Il Covid torna a salire nelle scuole dell'Emilia-Romagna: + 48% tra gli studenti

Covid nelle scuole, tassi di contagio in salita in Emilia-Romagna: nelle ultime due settimane sono stati 1.778 i contagi nella fascia d'età età tra zero e 18 anni, mentre sono 161 i nu casi tra i docenti e il personale scolastico che lavora na região

Nelle ultime due setimane was stati 1.778 in new casi of Covid que si are registrati tra gli emiliano-romagnoli di età entre zero e 18 anos, que frequentano é o serviço para a infancia ou escola até todos os superiores.

Covid nelle scuole, i dati em Emilia-Romagna

Sono stati invece 161, sempre tra il 19 abril e il 2 maggio, i nuovi casi tra i docententi e il personale scolastico che lavora in regione.

Il dato è nel report setimanale sullo stato della pandemia diffuso oggi dalla Regione, che evidenzia come dal 19 aprile i casi in età scolare abbiano avuto un incremento del 48,3% rispetto ai 15 giorni precedenti (dal 5 al 18 aprile i casi nella 0-18 anni erano stati 1.199).

Un incremento percentualmente superiore a quello registro nello stesso periodo tra docenti and personale scolastico, trá cui le infezioni da Covid so aumentate 'solo' del 38,8%. I contagi 'scolastici' erano em discesa da molte setimane, fin dal periodo 22 febbraio-7 marzo, quando i casi tra gli studenti raggiunsero il 'picco' di 3.500.

La quota mais alta di contagi in queste ultime due setimane riguarda gli alunni delle scuole elementari, con 554 casi, seguiti dagli studenti delle superiori (ancora parzialmente in Dad) com 510.

Tra gli allievi delle medie ci sono stati invece 362 contagi, 268 invece i casi tra i piccolissimi (0-3 anos).

Solo 84, invece, e contagi tra i bambini in età da scuola materna.

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I docenti delle scuole della region esposti al Covid: ecco i dati

Tra docenti e personale scolastico, invece, sono in maggior numero proprio i casi tra i dipendenti dei nidi (43 contagi dal 19 aprile e il 2 maggio), mentre ci sono 37 nuovi contagi alla scuola primaria, 35 alle superiori, 28 alle medie e 18 alla scuola dell'infanzia.

Intanto il sindacato de base Sgb, partendo do quanto accaduto nelle scuole di Ozzano, na província de Bologna, torna a contestar o protocolo de sicurezza della Regione.

No caso de um positivo na classe, ricorda Sgb, "gli insegnati non possono rientrare a lavorare, se non dopo il risultato negativo di un tampone".

Il regime sarebbe invece differente per “educatori ed educatrici in appalto che lavorano nei servizi di pre e post scuola e sull'integrazione degli alunni disabili”.

I lavoratori della cooperativa Dolce, ad esempio, “mentre le loro classi sono in quarantena, sono mandati di qua e di là nelle scuole di Ozzano a svolgere sostituzioni dei loro colleghi, senza che siano stati tracciati con un tampone dal risultato negativo, rischiando di portare il virus in altri plessi ”.

Solo dopo “vari giorni” e dopo “diversa sollecitazioni- afferma Sgb- sono stati sottoposti um rastreio uno con tampone molecular, dovendo utilizzare permessi non retribuiti e perdendo così i servizi e la paga”.

Per il sindacato di base, “è inacettabile che venga chiesto agli educatori di rimanere a casa in via cautelativa, senza percepire una retribuzione.

Non solo non si mandano in quarantena gli educatori, che hanno il diritto di restare a casa in malattia, ma i servizi di pre e post continuano a essere erogati, con il rischio di ulteriori contagi ”.

Sgb chiede dunque che anche i servizi integrativi in ​​appalto “vengano inseriti nel tracciamento, assim come avviene per tutti gli altri servizi scolastici”, e che la cooperativa “limiti al minimo gli spostamenti degli educatori”.

Em attesa del tracciamento, inoltre, “i servizi non devono essere erogati e tutti i contatti stretti devono stare in quarantena retribuita”.

Para saber mais:

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Fonte dell'articolo:

Agência Dire

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