Cade un aereo medico in Romania, polemiche sul ritardo nei soccorsi

Due morti, un pilota e una studentessa di medicina praticante, nell’incidente di un piccolo aereo adibito al trasporto di organi espiantati in Romania. Salvi gli altri membri dell’equipaggio, il secondo pilota e quattro, tra medici e assistenti, del team impegnato nell’operazione di trapianto di un fegato. Ma in tutto il paese infuriano le polemiche per la lentezza dei soccorsi: secondo i sopravvissuti, tutti e sette gli uomini a bordo sarebbero usciti dall’incidente coscienti, feriti, ma dispersi in un’impervia zona montuosa nella Romania orientale. Solo successivamente allo schianto, e per sospetta ipotermia, il pilota e la dottoressa sarebbero morti.

Immediato l’avvio di un’inchiesta governativa, ma la cittadinanza punta il dito contro il governo, reo di non essere riuscito a inviare i soccorsi in modo più rapido. La cronaca parla di un piccolo aereo, un Britten-Norman Islander, con a bordo sette occupanti, precipitato in una foresta nei pressi del villaggio Belis, nella regione di Ciuj per un’avaria. I primi soccorritori hanno raggiunto il relitto solo dopo sei ore dallo schianto, quando per i due non c’era più nulla da fare. “Sono molto dispiaciuto che i soccorsi medici siano arrivati così tardi – dichiara Eugen Nicolaescu, ministro della salute rumeno – altrimenti avrebbero potuto dare qualche chance in più ai due morti. Ora sarà mia premura far luce sulle cause del ritardo”. Dei cinque salvati, solo il co-pilota è in gravi condizioni, tutti gli altri non sono in pericolo di vita.

 

 

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