Elisoccorso: la motivazione degli operatori alla base della riuscita di un soccorso

La motivazione è uno dei fattori più importanti per svolgere al meglio il proprio lavoro. Lo sanno bene coloro che lavorano in elisoccorso, dove essere motivati vuol dire riuscire a risolvere le situazioni più complesse e difficili.

Articolo di: Dr. Raffaele C. Sabbatini
Docente a contratto al Master per Coordinatori delle Professioni Sanitarie nell’Università Politecnica delle Marche e Direttore Scientifico dei Corsi”Ali d’Oro”.

Lavorare in elisoccorso richiede, oltre alla professionalità, un alto grado di motivazione: il concetto di motivazione origina dalle necessità, dagli interessi, dai valori, dagli atteggiamenti, dagli incentivi e dalle aspirazioni personali. Esso aiuta a capire perché, per esempio, operatori che hanno la stessa formazione o lo stesso grado di intelligenza, se la cavino in modo diverso nelle situazioni in cui vengono coinvolti e che devono risolvere.
La differenza sta negli stimoli: ci sono coloro che hanno forti motivazioni ed altri in cui lo stimolo motivazionale è più basso o addirittura assente. I primi cercano sempre di migliorarsi orientandosi verso mete future, i secondi necessitano di essere spronati, esortati e guidati in modo graduale verso altri traguardi, badando di non forzare troppo la mano e cercando di capire le ragioni del loro deficit motivazionale.

Purtroppo esistono anche motivazioni negative che bloccano l’entusiasmo operativo di alcuni soggetti. Tra queste risulta di rilevante importanza la paura di fallire che si contrappone al desiderio di raggiungere una meta; essa può essere trasformata, con opportuno supporto psicologico, in stimolazione positiva e in desiderio di fare bene. Accanto al lavoro dello psicologo, in questi casi è fondamentale la figura del leader (che dovrà adottare una leadership aperta, comprensiva, compartecipativa, delegante) e il ruolo degli altri membri del team che dovranno adottare comportamenti rassicuranti, coinvolgenti, non esclusivisti nei confronti del collega demotivato.
La frustrazione rappresenta il secondo fattore demotivante: essa può essere considerata come la risultante della seguente formula: F = Od – Or dove Od sta per obiettivi desiderati e Or sta per obiettivi effettivamente raggiunti. Il valore di F esprime la distanza tra gli obiettivi raggiunti e quelli desiderati o tra ciò che è stato fatto e ciò che era stato proposto di fare (indice di frustrazione): più piccolo sarà il suo valore, minore sarà il grado di frustrazione dell’operatore. Si può misurare anche l’indice di frustrazione di un’organizzazione quando questa non raggiunge tutti gli obiettivi previsti dalla sua mission.

Abbiamo accennato all’importanza della leadership ed al comportamento dei colleghi nell’opera di recupero motivazionale: l’elogio verbale è uno strumento di grande valore per motivare così come la lode scritta. Gli istruttori o comunque coloro che sono preposti a trasmettere conoscenza nell’ambito del processo di formazione continua, indispensabile in tutte le organizzazioni ma in particolar modo in una struttura che si occupa di H.E.M.S., devono possedere capacità analitica nei confronti dei discenti ed avere consapevolezza che la loro funzione gioca un ruolo fondamentale nella motivazione di questi ultimi.

La figura del leader racchiude in sé tre responsabilità: egli rappresenta un modello per i propri collaboratori o sottoposti che può rivelarsi positivo o negativo con annessi pregi e difetti a seconda dei casi; la seconda responsabilità riguarda l’attuazione di programmi di refreshment a scadenze periodiche (trimestrali, semestrali); la terza responsabilità è quella di favorire l’instaurarsi di un ambiente collaborativo nel quale ognuno possa esprimere le proprie capacità ma anche esternare perplessità, dubbi, difficoltà o proporre idee avendo la certezza di essere ascoltato e considerato. “In tempi di cambiamento, gli apprendisti saranno gli eredi della terra mentre i saccenti si troveranno perfettamente equipaggiati per cavarsela in un mondo che non esiste piu.” (Eric Hoffer)

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