Paralisi delle corde vocali: cause, sintomi, diagnosi e trattamento

È la perdita di movimento di una o di entrambe le corde vocali.

La laringostroboscopia permette di osservare e registrare i movimenti delle corde vocali 

È rappresentata dall’assenza di movimento di una o entrambe le corde vocali con ripercussioni sulle funzioni della laringe (parlare, respirare, deglutire).

È la seconda causa più frequente di anomalia congenita della laringe.

Le paralisi delle corde vocali possono essere congenite o acquisite, monolaterali (da un solo lato) o bilaterali (da entrambi i lati) e ricollegabili a malattie cerebrali oppure a danni del nervo vago o del nervo ricorrente (un ramo del nervo vago che innerva i muscoli della laringe).

Le paralisi monolaterali sono spesso una conseguenza di interventi chirurgici sull’esofago o cardiovascolari oppure sul mediastino (la regione compresa fra i polmoni, lo sterno e le vertebre toraciche).

L’interessamento di entrambe le corde vocali è invece più frequentemente legato a malattie congenite del sistema nervoso centrale o a traumi.

In alcuni casi non è possibile individuare la causa della paralisi delle corde vocali (forme idiopatiche).

Nelle forme monolaterali il sintomo principale è costituito dall’alterazione della voce e del pianto con raucedine.

Altri sintomi associati possono essere: 

  • Lieve stridore laringeo, rumore respiratorio di tonalità acuta che si percepisce soprattutto durante l’inspirazione;
  • Iniziale difficoltà ad alimentarsi con fenomeni di aspirazione di materiale alimentare che tende a migliorare spontaneamente.

Nelle forme bilaterali prevale:

  • La difficoltà respiratoria con presenza di un forte stridore;
  • Difficoltà respiratoria;
  • Rientramenti al giugulo e intercostali;
  • Episodi di cianosi;
  • Apnea.

L’esame diagnostico più accurato è la fibrorinolaringoscopia che permette di osservare le corde vocali in movimento.

In alcuni casi si può rendere necessaria l’esecuzione di una endoscopia delle vie aeree.

Lo studio delle caratteristiche della voce viene effettuato con la laringostroboscopia che permette di osservare e registrare i movimenti delle corde vocali, la valutazione logopedica e l’analisi spettrale della voce (che però necessitano di collaborazione del bambino).

La funzionalità respiratoria può essere studiata con esami quali la pulsossimetria/polisonnografia notturna e le prove di funzionalità respiratoria.

In alcuni casi è necessario effettuare la risonanza magnetica cerebrale (per escludere malattie del sistema nervoso) e la tomografia computerizzata del collo e torace (per escludere malattie del mediastino).

Lo studio della deglutizione (valutazione del disfagista, videofluoroscopia, scintigrafia) permette di quantificare le difficoltà di alimentazione del bambino.

Raramente è necessario un intervento chirurgico nelle paralisi monolaterali poiché non determinano problemi respiratori ed i pazienti mettono in atto meccanismi di compenso che portano ad un miglioramento spontaneo della voce e della deglutizione.

Nei bambini che collaborano può essere utile la logopedia.

Nelle forme bilaterali possono essere effettuati interventi chirurgici in endoscopia per aumentare lo spazio necessario alla respirazione.

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Paralisi delle corde vocali, in alcuni casi si effettuano interventi di re-innervazione della laringe

Nei casi più gravi si rende necessaria la tracheotomia per garantire una respirazione adeguata.

Sia nelle forme monolaterali che bilaterali bisogna valutare la possibilità di curare la causa della paralisi, qualora venga identificata.

La paralisi delle corde vocali non è prevenibile

In alcuni casi è possibile recuperare il movimento delle corde vocali entro 3 mesi.

In assenza di un recupero funzionale, nelle forme monolaterali si assiste ad un miglioramento della voce grazie a meccanismi di compenso messi in atto dal bambino grazie anche alla logopedia.

Il trattamento chirurgico delle paralisi bilaterali permette di aumentare lo spazio respiratorio.

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Bambino Gesù

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