Autista-soccorritore con 500 ore, la proposta in discussione soddisfa il CoES

Il profilo professionale per l’autista-soccorritore sembra arrivato ad un punto di svolta importante, con una discussione iniziata nella Conferenza Stato Regioni. Il CoES Italia ha partecipato all’evento e ha incontrato anche la Commissione Salute, per esporre il proprio punto di vista.

 

ROMA – Il CoES ha scritto il seguente comunicato stampa dopo l’incontro dello scorso 23 Maggio a Roma, presso la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome: “Un fruttuoso incontro sul percorso d’individuazione del Profilo Professionale dell’Autista-Soccorritore che da troppo tempo ormai attende il legittimo riconoscimento”.

“Nel corso dei lavori la Commissione ha ricevuto i Segretari nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. A seguire sono intervenuti i delegati delle associazioni di volontariato; ANPAS, CRI e Misericordie. Successivamente è stata udita la nostra Associazione di Categoria CoES Italia attraverso la propria delegazione composta dal Presidente nazionale, dai 2 Vice Presidenti, dal Presidente nazionale CoES Formazione e dall’ex Presidente nazionale. Infine, sono stati ricevuti 2 rappresentanti del sindacato FIALS.

In questo contesto non era affatto scontato riuscire a mettere d’accordo tutte le parti invitate a valutare i contenuti del documento inerente a un profilo professionale che di fatto ne conteneva addirittura 3 .

Se la proposta originaria fosse passata com’era avrebbe creato molta confusione e sovrapposizioni di mansioni.

La proposta originale prevedeva:

  • Soccorritore con formazione da 170 ore
  • Soccorritore volontario abilitato alla guida con formazione da 210 ore
  • Autista soccorritore con formazione da 500 ore

Nell’incontro, abbiamo sottolineato che le ore di formazione teorico-pratica (500) proposte dalla Commissione per la nostra figura, sono senz‘altro una buona base di partenza (Tanto per avere un termine di paragone: Il corso di formazione per assistente di studio odontoiatrico dura non meno di 700 ore suddivise in 300 di teoria ed esercitazioni e 400 di tirocinio). Infatti se consideriamo l’attuale formazione in alcuni stati Europei delle figure analoghe a quella del nascente Autista Soccorritore italiano, quali ad esempio Germania, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi, si nota molto chiaramente come essi abbiano profili professionali con pacchetti formativi completi e composti da una quantità di ore sostanzialmente sovrapponibile a quella che è stata sottoposta alla nostra attenzione.  Pensiamo che con la figura dell’Autista Soccorritore riconosciuta ufficialmente potremo finalmente allinearci alla Comunità Europea, consentendo così anche all’Italia la libera circolazione dei lavoratori fra le varie regioni ed in tutto il continente. Ovviamente per i colleghi già in forza ci dovrebbe essere una compensazione dei crediti formativi pregressi. Di fatto così si procederebbe più celermente verso un contratto collettivo nazionale unico di lavoro, che di riflesso concorrerebbe all’eliminazione di tutte quelle perverse forme di sfruttamento dei lavoratori che ci vengono sempre più spesso descritte da alcuni colleghi del settore.

Alla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni abbiamo poi evidenziato di ritenere necessario che il riconoscimento del titolo abilitante a livello nazionale debba assolutamente passare attraverso un percorso di formazione professionale, da espletarsi presso Centri di Formazione Accreditati.

Del resto, questo già oggi avviene per tutte le altre figure tecniche assistenziali di supporto attualmente operanti in sanità come l’OSS, l’OTA e l’ASA che frequentano una parte del loro percorso formativo teorico nelle istituzioni scolastiche accreditate e la parte dei tirocini formativi pratici presso le strutture sanitarie ospedaliere e/o Residenze Sanitarie Assistenziali per anziani.

Analogamente anche per noi sarebbero piuttosto singolari e incomprensibili altri percorsi. Pertanto, a nostro parere, anche per il profilo professionale di Autista Soccorritore pensiamo sia necessario avere una formazione teorica solvibile presso Centri di Formazione Professionale accreditati e, per la restante parte relativa al tirocinio pratico, si potrebbe pensare ad una collaborazione presso gli Enti pubblici e/o privati accreditati del settore.

Indubbiamente una formazione così fatta sarebbe certamente di qualità e migliorerebbe sensibilmente il servizio di soccorso 118 ed anche il trasporto sanitario inter-ospedaliero, andando ad incidere notevolmente anche sulla diminuzione degli incidenti ai mezzi di soccorso che nel nostro paese, come evidenziato dall’osservatorio CoES Italia, sono in costante e drammatico aumento con conseguenze spesso mortali o invalidanti per pazienti e personale sanitario di bordo.

Ci rendiamo perfettamente conto che la proposta condivisa, che speriamo possa realmente completare l’iter istituzionale, non accontenterà tutti.

Molti Colleghi dipendenti di fatto si aspetteranno di più (ad esempio un profilo professionale da 1000 ore). Per contro molti volontari desidererebbero addirittura il mantenimento dello status quo. Dopo più di 20 anni di occasioni mancate, oggi per la prima volta siamo veramente molto vicini alla realizzazione di un progetto rilevante per il sistema di soccorso italiano che porterà buoni frutti anche per tutti i cittadini e per i lavoratori del settore, con standard formativi nel soccorso certificati, conformi e spendibili in egual misura in tutta Italia.

Attendiamo pertanto fiduciosi la nuova proposta del profilo professionale unico di Autista Soccorritore che ci invierà la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome per un’attenta valutazione, mantenendo un atteggiamento di critica propositiva e come sempre aperti alla discussione costruttiva con chiunque abbia a cuore il nostro futuro. Nel frattempo CoES Italia continua instancabile verso l’obiettivo. Nei giorni scorsi la nostra delegazione è stata ricevuta dal Ministero della Salute”.

Ufficio Stampa CoES Italia

 

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