Bimbo malnutrito o soccorso sbagliato in pediatria? I genitori sotto accusa rispondono alle critiche

Pochi mesi fa su tutti i giornali  è apparsa la notizia di un bimbo ricoverato per malnutrizione al Meyer di Firenze. I titolo – con poche differenze – hanno sempre dato credito alla voce che la crisi del bimbo fosse dovuta al regime alimentare imposto dai genitori vegani. La realtà invece sembra oggi essere diversa, dopo l’intervista rilasciata dai genitori al quotidiano “La Repubblica” che fra i primi aveva dato la notizia. La coppia con il bimbo, insieme all’avvocato Andrea Callaioli, hanno risposto alle domande del giornale chiarendo la situazione di quel giorno per la loro famiglia davvero drammatico. “Noi non siamo vegani – spiegano a La Repubblica – ma ci hanno accuasti e criticati, in certi momenti ci siamo sentiti davanti alla Santa Inquisizione”. La spiegazione della coppia su quanto avvenuto tira in ballo anche presunte negligenze del Pronto Soccorso e del reparto di Pediatria dell’ospedale di Pisa

A Pisa hanno trovato una carenza di vitamina B12. In pediatria ci hanno trattato male, siamo stati accusati perché vegetariani. Ci siamo completamente affidati a loro, mentre il bimbo era ricoverato Marco andava a comprargli gli omogeneizzati di carne. Dopo 4 giorni, il 24 giugno, lo hanno dimesso con un prognosi di 3 giorni, hanno prescritto integratori e fissato le visite di controllo”.

Quindi siete tornati a casa?
“Praticamente no. Mentre rientravamo il bambino ha avuto una crisi, iniziata con un tremore alla mano. Abbiamo telefonato al reparto che ci aveva appena dimesso, ma hanno detto che non potevamo tornare senza prima passare dal pronto soccorso. Il bimbo è peggiorato e abbiamo chiamato il 118. Ci siamo davvero trovati al pronto soccorso, dove abbiamo aspettato oltre tre ore. Quando finalmente siamo arrivati in pediatria, non sapevano che fare. Aveva crisi neurologiche, non riusciva a deglutire e sono andati nel panico, ci dicevano: “Siete vegetariani, la colpa è vostra”. Hanno deciso di spostarlo al Meyer di Firenze e hanno addirittura chiesto di usare l’elicottero. Per questo è stato necessario intubarlo, una cosa molto pesante”.

Come mai?
“Perché quando è finalmente arrivato al Meyer, appena 10 minuti prima di Lucia, lo hanno dovuto mettere in terapia intensiva per 10 ore per stubarlo. E si è diffusa la voce falsa che fosse gravissimo”.

Non stava male?
“Non era in fin di vita. Al Meyer sono stati bravissimi, non ci hanno chiesto se siamo vegetariani o meno. Hanno curato il bambino e fatto le analisi sulla mamma, chiarendo che anche lei ha una carenza di vitamina B12. Ora stiamo cercando di capire se è una cosa genetica o legata alla dieta. Si sono presi cura di noi per circa un mese”.

E gli assistenti sociali perché sono intervenuti?

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