O trabalho da Croce Rossa no seu presidente: Volontari “intervistano” Francesco Rocca

I volontari “intervistano” il Presidente. Francesco Rocca mostra o livro sobre o personagem da Croce Rossa. Non solo italiana, va detto: il collegamento Zoom che abbiamo avuto l'onore di ospitare, ha avuto interventi anche da altri luoghi del mondo.

 

Ad imperversare, ça va sans dire, è stato il tema Covid-19.

Ma non fine a se stesso: coniugato ai diritti delle persone detenute, agli interventi della Cruz Vermelha in África, e tanto altro ancora.

O “popular” della Croce Rossa é confrontado com o presidente Rocca su molti aspetti interessanti.

Mas as primeiras coisas primeiro.

VOLONTARI DELLA CROCE ROSSA, L'INTERVISTA AL PRESIDENTE FRANCESCO ROCCA

ANNA RITA ED I DIRITTI DELLE PERSONE DETENUTE

Dipendente dell'Asl di Rieti, volontaria CRI da gennaio, Anna Rita arriva diritta al punto.

- “Ciò che dalla cittadinanza non viene normalmente ben percepito è che anche alla popolazione detenuta è costituzionalmente garantito il diritto alla salute.

Em quanto conto ho pensato ad un intervento maggiore, da parte della Croce Rossa, che considero un'applicazione pratica dei sette principi fondanti.

Con lo scoppio dell 'emergência coronavirus abbiamo un po 'accantonato la parte formativa.

La domanda che volevo rivolgere al presidente, che ringrazio per questa oportunità che ci ha consentito, é questa, sul tema dell'intervento di Croce Rossa negli istituti penitenziari ”

“Grazie per la domanda - esordisce Francesco Rocca -.

Proviamo a distinguir: a livello nazionale ci sono più esperienze, devo dire tutte Positive.

Em numerosi Comitati sono previste attività.

Da un lato però ci deve essere la disponibilità della direzione (dell'istituto detentivo, ndr) ad avviare quei dialoghi, dall'altro ci deve essere la disponibilità dei volontari, é um numero sufficiente de mettere em piedi percorsi formativi.

Ne abbiamo in essere tanti: i corsi salvavita sono stati fatti em estrutura numerosa carcerarie. Abbiamo in essere un protocollo per le “messe alla prova”.

E 'una risposta, quella della Croce Rossa, a macchia di leopardo, perché varia molto a seconda delle tante attività che devono portare avanti i vários Comitati.

Ma è più una questione locale che nazionale: come nazionale possiamo solo favorire ed esserne contenti, ma l'importante è che (a livello locale) ci sia poi un gruppo di volontari che porti avanti la progettualità che insieme alla direzione di un Istituto va ad individuare.

Croce Rossa é stata in prima linea nei controlli.

E não solo por la população carcerária.

Perché in un Istituto penitenziario c'è il detenuto ma c'è anche la Polícia Penitenciária, que muitas pessoas vivem em condições difíceis.

Durante oEmergência covarde abbiamo aperto una linea con i nostri psicologi, anche a sostegno per quella situazione di difficoltà: vivono spesso una aperte enorme, ed in quei giorni, con le rivolte in corso, vivevano una condizione complicata.

COSETTA, CROCE ROSSA DI PARMA: “QUAL E 'STATO IL MOMENTO PIU' BRUTTO PER LEI?”

Cosetta interviene con una domanda che tocca ancora una volta il lato humano, di Francesco Rocca

“Volevo chiedere al Presidente: quand'è che ha vissuto il momento più difficile? Il momento in cui si è detto “io non ce la faccio, è troppo grossa”?

“Sono stati i primi dieci giorni. Ma il momento mais difícil estado de sono le prime 48 minério, dal paciente 1, quando em quei giorni si é verificado quella crescita esponenziale.

Tutti mi dicono che ho un debole per Codogno.

Nella realtà io con Codogno ho un debito moral, porque come potete immaginare in quei momenti io cercavo notizie.

Então che in quella sede la Croce Rossa fa 118, quindi penso “fammi sentire il presidente (Roberto Zetti, ndr) para capire cosa sta succedendo a Codogno”.

Chiamo anche Lucia (Fiorini, ndr), o presidente de Lodi. Poi chiamavo anche Giuseppe (Zammarchi, presidente a Parma), che non mi rispondeva.

Confesso che mi ero anche un po 'innervosito, perché mi dicevo “ma come… in una situazione del genere Giuseppe non mi risponde?”.

Tudo bem, dopo dieci o dodici ore, Giuseppe mi chiama e tutto trafelato mi dice: “Francesco, scusa ma io ero a fare il trasporto di un malato.

Sto facendo il servizio anche io perché devo ousar il buon esempio agli altri volontari, ero tutto bardato e non ti potevo rispondere ”.

Poi da quelle ore ho visto anche Lucia, che era preoccupatissima, riscita a raddoppiare e poi a triplicare i servizi, e di fatto sul piano psicologico la razione dei nostri Comitati mi ha tranquillizzato.

Sono stato molto orgoglioso della risposta che stavano dando.

Allo stesso tempo con loro condividevo l'ango della difficoltà di reperire i dispositivi di protezione individuale, e questa devo dire é stata una della cose che mi ha fatto mais soffrire: quando mi hanno accusato di non aver fatto abbastanza per i dispositivi.

E 'l'accusa che mi ha fatto mais masculino, perché in realtà ci siamo sbattuti come mai para trovare dpi ovunque fosse possibile.

Este é o momento mais difícil: vivere quella difficoltà, vivendo giorno per giorno, senza sapere se o giorno avremmo avuto o número de dispositivos para todos os servizi che dovevamo fare.

O momento mais dramático assieme a quello del dolore condiviso com Desiré e la stessa moglie di Fausto, alla notizia della morte di Fausto Bertuzzi, o voluntário de Calvisano.

Il momento mais doloroso che ho vissuto.

Poi, la coccola più bella che potevo ricevere, è stata vedere quanto i Comitati si siano messi all'opera anche nelle zona em cui il covid ha meno colpito, nell'assistere gli anziani, quelle immunodepresse, nel portare la spesa, i farmaci… è stato qualcosa di straordinario ”.

ABDELDJALIL “ABDU” TAOUTI: IL RUOLO DELLA FEDERAZIONE INTERNAZIONALE NEL COVID NA ÁFRICA

“Abdu” é uno dei tanti volti belli, della Croce Rossa: na Itália da oltre vent'anni, é volontario da subito.

Durante questa pandemia si è speso con gli anziani, è quindi andato na Lombardia, ed infine si è imbarcato su una nave, anche in questo case per dare una mano.

“Quello che volevo chiedere al Presidente - dice - è questo: in questo periodo na África, e soprattutto nel mio paese di origine, l'Algeria, l'epidemia si sta sviluppando in modo un po 'strano.

Oltre a ciò non hanno protocolli. I primi contagiati sono proprio medici and volontari della zona rossa.

Una delle tante cose: negli ospedali manca l'ossigeno (por la ventilação nei repartição de Terapia Intensiva, ndr).  O recurso está presente em um istituto solo, il Pasteur di Algeri, que há instalado tre ou quattro presidi, all'est e all'ovest. Ma al sud non c'è niente.

Volevo chiedere come la Federazione poteva aiutare l'Algeria, ma mais em geral i paesi che sono in difficoltà in this moment? ”

“Ho falado pessoalmente com o Presidente della Mezza Luna Rossa, devo dire che l'Ufficio che si ocupa di Medio Oriente e nord Africa sta facendo un gran lavoro.

Abbiamo organizzato vem Cruz Vermelha Italiana dei webinar per ottenere un trasferimento de competência e conhecimento.

E 'ovvio che sono paesi che pagano uno scotto enorme rispetto a numero di posti letto e numero di laboratori a disposizione.

Rispetto ad una crisi che è stata così difficile na Itália, em quei paesi che sono meno attrezzati possiamo solo immaginare quanto sia impattante.

L'aiuto della Federazione internazionale c'è, ma è ovvio che siano gocce nel mare: lo dicevo prima per Brasile ed India (parte I dell'intervista, link in coda, ndr), por quanto facciamo arrivare 300mila-500mila dpi, stiamo comunque parlando di bisogni enormi e consumi enormi.

Ritengo che solo un piano global li pode aleggerire.

Per noi in thati paesi è importante lavorare soprattutto a livello comunitario sulla prevenzione, sul rispetto delle regole di protezione sociale, perché in Africa i rischi di una diffusione della malattia sono enormi.

Basti pensare a quale é o numero di ventilatori a disposizione.

Ho sentito però gli Uffici regionali e devo dire che ho ricevuto risposte nelle quali dicono di sentire la Federazione molto vicina ”.

GIOVANNI PONE IL TEMA DEL DIALOGO DEI VOLONTARI CROCE ROSSA COM I PROPRI VERTICI:

“Il volontario - afferma Giovanni, dopo lo scambio dei saluti - non viene reso partecipe. Nei nuovi corsi di base per volontari noi diciamo che nella nuova estrategia di Croce Rossa il volontario è al centro. Tutto ruota attorno al volontario, che viene reso più responsabile nelle attività comuni.
Allo stato attuale però ancora non lo viviamo. Vorrei capire il perché ”.

“Questo é uno dei limiti dei grandi centi: se penso a Roma (che Giovanni ha citato com Genova e Napoli, ndr), é difficile che il presidente abbia dialogo com ciascuno dei 7mila volontari.

Il problema è di Leadership. Di come lavorare sul territorio.

Non c'è una risposta, se non quella di dire “c'è un posto nel quale il volontario non può non essere ascoltato, e pomba se le cose le chiede non possono non essere messe a verbale, che è l'Assemblea, che si deve tenere almeno devido volte l'anno.

Quello é o momento nel quale, se non ci si riesce durante l'anno, si può esercitare il proprio ruolo.

Prima della riforma introduz um po 'di tempo fa non era possibile nemmeno far sfiduciare il presidente.

Abbiamo apresenta este tema, che prima non esisteva.

In molti luoghi percepisco l'entusiasmo, in altri avverto la fatica che tu mi manifesti. Sento tutto il limite di questo, porque poi não posso intervir nelle realtà locali.

Quello che i presidenti dovrebbero fare, e in questo dobbiamo crescere come associazione, è delegare un po 'di più. Delegare perché non ce la fai.

Delegare perché comunque when hai centinaia di volontari é importante che ci sia chi può in tua vece prendere delle decisioni.

E 'un problema culturale di esercizio della liderança, em cui come Croce Rossa dobbiamo crescere ”.

VOLONTARI DELLA CROCE ROSSA, CIO 'DI CUI POI SI E' PARLATO

C'è poi spazio per qualche domanda un po 'mais técnica e per i saluti delle persone di Croce Rossa al proprio presidente: il video dell'incontro è postato nella propria versione integrale qui sotto.

Per concludere, che dire? Brasile, Argélia, i Comitati Croce Rossa durante il Covid, l'angoscia per i dpi che non si trovavano, il dialogo del volontario con i propri referenti… c'è stato tanto, in questa videointervista a Francesco Rocca.

O presidente si é offerto con semplicità, rispondendo em modo sereno ma franco em um po 'tutti gli argomenti, e este tem reso tutto ancora più bello.

GUARDA A VERSÃO INTEGRADA DO DIÁLOGO TRA VOLONTARI CROCE ROSSA ED IL PRESIDENTE FRANCESCO ROCCA:

POR APROFONTAMENTO:

LEGGI LA PRIMA PARTE DELLA VIDEO ENTREVISTA
VISITE LA PAGINA DI CROCE ROSSA ITALIANA
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