153° anniversario di fondazione della Croce Rossa Italiana

Ben due mesi prima della firma della Convenzione di Ginevra, il 15 giugno 1864,  viene fondata, a Milano, con il nome di “comitato dell’associazione Italiana per il soccorso ai feriti e malati in guerra” la Croce Rossa Italiana. I promotori furono i membri del comitato medico milanese dell’associazione medica italiana, in particolar modo grazie al contributo del Dott. Cesare Castiglioni (divenuto poi presidente del comitato stesso). L’allora Croce Rossa Italiana andò ad occupare il settimo posto in ordine di fondazione fra le società nazionali, quinto per adesione alla Convenzione di Ginevra.

Tra i soci celebri dello stesso comitato è possibile annoverare Alessandro Manzoni, Il principe Umberto e il Re Vittorio Emanuele II.

Il messaggio del Presidente Francesco Rocca in occasione della ricorrenza è particolarmente chiaro: è un anniversario importante, poiché è possibile fare un bilancio della “nuova” Croce Rossa che, dopo un lungo percorso di riforma, è tornata nelle mani dei volontari.

Oggi la Croce Rossa Italiana è più snella, più vicina alla comunità e ancor più pronta a venire incontro alle esigenze del territorio e delle comunità.

Il Dott. Cesare Castiglioni
Il Dott. Cesare Castiglioni

Anniversario Fondazione Croce Rossa Italiana; Rocca (CRI): “Festeggiamo un’Associazione più snella, vicina alle nostre comunità, completamente nelle mani dei volontari”

“Il 15 giugno è una giornata molto importante per tutti noi, una giornata in cui festeggiamo il 153° anniversario della fondazione della Croce Rossa Italiana. Prima di tutto, voglio fare i più sentiti auguri a nome mio e di tutto il Consiglio direttivo nazionale agli oltre 160mila volontari in tutta Italia. Quest’anniversario è ancora più importante perché possiamo fare un bilancio sulla nuova Associazione nata a gennaio 2016, tornata a ogni livello nazionale e locale completamente nelle mani dei volontari. Dopo aver portato a termine il lungo percorso di riforma, oggi abbiamo una Croce Rossa più snella, vicina alle nostre comunità, ancora più pronta a intercettare giorno dopo giorno le tante nuove sfide umanitarie. Dalle emergenze in cui la Croce Rossa fa parte con orgoglio del sistema nazionale di Protezione Civile, al supporto alle popolazioni migranti che arrivano sulle nostre coste, dai servizi di prossimità nelle città all’educazione alla salute, alla cultura della non violenza e alla cittadinanza attiva: tantissimi sono gli ambiti e gli interventi quotidiani portati avanti dalle donne e dagli uomini di Croce Rossa. E ancora, nelle grandi metropoli, grazie alle unità di strada, siamo capaci di intervenire in quelle zone grigie della società, dove vivono gli invisibili, gli ultimi, tutti quelli che rischiano di non avere alcun tipo di supporto dalle nostre società. In questa giornata, voglio anche ricordare l’importantissimo ruolo del Corpo delle Infermiere Volontarie e del Corpo Militare, che ci rendono fieri in Italia e all’Estero per la loro operatività e prontezza nell’azione umanitaria anche al fianco delle nostre forze armate. In un mondo dove lo spazio umanitario rischia di diventare sempre minore, il mondo del volontariato ha un ruolo cruciale per comprendere i bisogni delle nostre società e intervenire in maniera efficace. Essere volontario di Croce Rossa, in Italia come all’estero, significa essere un volontario formato e preparato, un punto di riferimento per la propria gente, come abbiamo visto anche nei recenti terremoti che hanno colpito l’Italia centrale. Come scriveva il nostro fondatore Henry Dunant nel suo “Un ricordo di Solferino”, la Croce Rossa deve rappresentare il meglio della società civile, persone ben preparate e formate pronte a intervenire quando necessario. Cito con orgoglio queste parole perché penso che la Croce Rossa Italiana stia sempre più andando in questa direzione”, ha dichiarato il Presidente nazionale di Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca.

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