Covid, uno studio sui pazienti sopravissuti conferem: “Depressione persistente nel post-malattia”

Pazienti Covid e depressione: ecco i risultati di un nuovo studio coordinato de Francesco Benedetti, psichiatra dell'IRCCS Ospedale San Raffaele

A tre mesi dalle dimissioni, circa un terzo dei pazienti ricoverati por Covid-19 continua a soffrire di disturbi psicopatologici come depressione, ansia, insonnia and sindrome de stress post-traumatico

La depressione, em particular, é quella che persiste maggiormente nel tempo e la sua gravità é strettamente legata all'intensità dello stato infiammatorio sistemico che segue le forme gravi di Covid-19, anche per mesi dopo la guarigione.

La buona notizia è che i pazienti con queste forme depressive, risultano particolarmente responsivi alle terapie psicologiche and farmacologiche a disposizione.

Sono questi i risultati di un nuovo studio coordinato de Francesco Benedetti, psichiatra, Group leader dell'Unità di ricerca em Psichiatria e psicobiologia clinica dell'IRCCS Ospedale San Raffaele e professor associado presso l'Università Vita-Salute San Raffaele, e pubblicato s cientifica Brain, Behavior and Immunity.

Este é o caso de uma publicação pública do grupo de Benedetti em agosto de 2020, que é uma descrição para a primeira volta da psiquiatria de Covid-19 a um mês de dívidas.

Lo studio é estado condotto seus 226 pazienti presi in carico dall'ambulatorio di follow-up post COVID-19 istituito dall'Ospedale San Raffaele nel maggio 2020.

L'ambulatorio prevede un percorso di controli periodici con team multidisciplinari di medici internisti, infettivologi, neurologi, psiquiatri, nefrologi and cardiologi, che si protraggono at 6 mesi dopo la dimissione.

PAZIENTI COVID: INFIAMAZIONE POST-COVID-19 E DEPRESSIONE PERSISTENTE

Rispetto agli altri perturbai riscontrati nei pazienti (ansiedade, PTSD, insonnia) – che hanno mostra um sostanziale miglioramento nel corso dei tre mesi di follow-up, independentemente dal sesso e da una precedente storia psichiatrica dei soggetti – i sintomi depressivi son rultati molto più persisti nel tempo and in diretta correlazione con i valori dell'indice di infiammazione sistemica (SII), che può rimane elevato per mesi dopo la guarigione dall'infezione acuta.

Depressione and infiammazione correlano anche con una ridotta performance neuro-cognitiva dei soggetti, che é una tipica conseguenza degli stati depressivi: parliamo di ridotte capacità attentive, di memoria, di coordenamento psicomotorio e di fluenza del linguaggio che persistono durante la lunga convalescenza dalla malattia e condizionano un generale rallentamento nella velocità elaborazione cognitiva.

“Sappiamo bene che chi soffre di depressione maggiore presenta livelli più alti di citochine infiammatorie nel sangue, indipendentemente dall'avere avuto infezioni ou malattie del system immunitario, e sappiamo che questo stato infiammatorio si associa alla riduzione dell'attività di alqui permetial neurotuntività controller delle emozioni, come la serotonina; sappiamo d'altra parte anche che forti stati infiammatori - anche in conseguenza a infezioni virali e batteriche - aumentano il rischio di episodi depressivi ”, escreveu o professor Benedetti.

“Il Covid-19 é il paradigma di questo fenomeno e un'ulteriore conferma di decenni di ricerca in questo campo: se l'infiammazione non recede, nei mesi sucessivi alla malattia acuta può svilupparsi un episodio depressivo”.

Lo studio dà anche un messaggio positivo all persone che hanno affrontato una forma grave di Covid-19 e che adesso soffrono di depressione.

“Anche grazie al fatto che iniziamo a comprendere i meccanismi alla base di questi disturbi, le terapie a disposizione - psicologiche e farmacologiche - possono essere scelte in mode preciso e personalizzato, e risultano quindi particolarmente eficaz” conclui Benedetti.

POR APROFONTAMENTO:

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FONTE DELL'ARTICOLO:

Agência Dire

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