Simulazione in infermieristica, FNOPI: on line il corso FAD. Ecco come partecipare

Nuova FAD di FNOPI. Simulazione infermieristica, lo sguardo del futuro osserva il presente. Al grido di “mai la prima volta sul paziente”, FNOPI e SIMMED mettono a disposizione degli infermieri iscritti all’ordine una Formazione a Distanza (acronimo FAD) su un tema molto importante: “La simulazione in infermieristica: introduzione ed elementi generali”

 

NUOVA FAD DI FNOPI: ECCO GLI OBIETTIVI

Il corso sulla simulazione in infermieristica è stato realizzato dalla FNOPI in collaborazione con la Società Italiana di Simulazione in Medicina (SIMMED).

La simulazione consente di sostituire e amplificare le esperienze reali con esperienze che evocano o replicano aspetti sostanziali del mondo reale in una maniera completamente interattiva.

Dunque, la tecnica della simulazione rappresenta e rappresenterà sempre di più in prospettiva, con l’evoluzione delle tecnologie disponibili, uno strumento fondamentale sia per la formazione dell’operatore sanitario sia per la sicurezza del paziente e dell’operatore sanitario.

Si tratta di un corso di primo livello, che introduce un inquadramento della simulazione in medicina, a metodologie e strumenti didattici e alla simulazione in pratica.

A CHI E’ RIVOLTA LA FAD DI FNOPI E SIMMED?

Destinatari sono gli infermieri e gli infermieri pediatrici.

La formazione è centrata su 3 moduli ciascuno composto da video e presentazioni collegati a casi di pratica e questionari ECM.

L’obiettivo formativo nazionale è il  29: Innovazione tecnologica: valutazione, miglioramento dei processi di gestione delle tecnologie biomediche, chimiche, fisiche e dei dispositivi medici. Health Technology Assessment.

La simulazione è una tecnica che consente di sostituire e amplificare le esperienze reali con esperienze che evocano o replicano aspetti sostanziali del mondo reale in una maniera completamente interattiva.

Al termine del corso l’infermiere conoscerà i principi base della simulazione, sarà in grado di comprenderne le varie fasi e di partecipare con competenza ad attività di simulazione in ambito infermieristico.

Il corso ha la durata di 7 ore e dà 7 crediti formativi.

Responsabile scientifico è il presidente dell’OPI di Perugia, Palmiro Riganelli. Il corso non ha sponsor e rientra nel piano di formazione indipendente del Provider Zadig.

FAD DI FNOPI, IL COMMENTO DEL RESPONSABILE SCIENTIFICO

“L’aggiornamento delle competenze professionali rappresenta il principale diritto-dovere di ogni infermiere per rispondere al meglio al proprio mandato istituzionale di garantire, prima di tutto, un’assistenza  sicura  nei confronti delle persone assistite – dichiara Riganelli -.

Utilizzare metodologie formative per le quali è stata dimostrata  una maggiore efficacia in termini di apprendimento  come la simulazione  consente   di sviluppare al meglio sia le competenze professionali tecniche (TS) sia quelle non tecniche (NTS) come la capacità di  relazionarsi con la persona assistita, di lavorare in Team e di sviluppo della consapevolezza situazionale e l’auto riflessione ecc..,   in maniera  graduale, all’interno di un ambiente protetto e senza rischi per il professionista e per l’assistito, con una maggiore ricaduta  in termini comportamenti corretti e di risultati positivi nell’operatività quotidiana nei diversi setting assistenziali”.

La formazione in simulazione contribuisce a creare, in modo significativo, una nuova   cultura della “formazione e dell’aggiornamento  che serve”  che deve accompagnare, in modo virtuoso, il professionista verso un continuo miglioramento del proprio comportamento rendendolo sempre più coerente e vicino ai problemi di salute  dei cittadini

Il principio che guida la formazione in simulazione è “mai la prima volta sul paziente”.

La formazione in simulazione – che in altri settori come ad esempio l’aeronautica è fondamentale per essere certi di sapere come affrontare le situazioni evitando gli errori – garantisce un apprendimento etico  e maggiore sicurezza anche a chi si sta formando.

Un eventuale errore in un ambito  “controllato” non porta a conseguenze gravi, ma fornisce l’opportunità di riflettere e apprendere dal proprio operato.

La riproduzione fedele simulata di situazioni cliniche complesse e della loro gestione in dinamiche di team rappresenta un ambiente educativo ideale con l’obiettivo di ridurre in misura ottimale gli errori attribuibili al fattore umano.

LA FORMAZIONE A DISTANZA: ALL’ESTERO UNA PARTE INTEGRANTE DEL CURRICULUM FORMATIVO

All’estero sono numerose le istituzioni che già richiedono la documentazione dell’addestramento simulato, la simulazione nel campo infermieristico è già diventata parte del curriculum formativo e alcuni centri di simulazione vengono gestiti da personale infermieristico (International Nursing Association for Clinical Simulation and Learning).

E la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche ha anche dedicato un ebook alla “Formazione in simulazione: raccomandazioni per una buona pratica” (scaricabile a questo link), illustrando i passaggi necessari per applicare la metodologia della formazione in simulazione in modo integrato anche per sostenere i professionisti sanitari e non, nello sviluppo delle proprie competenze per ottenere i migliori risultati per le persone assistite.

Scopo principale è riprodurre situazioni e ambienti di cura realistici, per insegnare procedure diagnostiche e terapeutiche, ripetere processi e concetti medici, assumere decisioni da parte di un professionista della sanità o di un team di professionisti.

Gli obiettivi principali sono la “sicurezza” delle persone e la definizione di uno standard qualitativo assistenziale dominato dalla “cultura della sicurezza”.

Le strategie per raggiungere questi obiettivi sono il miglioramento delle abilità operative tecniche (technical skill) e delle capacità comunicativo-relazionali, la consapevolezza della situazione, la capacità di leadership e team work degli operatori sanitari (non- technical skill e human factor).

La gestione del rischio clinico è un processo che richiede una crescita della cultura della sicurezza. In sanità  l’errore è fonte di rischio, ma è anche una risorsa di apprendimento: la simulazione favorisce questa modalità e consente di costruire un ‘bagaglio di errori’ da cui attingere, senza causare danni, operando in sicurezza e senza rischi per il paziente, contribuendo a portare l’operatore verso un cambiamento positivo dei propri atteggiamenti.

E’ assolutamente necessario innescare un processo per ottenere, attraverso la formazione, miglioramenti reali nell’agire professionale quotidiano e per questo tutti gli elementi che caratterizzano la simulazione consentono un approccio più favorevole e di sviluppare competenze relazionali ed emotive che altrimenti verrebbero lasciate all’individualità del singolo professionista e al background dell’esperienza che questo è in grado di esprimere.

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PER APPROFONDIRE:

LA PANDEMIA E LA SICUREZZA SANITARIA: LA FIGURA DELL’INFERMIERE NELLA CURA DEI PAZIENTI PEDIATRICI

FONTE DELL’ARTICOLO:

SITO DI FNOPI, FEDERAZIONE NAZIONALE ORDINI PROFESSIONI INFERMIERISTICHE

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