5 cose che puoi fare per i terremotati invece di condividere bufale e idiozie

napalm51-crozzaQuesto non è un post scientifico o tecnico. Contiene solo piccoli e utili suggerimenti per comportarsi in maniera corretta prima, durante e dopo un evento drammatico, anche su internet. E’ consigliata la lettura alle persone con senso critico, che possono così spiegarlo successivamente a quelli che condividono informazioni complottistiche, stupide e semplicemente offensive per i terremotati. Il nostro obiettivo? Farvi staccare le dita dalla tastiera, e farvi venire voglia di fare qualcosa di davvero utile.

Dopo l’ultima scossa in centro Italia i terremotati hanno bisogno di aiuto. Hanno bisogno di supporto loro e gli operatori che stanno spremendo tutte le proprie energie per costruire in tempo tende, cucine da campo, che stanno cercando alloggi e strutture disponibili alla ricezione di sfollati e che stanno coordinando il ripristino delle reti assistenziali di base in luoghi dove non c’è più nulla. Non è illogico – anche se non cadono bombe – paragonare la situazione degli sfollati del Centro Italia a quella di persone che fuggono da una guerra, perché le devastazioni finali sono uguali, la differenza (fortunatamente) è nel numero di morti. Ma il fatto che non sia morto nessuno non autorizza le persone a condividere quelle che non possiamo esimerci dal definire stupidaggini pazzesche.

Per questo motivo Emergency Live vi aiuterà con 5 consigli su cose da fare al posto della condivisione di contenuti stupidi, falsi, allarmanti o semplicemente offensivi per la dignità dei terremotati.

Ecco la nostra lista:

 

  • 1 – DONA attraverso il numero solidale 45500

Se hai già fatto una donazione per il terremoto di Accumoli e Amatrice sappi che il numero solidale della Protezione Civile che serve per raccogliere fondi a favore della ricostruzione è tornato attivo e ti permette subito di effettuare una donazione rapida e utile. Perché utile? Lo abbiamo già spiegato qui ma una breve sintesi è la seguente: i fondi della Protezione Civile sono controllati da un ente pubblico, hanno una rendicontazione dettagliata e le ultime regioni che ne hanno usufruito come l’Emilia-Romagna, hanno avuto un’organizzazione migliore e funzionale rispetto al passato. E’ uno strumento fondamentale che tutti gli italiani possono usare per aiutare chi ha bisogno. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione Civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma.

  • 2 – DONA attraverso le associazioni maggiori o le sottoscrizioni pubbliche

Esistono realtà già attive da tempo nel campo delle sottoscrizioni e della raccolta fondi, che hanno storie di anni e di successi molto grandi. Anpas, Croce Rossa e Misericordie d’Italia sono le più grandi reti di associazioni ONLUS dedicati al soccorso e alla Protezione Civile, ma esistono anche sottoscrizioni che si possono fare con Caritas, Intesa San Paolo, Corriere della Sera e altri grandi gruppi che metteranno a disposizione dei comuni colpiti i fondi stanziati. Il Dipartimento della Protezione Civile ha aperto un conto corrente bancario, presso Monte dei Paschi di Siena, per raccogliere donazioni in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016 e da quelli successivi del 26 e del 30 ottobre 2016. Le donazioni possono essere effettuate tramite bonifico sia dall’Italia sia dall’Estero usando le seguenti coordinate:

Banca: Monte dei Paschi di Siena – Filiale di Roma Via del Corso 232
Iban: IT 44 P 01030 03200 000006366341
Beneficiario: PRES.CONS.MINISTRI DIP.PROT.CIVILE – VIA ULPIANO 11 – 00193 – ROMA RM
Causale:Emergenza Terremoto Centro Italia”

Come disposto dall’ordinanza n. 391/2016, le risorse versate su questo conto corrente saranno riversate, al termine della raccolta fondi, al conto infruttifero di tesoreria n. 22330, aperto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri presso la tesoreria Centrale dello Stato, e saranno gestite secondo le modalità previste dal Protocollo d’intesa per l’attivazione e la diffusione di numeri solidali. Al 28 ottobre, tramite bonifici su conto corrente intestato al Dipartimento, sono stati raccolti 3.835.218,38 euro. 

  • 3 – DONA materiali attraverso la sede della Protezione Civile più vicina a te

Non è obbligatorio donare soldi e in un periodo così difficile puoi anche cercare di organizzarti per donare materiali. Prima di tutto materiali per bambini, come giochi, pannolini e latte in polvere sono utili, se richiesti. Come fare per sapere se qualcosa serve o no? Chiama la sede della protezione civile più vicina a te. Ci sono migliaia di associazioni da contattare e non c’è dubbio che una vicino alla tua città sia presente. Ecco qui l’elenco ufficiale del Dipartimento della Protezione Civile. Consultalo, trova i contatti e chiama.

  • 4 – IMPARA cosa fare durante un terremoto

Probabilmente tu che stai leggendo questo articolo non sei un geologo. Quindi non hai le competenze per dissertare su effetti, repliche, magnitudo o procedure scientifiche che servono per determinare la forza distruttiva di un sisma, o la sua replicabilità nel tempo (che peraltro non è possibile da stabilire con precisione). Però puoi sempre ripassare le linee guida del comportamente da tenere DURANTE UN TERREMOTO e le linee guida di cosa viene fatto DOPO UN TERREMOTO. Ancora meglio puoi preparare la tua borsa di emergenza per superare ogni evenienza.

  • 5 – AIUTA e iscriviti a un corso di volontariato

Se pensi che il tuo intervento possa essere utile e non vuoi fermarti alla tastiera del computer o allo schermo del tuo smartphone, iscriviti a un corso di primo soccorso, prima emergenza o di volontariato in campo sanitario. Cerca così di diventare un soggetto attivo in queste emergenze, che può dare il suo contributo utile a chiunque abbia bisogno di una mano. Perché devi pensare che, se fino a ieri la vecchietta sotto casa tua veniva portata a fare i prelievi di sangue da due volontari della tua città, in caso di terremoto c’è un’alta probabilità che uno di quei due sia dovuto andare sul luogo del disastro per aiutare gli altri. Questo perché – in anni di volontariato – queste persone hanno maturato esperienze tali da permettere al sistema Nazionale della Protezione Civile di coinvolgerlo per aiutare il prossimo. Ma la vecchietta sotto casa tua ha sempre bisogno di andare a fare il prelievo e c’è necessità di una mano, preparata e formata. Non pensi sia il caso di evitare perdite di tempo seguendo complotti, polemiche e pensando post stupidi? In pochi mesi potresti diventare una risorsa in caso di emergenza, per gli altri e per la tua famiglia. E questo fa la differenza fra una comunità preparata e responsabile, ed una invece webete e incapace di reagire di fronte ad una emergenza.

  •  INFINE DAI DISPONIBILITA’ ALL’ACCOGLIENZA

Se hai disponibilità di alloggi, se sei proprietario di una casa che non stai affittando, se hai un bed&breakfast o semplicemente hai tante stanze e vuoi dare disponibilità per aiutare la popolazione terremotata, esistono diverse liste e diverse realtà a cui rivolgerti. Prima di tutto al tuo Comune di appartenenza. Poi alle associazioni di categoria. Infine esistono anche strumenti online come l’interessante progetto Terremoto Centro Italia messo in piedi dallo staff di ActionAid.

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