Vecchie Sirene 2016, A Cornaredo le ambulanze d'epoca battono la pioggia (Fotogallery)

Dello stesso collezionista genovese è questa Fiat 125, sempre di Fissore, anno 1971. Da nuova, era stata acquistata dalla Croce Bianca di Massa.
Successivamente, fu venduta a Napoli e terminò la carriera operativa presso l’agenzia onoranze funebri Faita, a Melito Porto Salvo (RC), dove è stata recuperata. Il restauro ha comportato, oltre ad un controllo della meccanica, la (corretta) perdita delle bande rosse che all’atto del recupero caratterizzavano questo mezzo : all’epoca, molte ambulanze venivano “ringiovanite” esteticamente con la applicazione o peggio con la verniciatura di strisce rosso od arancio. Anche la 125 ha raggiunto con le sue ruote Cornaredo, con alla guida Agostino Burlando, già responsabile dei mezzi dei Vigili del Fuoco a Genova.

Foto 06: La Fiat 125 Fissore precede nella sfilata per le vie di Cornaredo e dintorni il 238 della Croce Bianca di Milano e il 238e della Misericordia di San Vincenzo – foto Alberto Di Grazia
Foto 07: 1600 di cilindrata, e prestazioni in linea con quelle della coetanea Giulia, sono caratteristiche della Fiat 125; un tocco di sportività è dato dagli specchietti sui parafanghi. La sirena “la Sonora” grazie al posizionamento sul tetto era decisamente più udibile rispetto a quelle poste nel cofano o sotto i paraurti – foto Alberto Di Grazia
Foto 08: In evidenza, nella parte posteriore, l’ampio portellone che copre quasi l’ intera larghezze ed altezza dello specchio di poppa, contribuendo in questo modo ad una maggior facilità di imbarco del paziente – foto Alberto di Grazia
Foto 09 : ovviamente lo spazio interno, nonostante il leggero rialzo del tetto, non può essere abbondante, ma comunque – per le esigenze del primo soccorso degli anni ’70 – era più che accettabile – foto Alberto Di Grazia
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Fiat 238E Misericordia San Vincenzo. Il mezzo è stato completamente restaurato dai volontari della Associazione – foto Alberto di Grazia

Come anticipato, è arrivato su un carrello il 238E della Misericordia di San Vincenzo: troppo fresco il restauro e troppa la distanza per rischiare il viaggio sulle proprie ruote, oltretutto con il tempo pessimo.

L’ambulanza – un allestimento doppia barella originale Fiat – è stata recuperata in stato di abbandono nel Marzo del 2015 ed in un anno o poco più di lavori riportata alle condizioni che vediamo nelle foto. L’impresa, coordinata dal responsabile dei mezzi della Misericordia di San Vincenzo Simone Niccolini ( ovviamente presente con altri due volontari alla manifestazione) è riuscita grazie al lavoro di alcuni volontari, di professione carrozzieri, meccanici e tappezzieri, che nel tempo libero hanno messo a disposizione le proprie competenze. Non meno importante è stato anche l’aiuto dato da altre Misericordie, con cui è stato posto in essere un proficuo scambio di materiale sanitario che ha permesso di ricostruire gli interni devastati da anni di incurie.

Foto 11: venduto, da nuovo, in provincia di Viterbo, l’ambulanza era arrivata in Toscana, a Sovicille in provincia di Siena, allo stato di rottame a seguito della bonifica di un ippodromo nel Viterbese: la ditta che se ne era occupata aveva portato via tutto il materiale – come da contratto – compresa appunto l’ambulanza di stanza all’impianto – foto Alberto Di Grazia
Foto 12: a fianco del posto di guida è stata montata anche una radio dell’epoca, ancora perfettamente funzionante – foto Alberto Di Grazia
Foto 13: gli interni, ricostruiti minuziosamente ed impreziositi da strumentazione dell’epoca ed impianto di ossigeno, tutto regolarmente funzionante. Bellissimo il castello che consente di caricare una seconda barella, sovrapposta a quella principale – foto Alberto Di Grazia
Bello, vero? Ora, guardate come era…quanti di voi avrebbero anche solo pensato di farlo tornare a splendere? Riteniamo che queste foto siano assai esplicative del lavoro svolto dai volontari.
Foto 14: incredibile ma vero, questo era il 238E che abbiamo visto a Cornaredo a Marzo del 2015! – foto Simone Niccolini
Foto 15: L’interno, come si presentava a Marzo del 2015: il restauro, francamente, avrebbe davvero fatto tremare le vene dei polsi alla maggior parte delle persone, ma non ai volontari di San Vincenzo che con una buona dose di incoscienza si sono cimentati in un lavoro al limite dell’impossibile riuscendo ad ottenere un risultato straordinario – foto Simone Niccolini.
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