Trentino, revisione dei ticket e triage "severo". Ecco come far pagare gli accessi ingiustificati in tutti gli ospedali

Il Trentino incassa pochi soldi dai ticket, perché troppo spesso i codici assegnati fanno passare gli accessi ingiustificati come esenti. A dirlo in parole molto più diplomatiche è il primario dell’Ospedale Santa Chiara, claudio Ramponi, secondo il quale – in un articolo del Corriere delle Alpi –  la grande maggioranza degli accessi ingiustificati (da parte di pazienti che invece che all’ospedale dovrebbero rivolgersi al medico di base) va attribuita a persone che non pagano il ticket grazie alle esenzioni previste dalle norme attuali.

E’ corretto che un diabetico non paghi il ticket per una visita che non ha nulla a che vedere con la propria sindrome? La politica vuole prendere provvedimenti a proposito per non sprecare soldi pubblici. Senza contare che le statistiche in ambito sanitario confermano che i pazienti trentini si rivolgono al pronto soccorso anche nei giorni feriali, per interventi in codice bianco, quando c’è disponibile il medico di base.

Il diabetico con l’unghia incarnita quindi non paga (perché esente dal ticket), o l’iperteso che si sente poco bene e oltre all’ECG, per sicurezza, al PS ci va perchè vuole la TAC (e ogni tanto viene anche passata, secondo il Corriere delle Alpi).

Inoltre i bimbi sono tutti esenti sotto i 14 anni, tanto che molti accessi di giovanissimi pazienti al PS vengono considerati dagli addetti ai lavori un “lusso” dei servizi sanitari. Oppure le donne in gravidanza: anche per loro niente ticket al pronto soccorso, qualunque sia il problema di salute. La giunta provinciale di Trento e l’azienda sanitaria stanno pensando a un regolamento nuovo con tre punti  principali a cardine del progetto: Equità di trattamento, riduzione degli accessi ingiustificati e maggiori incassi pe 1 milione di euro grazie alle nuove regole sui ticket dell’Emergenza.

La giunta provinciale ha già quantificato l’incasso previsto per il 2016 (un milione di euro) e ci sarà bisogno di lavorare soprattutto sugli ospedali di periferia (ma anche a Rovereto) dove basta guardare i dati per vedere che gli accessi in codice bianco (e quindi soggetti al pagamento del ticket) sono molti meno rispetto a Trento. La spiegazione? All’azienda sanitaria sono convinti che si tratti di un problema di comunità: non è facile – in una realtà ristretta, dove tutti si conoscono – classificare come codice bianco (facendogli pagare il ticket) una persona che si presenta all’ospedale chiedendo aiuto. A questo tema sta lavorando una commissione di funzionari dell’azienda sanitaria e dell’assessorato alla salute per decidere come (e su quali pazienti)intervenire esattamente. Poi il piano passerà in giunta provinciale. Ma la linea è stabilita: basta con le esenzioni ingiustificate

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