Videogiochi, lo studio su “Neurological Sciences”: in lockdown piu' accessi al Pronto Soccorso per convulsioni

Pronto soccorso sotto pressione, ma non solo a causa del COVID-19: il lockdown ha influito anche sul numero di accessi per convulsioni di bambini e adolescenti che hanno passato troppe ore davanti ai videogiochi.

“Durante il periodo del lockdown abbiamo assistito a un aumento degli accessi in pronto soccorso di bambini e ragazzi con crisi convulsive.

E’ plausibile che ad agire come innesco di queste crisi siano stati i cambiamenti nel ritmo del sonno e un maggior utilizzo dei device elettronici”.

E’ la conclusione a cui arriva uno studio condotto presso l’ospedale pediatrico Santobono-Pausilipon di Napoli nel pieno della fase 1 della pandemia da Covid-19.

Accessi al Pronto soccorso durante il lockdown, lo studio su “Neurological Sciences”

Pubblicato su ‘Neurological Sciences’, lo studio ha coinvolto diverse professionalita’, tra cui pediatri e neurologi pediatrici.

Sotto osservazione, in particolare, i videogiochi adrenalinici.

“Sono quelli che danno una stimolazione luminosa piu’ intensa- spiega Vincenzo Tipo, direttore del pronto soccorso del Santobono-Pausilipon, tra gli autori dello studio.

“In particolare- sottolinea Tipo- abbiamo visto che quanto piu’ i ragazzi utilizzavano i videogiochi durante le ore notturne, spostandosi quindi dal normale ritmo circadiano, maggiore era la frequenza delle crisi convulsive”.

In generale questi ragazzi passavano mediamente 6 ore al giorno davanti ai device elettronici, circa il triplo del periodo prelockdown.

Lo studio ha messo a confronto gli accessi al pronto soccorso di bambini e ragazzi tra i 4 e i 14 anni d’eta’, nel periodo dal 9 marzo al 7 maggio 2020, con quelli dello stesso periodo dello scorso anno.

“I numeri ci hanno fatto riflettere- sottolinea Tipo- Nel 2019 su 16.420 accessi abbiamo registrato 40 casi di convulsioni, quest’anno su 3.978 casi registrati sono stati 57”.

Da qui e’ partita l’analisi per capire se ci fosse un legame tra convulsioni e abuso del tempo trascorso davanti ai videogiochi.

“Nello studio sono stati inseriti piccoli pazienti che dovevano essere in pieno benessere o avere una storia pregressa di episodi convulsivi, generalmente di tipo semplice.

Quindi abbiamo escluso gli episodi convulsivi febbrili”, precisa il pediatra.

A tutti i ragazzi osservati “e’ stato somministrato un questionario in cui chiedevamo le ore di sonno, la qualita’ del sonno e anche il numero di ore in cui avevano utilizzato tablet, consolle, televisione, pc, smartphone ecc.- precisa Tipo-.

Pediatri del Pronto soccorso: aumento di incidenza di episodi critici durante il lockdown

Quello che abbiamo osservato e’ un aumento di incidenza di episodi critici e soprattutto il fatto che queste crisi non erano legate tanto al numero di ore trascorse davanti ai device quanto al momento della giornata in cui questi device venivano utilizzati, in particolare durante la notte”.

Da qui Tipo ribadisce alcuni importanti consigli per i genitori: “Vietare assolutamente l’uso di strumenti digitali nei bambini al di sotto dei 2 anni; limitarne l’uso a poche ore al giorno nei ragazzi piu’ grandi; farli usare non in modo continuativo e non di notte, evitare i videogiochi piu’ adrenalinici e non delegare agli schermi l’accudimento dei figli”, conclude il pediatra.

Per approfondire:

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Agenzia Dire

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