Alla scoperta del Museo Internazionale della Croce Rossa

Si avvicina la Festa Internazionale della Croce Rossa, che si festeggia l’otto maggio 2017 fra Castiglione delle Stiviere e Solferino. In quei luoghi, nel 1859, il fondatore del movimento Henry Dunant ebbe l’ispirazione per creare un servizio universale di soccorso ai feriti e ai bisognosi sui campi di battaglia. Scopriamo il Museo Internazionale dedicato a questa figura e a tutto il Movimento della Croce Rossa, il MICR

MICR1C’è un palazzo tra gli edifici monumentali che ornano la bella cittadina di Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova (a 10km dal Lago di Garda) che racconta una delle più significative pagine impresse nella storia della solidarietà umana e del Diritto Internazionale Umanitario. E’ il settecentesco e nobile palazzo Triulzi Longhi, in cui nel 1959, per iniziativa di Enzo Boletti, fu allestito il Museo Internazionale della Croce Rossa, a testimonianza del fatto che cent’anni prima proprio a Castiglione delle Stiviere, grazie alla intelligente sensibilità di un giovane uomo d’affari ginevrino, Henry Dunant, nacque l’idea di quello che oggi è il più importante sodalizio umanitario laico diffuso nel mondo. In questo Museo non solo si possono osservare documenti, strumenti chirurgici, lettighe e attrezzature da campo che testimoniano l’attività passata e presente della Croce Rossa, ma si coglie un messaggio. E’ il messaggio di solidarietà e fratellanza che il popolo di castiglione, di fronte allo straziante macello umano di cui si trovò spettatore all’indomani della battaglia di Solferino del 1859, trasmise senza saperlo a colui che avrebbe fondato la grande Associazione. 

Il palazzo sede del MICR a Castiglione

Il cammino di una grande idea

“Non sarebbe possibile, in tempo di pace e tranquillità, costituire società di soccorso composte di volontari generosi e opportunamente qualificati per portare aiuto ai feriti in tempo di guerra?”

Come si raggiunge il museo

Il museo si trova nel centro di Castiglione delle Stiviere, graziosa cittadina situata nell’arco delle Colline Moreniche del Garda. E’ facilmente raggiungibile sia dalle uscite dell’autostrada A4 di Sirmione o Desenzano (tratto Milano-Venezia), sia dalla S. Statale 236 (tratto Brescia-Mantova). E’ aperto da aprile a ottobre negli orari 9-12 e 15-18, mentre da novembre a marzo negli orari 9-12 e 14-17. Chiuso i lunedì, le visite guidate per scolaresche e gruppi sono su prenotazione.

Cosa c’è nel museo

Il Museo della Croce Rossa è una importante testimonianza per i giovani. Varcando le porte di questa struttura a Castiglione delle Stiviere si entra a contatto con l’emozione della storia, per scoprire come dietro gli oggetti, le immagini, i documenti che testimoniano i grandi eventi del passato si possono rintracciare i sentimenti, le idee, la progettualità di uomini comuni, uguali alle migliaia di soccorritori che ogni giorno percorrono le strade del mondo. L’idea di emergenza che il Museo Internazionale della Croce Rossa propone ai giovani (ma non solo) è sintetizzata nel percorso “Come è nata l’idea che non c’era”. Si tratta di un tracciato ideale che, come sulle scene di un teatro, consente di rivivere da protagonisti l’esperienza di Henry Dunant, il fondatore della Croce Rossa. Con l’ausilio di schede tecniche ed elementi scenografici che attualizzano il passato e invitano al dialogo a all’approfondimento, di sala in sala si arriva allo “spazio del presente e del futuro”, un laboratorio che, all’insegna della creatività e del dialogo, consente ai ragazzi di gettare un ponte verso i coetanei di tutto il mondo.

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Come è nata l’idea della Croce Rossa

Carlo Bossoli, la battaglia di Solferino (wikimedia)
Carlo Bossoli, la battaglia di Solferino (wikimedia)

Dalla notte del 24 giugno 1859, qualche ora dopo la furiosa battaglia che aveva visto a confronto gli eserciti franco-italiano e quello asburgico, mentre sulle colline coperte di cadaveri e di feriti ancora lampeggiavano i bagliori delle armi austriache in ritirata, i Castiglionesi si videro riversare in paese migliaia di soldati feriti di tutte le provenienze.

Di fronte al pietoso spettacolo di 9000 corpi mutilati, di volti sfigurati che anelavano un soccorso, di flebili voci che imploravano la morte, il popolo di Castiglione, e le donne soprattutto sfidarono i pudori, pregiudizi e l’iniziale diffidenza di mariti e fratelli, cominciarono subito a soccorrere i feriti, sapendo cogliere amorevolmente il dolore “umano” oltre gli stendardi, i contrassegni delle divise e gli incomprensibili idiomi. Ben presto strade, piazze, chiese e abitazioni si improvvisarono luoghi di soccorso mentre la confusione aumentava insieme ai cadaveri e ai feriti che continuavano ad arrivare. Come testimonierà più tardi lo stesso Dunant nel suo libro “Un ricordo di Solferino” commuovendo il mondo intero, sio mobilitarono tutti: vecchi e bambini, e le ragazze non esitarono a strappare lòe lenzuola dei loro corredi di nozze per farne bende destinate ai feriti.

 

Henry Dunant era venuto a Castiglione per chiedere concessioni a Napoleone per i suoi affari in Algeria: si ritrò invece travolta dalla tragedia e da quella ondata di generosità spontanea, a cercar di organizzare, con il curato castiglionese Don Lorenzo Barzizza, uno stuolo di soccorritori, improvvisati e confusi quanto generosi e infaticabili, ed egli stesso si rimboccò le manbiche accantonando il motivo per cui era venuto in quei luoghi.

Un’idea si insinuò nel suo animo sensibile, già forgiato sugli ideali di fratellanza universale, e fu la popolazione di Castiglione a farla nascere senza saperlo: era l’dea della Croce Rossa Internazionale, l’organizzazione che sarebbe sorta a Ginevra qualche anno dopo (1863) e che, nel 2009, conta 186 Nazioni aderenti e più di 100 milioni di soci attivi in tutto il mondo

“Le donne di Castiglione, vedendo che io non faccio alcuna distinzione di nazionalità, seguono il mio esempio testimoniando la stessa benevolenza a tutti questi uomini dalle origini così diverse e che sono ad esse tutti ugualmente estranei.

“Tutti fratelli” ripetono con compassione.

Onore a queste donne compassionevoli, a queste fanciulle di Castiglione!…

(dal manoscritto del libro di Henry Dunant: “Un ricordo di Solferino”)

Il 22 agosto 1864 questa lungimirante idea, suggerita da Henry Dunant dalla toccante esperienza vissuta in terra italiana nel 1859, divenne realtà con la firma della “Prima Convenzione di Ginevra”: un accordo con il quale 12 Nazioni sottoscrissero i primi dieci articoli del nascente Diritto Internazionale Umanitario.

In quel contesto la croce rossa in campo bianco – ispirata dalla bandiera svizzera – veniva riconosciuta come simbolo internazionale di neutralità, assistenza e protezione in tempo di guerra.

Qualche anno dopo altri Paesi aderirono alla Convenzione di Ginevra e alla croce si affiancò il simbolo della Mezzaluna Rossa, che con lo stesso spirito e le stesse finalità si diffuse nei paesi musulmani. Oggi i simboli di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa simboleggiano gli ideali di fratellanza e solidarietà di oltre 100 milioni di aderenti e accompagnano lo sforzo di decine di migliaia di volontari impegnati in tutto il mondo, ovunque la salute, la sicurezza, i diritti civili, la dignità umana siano in pericolo.

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