
Scintigrafia miocardica, l’esame che descrive lo stato di salute delle arterie coronarie e del miocardio
La scintigrafia miocardica è un accertamento diagnostico che consente di esaminare lo stato di salute delle arterie coronarie e l’irrorazione sanguigna del miocardio
Scintigrafia miocardica, cos’è?
Si tratta di una tecnica di medicina nucleare, che prevede l’iniezione di radiofarmaci (ossia sostanze contenenti isotopi radioattivi o radionuclidi), i quali vengono rintracciati con un apposito strumento di rilevazione fornendo delle immagini molto dettagliate dell’organismo.
Le tecniche di scintigrafia vengono utilizzate per indagare la sede, la forma, le dimensioni o le funzionalità di diversi organi e strutture anatomiche, tra cui il cuore, la tiroide, le ossa, il cervello, il fegato, i reni o i polmoni.
Una volta iniettati, infatti, i radiofarmaci interagiscono specificatamente con determinati tipi di tessuti biologici; grazie alle loro proprietà radioattive è possibile esaminare la loro diffusione tramite un’apposita gamma-camera, la quale restituisce delle immagini molto chiare e significative.
La scintigrafia miocardica permette di analizzare attentamente la propagazione del flusso sanguigno all’interno delle arterie coronarie, la perfusione del miocardio e la funzionalità del cuore.
La procedura prevede 2 fasi: in un primo momento, il cuore viene analizzato mentre il paziente è sottoposto a sforzo fisico; successivamente, dopo un adeguato intervallo di tempo, viene ripetuta la procedura con il paziente in condizione di riposo.
In alcuni casi, la scintigrafia miocardica da sforzo può essere sostituita da una scintigrafia miocardica con stress farmacologico, in cui vengono somministrati degli appositi farmaci per simulare il comportamento cardiaco durante l’attività fisica. In questo modo, il cardiologo è in grado di confrontare l’irrorazione sanguigna del miocardio durante le condizioni di stress del cuore e a riposo.
Perché è effettuata la scintigrafia miocardica
Generalmente la scintigrafia miocardica viene effettuata quando si sospetta la presenza di coronaropatie, danni alle arterie coronarie o restringimenti dei vasi sanguigni deputati alla perfusione del miocardio; le principali cause di stenosi o occlusione delle coronarie, possono essere dei coaguli di sangue, oppure le cosiddette placche ateromasiche (ovvero dei depositi di lipidi, piastrine, globuli bianchi e cellule muscolari).
Se il restringimento è superiore al 70%, l’apporto sanguigno può risultare insufficiente a sostenere l’attività cardiaca, determinando una condizione di ischemia coronarica che, se non adeguatamente trattata, può portare ad un infarto del miocardio.
La scintigrafia viene spesso utilizzata anche per analizzare i danni di un attacco di cuore ed individuare la porzione di miocardio necrotica; oppure per valutare il risultato di trattamenti terapeutici per il ripristino del flusso coronarico, come bypass e angioplastica con stenting.
Come dovrei prepararmi alla scintigrafia miocardica
La scintigrafia miocardica è un esame non invasivo che prevede un’apposita preparazione; prima della procedura il medico sottopone il paziente ad un accurato esame obiettivo, durante il quale esporrà tutte le indicazioni necessarie per la procedura e valuterà la presenza di eventuali controindicazioni.
Il giorno dell’esame, al paziente viene richiesto un digiuno completo di almeno 12 ore e, a seconda dei casi, può essere necessario interrompere eventuali terapie farmacologiche.
Il cardiologo andrà informato inoltre di particolari condizioni cliniche o se si è portatori di dispositivi per la correzione di aritmie.
*Queste sono informazioni indicative: è pertanto necessario contattare la struttura dove si esegue l’esame per ottenere informazioni specifiche sulla procedura di preparazione.
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