Esoscheletri con stampa 3D: in Nuova Zelanda studente crea il Cortex

In che cosa consiste il cortex? Chiunque abbia avuto la brutta esperienza di una frattura ossea, sa bene che uno degli aspetti peggiori della situazione, oltre al dolore ed alla limitazione funzionale, è quello del dover indossare uno scomodo calco in gesso, soprattutto d’estate dove caldo, sudore e prurito lo rendono molto fastidioso, talmente fastidioso che qualcuno ha iniziato a cercare autonomamente una soluzione più pratica

Tra questi Jake Evill, uno studente laureato alla scuola di Architettura e Design alla Victoria University di Wellington in Nuova Zelanda, che ha realizzato anni fa diversi prototipi del suo progetto chiamato “Cortex“, creato utilizzando la stampa 3D. Cortex in futuro potrebbe sostituire il comune gesso.

In merito al Cortex lo stesso Jake Evill ha affermato:

“Cortex è un esoscheletro che consente un sistema di supporto altamente tecnologico alla zona traumatizzata: è completamente ventilato, estremamente leggero perché costituito di nylon, riciclabile, impermeabile e perciò adatto anche alla doccia o al bagno, igienico, discreto, personalizzabile e, non ultimo, gradevole alla vista”.

Sul suo sito web (http://www.evilldesign.com/), Jake spiega i tre passaggi necessari per la realizzazione di Cortex:

  • radiografia per individuare sito e tipo di frattura;
  • scansione in 3D della parte interessata;
  • stampa in 3D del calco da indossare, con una maglia più fitta di rinforzo nell’esatto punto in cui si trova la frattura.

L’idea a Jake è venuta quando lui stesso si è fratturato un braccio ed creato in 3D il proprio “gesso su misura”

Il creatore ha affermato: “Non era particolarmente bello, ma sembrava funzionare sorprendentemente bene”.

Evill ha poi inviato il suo modello della scansione ad una società olandese specializzata in stampe 3D.

La notizia di Cortex si è diffusa rapidamente, fino a raggiungere l’interesse dei chirurghi ortopedici di tutto il mondo e Jake è stato contattato da potenziali investitori.

Il creatore di Cortex è però prudente

“Ulteriori test saranno necessari per confermarne definitivamente la maggior efficacia rispetto ad una normale ingessatura e cercheremo di migliorare il tempo necessario per stampare e solidificare il calco tridimensionale.

Sono attualmente alla ricerca dell’opzione migliore che mi consentirà di rendere Cortex disponibile per chiunque ne abbia bisogno“.

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