Bioetica e vita, la scienza della sopravvivenza fra laicità e religione

Conclusioni su una contrapposizione, ma che sia consapevole

La contrapposizione tra bioetica laica della qualità della vita e la bioetica cattolica della sacralità della vita ha portato ad un contrasto incolmabile tra le due etiche: “la contrapposizione tra bioetica cattolica e bioetica laica è stata sviluppata, in buona misura artificiosamente. E’ una polemica di alcuni centri e studiosi per contrapporre a una visione aperta e rispettosa delle scelte di tutti – quale sarebbe quella laica -, la visione cattolica indicata come chiusa e intollerante, inaccettabile in una società pluralistica ed eterogenea come la nostra. L’opposizione tra bioetica cattolica e bioetica laica è dunque fuorviante e fittizia”[8]. La contrapposizione tra bioetica cattolica e bioetica laica può essere ridotta con una elaborazione teorica che sia più vicina possibile alle molteplici realtà in cui viviamo, che tenga conto delle differenze reali che caratterizzano la società e  che non si basi solo sulla volontà di voler imporre dei principi generali da far valere per tutti senza nessuna distinzione. Solo un costante e reale confronto tra modelli di valori diversi potrà evitare le prevaricazioni di alcune correnti ideologiche sulle altre, in questo modo si consente di collocare nella giusta prospettiva i vari problemi che la scienza e la sanità devono affrontare al loro interno. Bisogna lasciare più spazio possibile perché un individuo possa svilupparsi secondo le proprie personali aspirazioni, convinzioni e valori, ma anche con la consapevolezza e la necessità di porre dei limiti solo nel momento in cui ci sia la possibilità di procurare un danno ad altri. Solo con il dialogo si può favorire un atteggiamento che tiene conto delle differenze e che non si nasconde dietro degli intenti e delle volontà inesistenti, il dialogo “contribuisce alla realizzazione personale e alla mutua fecondazione fra le tradizioni dell’umanità che non possono vivere più in stato di isolamento, separate tra loro da muri di diffidenza reciproca”[9].

Nuozzi Lorenzo
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[1]Enciclica Evangelicum vitae. 25 marzo 1995, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1995, p. 39.

[2]B. Magliona, Un percorso comune. Sacralità e qualità della vita umana nella riflessione bioetica, Giuffrè editore, Milano, 1996, pag. 52.

[3]Enciclica Evangelium Vitae, op. cit, p.34.

[4]Giovanni Paolo II, Enciclica Veritatis Splendor, 6 agosto 1993, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, articolo 90.

[5]Ivi, articolo 97.

[6]Enciclica Evangelium Vitae, op cit, articolo 59.

[7] Ivi, articolo 72.

[8] E. Sgreccia, Manuale di bioetica, vol. I, Vita e pensiero, Milano, 1988, p. 68.

[9] R. Panikkar, Il dialogo intrareligioso, Cittadella Editrice, Assisi, 2001, p. 21.

[10] Giovanni Paolo II, Enciclica Veritatis Splendor, 6 agosto 1993, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, articolo 90.

[11] Ivi, articolo 97.

[12] Enciclica Evangelium Vitae, op cit, articolo 59.

[13] Ivi, articolo 72.

[14] E. Sgreccia, Manuale di bioetica, vol. I, Vita e pensiero, Milano, 1988, p. 68.

[15] R. Panikkar, Il dialogo intrareligioso, Cittadella Editrice, Assisi, 2001, p. 21.

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