersi collegare alla rete telefonica.

L’incidente è avvenuto a otto calate dal termine della forra. L’escursionista 37enne di Bologna, dopo un salto di 12 metri è caduto in una pozza d’acqua inghiaiata, ferendosi a una caviglia. Con lui c’erano altri due uomini e una donna.

Una volta allertate, le squadre del soccorso si sono riunite all’uscita del Vajo, a Brentino Belluno, per organizzare le operazioni di recupero del gruppo.

Una ventina di soccorritori, divisi in quattro squadre, hanno risalito una traccia di sentiero parallelo al canyon, non segnalato e piuttosto difficoltoso. Hanno attrezzato con corde fisse i tratti più impegnativi, fino alla verticale con il punto dove si trovavano i 4 torrentisti.

Verso le 21, una prima squadra è riuscita a raggiungerli con il personale sanitario per prestare le prime cure all’infortunato. I soccorritori hanno acceso un fuoco e distribuito bevande calde per scongiurare eventuali rischi di ipotermia.

Alle 22 è arrivata la barella stagna con cui il ferito è stato trasportato all’uscita della forra. Qui è stato trasferito su una barella portantina e trasportato a spalla fino all’ambulanza che lo attendeva sulla strada.

L’intervento si è concluso alle 3 del mattino.

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