
Paziente con attacco di panico: come gestire gli attacchi di panico?
L’attacco di panico è un disturbo complesso che provoca delle vere e proprie crisi accompagnate da sintomi fisici e psichici. Non è infrequente che il soccorritore si confronti con un paziente che ne ha in atto uno
Sono in molti a soffrire di attacchi di panico, le donne in percentuale maggiore, chi li ha provati li definisce un’esperienza terrificante e angosciante.
In cosa consiste un attacco di panico?
Si tratta di disturbi caratterizzati da ansia improvvisa e intensa.
Di solito durano 10-15 minuti e possono presentarsi anche più volte nella stessa giornata.
Lasciano un’enorme paura, perché i sintomi sono così forti che il soggetto pensa di avere un infarto o un ictus.
Una paura che può presentarsi in modo costante e continuo nella mente, un’ansia anticipatoria.
Attacco di panico: i fattori di rischio
L’origine neuro-anatomica non è ancora chiara, colpisce maggiormente persone esposte a situazioni stressanti con un sistema neurovegetativo ad elevata sensibilità.
In generale il rischio di sviluppare un attacco di panico aumenta in concomitanza con
- disturbi dell’umore;
- momenti di forte stress (lavoro, separazioni matrimoniali, improvvise malattie, difficoltà economiche, attualmente la paura di contrarre il Covid);
- uso di alcool e droghe.
Attacchi di panico: i sintomi
I sintomi possono dividersi in 2 tipologie:
- sintomi psicologici: paura di morire, impazzire e perdere il controllo, confusione e distacco dalla realtà;
- sintomi fisici: sensazione di soffocamento con difficoltà a respirare, vertigini, vampate di calore, tachicardia, sudorazione, tremori;
Attacchi di panico notturni
Possono avvenire anche durante la notte, arrivano 2 o 3 ore dopo che ci si è addormentati e durano dai 10 ai 15 minuti.
Non sono mai collegati ai sogni, e compaiono infatti nelle fasi in cui non si sta sognando.
Sono caratterizzati da:
- risvegli improvvisi;
- profondo senso di angoscia;
- tachicardia;
- sudorazione.
Gli attacchi di panico notturni provocano difficoltà ad addormentarsi con la paura di un altro risveglio improvviso.
Come vanno gestiti gli attacchi di panico?
A volte quando un attacco di panico si presenta per la prima volta ci si spaventa così tanto da recarsi in pronto soccorso.
Va precisato che non causa pericoli per la salute fisica, ma che non esistono rimedi immediati.
Possono essere utili i seguenti accorgimenti:
- tranquillizzare il soggetto;
- aspettare assieme che passi;
- fermarsi se si sta lavorando o guidando;
- controllare il respiro;
- cercare di rimanere il più possibile ancorati alla realtà.
È importante far capire al paziente che comunque non perderà il controllo: per questo può essere utile consigliare al paziente di portare sempre con sé un ansiolitico da prendere durante l’attacco in modo da avere l’idea di avere il controllo del momento difficile e di non sentirsi passivo e travolto.
Qual è la cura per un attacco di panico?
Il panico può essere curato: la terapia deve essere di tipo psicologico e farmacologica con antidepressivi e ansiolitici.
Questi ultimi non curano il disturbo, ma hanno la funzione di prevenzione degli attacchi.
La terapia psicologica più utilizzata è quella cognitiva comportamentale che può essere individuale o di gruppo che è in grado di bloccare l’insorgenza degli attacchi e ridurre l’ansia anticipatoria.
Un’altra metodologia molto utilizzata negli ultimi anni è la mindfulness, una pratica che si concentra sulla consapevolezza del presente.
Questi approcci psicologici insegnano al soggetto a:
- non aver paura degli attacchi di panico;
- a pensare che in futuro potranno essere superati;
- che si può quindi guarire totalmente;
- a capirne anche i motivi per cui si sono presentati.
Per approfondire:
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