Lancet: “Antinfiammatori riducono del 90% i ricoveri Covid”

da Cristiano antonino il Agosto 28, 2022

Antinfiammatori e Covid: la terapia a base di Fans (farmaci non steroidei) all'inizio dei sintomi abbassa notevolmente il rischio ospedalizzazione

Studio Lancet su antinfiammatori e covid, análise do virologo italiano dott. Pregliasco

“Este estúdio deu uma conferma a ciò che si era via via già conosciuto con il passare del tempo.

Sobre a situação terrível do polmonite interstiziale, di fatto, é uma resposta sucessiva infiammatoria non corretamente governata dell'organismo, que em uma tentativa maldestro scatena un'infiammazione elevatissima a livello degli alvéoli polmonari che però aumentar, ispessisce, le pari degli alveoli e riduce la capacità di scambio gassoso”.

Assim como o virologo dell'università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, comenta os dados de uma pesquisa publicada em 'Lancet Infectious Diseases', condotta do Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dall'Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo e dalla quale emerge che la terapia a base de antinfiammatori, em particular não esteróides, i Fans, avviata all'inizio dei sintomi di Covid-19, riduce dell'85-90% il rischio di ospedalizzazione.

ANTINFIAMMATORI, LA TEMPESTA CHITOCHÍNICA

“Proprio come avevamo già evidenziato – continua Pregliasco – la differenza è tra un andamento benevolo, o comunque con una risoluzione mais o meno rapida e impegnativa, e quel gioco della tempesta citochimica a cinque giorni.

Ovvero, chi scatena esta tempesta citochinica eccede nella risposta immunitaria, e este lo fanno, non a caso, soprattutto i più anziani rispetto ai giovani, che governano meglio esta risposta, regolandola al giusto.

Ed è da qui poi la conferma che modulando la risposta infiammatoria nelle prime fasi, em qual modo la patologia viene gestita meglio“.

PREGLIASCO: “NO AL CORTISONE DA SUBITO”

Pregliasco sottolinea che “muitos colleghi danno il cortisone da subito, que però tem efeito negativo, ha una azione antiinflammatoria mais massiccia ma inoportuna.

Il cortisone va bene nei momenti in cui the percente di ossigeno è bassa.

Nel momento in cui si usa esta arma mais potente saremo di fronte ad altri effetti colaterais”.

“Quindi – tiene a precisare l'esperto a proposito dello studio pubblicato su 'Lancet' – si può parlare di un consolidação che non deve essere un rovesciamento di un appproccio che ci porti a dare ragion a tutti i colleghi che, invece, pensano si guarire sempre possa dalla malattia“.

LA VIGILE ATTESA COME MONITORAGGIO DEL PAZIENTE

Pregliasco prosegue: “Quello che si era sempre detto è stata la 'vigile attesa', presa em giro como definizione anche se in realtà si tratta del monitoraggio del paziente.

Nelle fasi emergenciali, a causa delle paure, del numero eccessivo delle persone, non siamo riusciti a governare i primi casi.

Oltretutto, perché via come sempre, le terapie vanno a consolidarsi quando la casistica aumenta. E qui è aumentata tantíssimo”.