Intossicazioni e protezione: il 118 della Romagna dota i suoi mezzi di rilevatori per il monossido

Tutelare i propri dipendenti e avere un valido supporto da affiancare alla diagnostica sanitaria. Ecco perché il 118 della Romagna ha deciso di installare il servizio dei rilevatori di monossido sulle ambulanze e le automediche

L’area vasta  del 118 della Romagna installerà entro fine anno i rilevatori di monossido su tutti i mezzi in servizio, per offrire una protezione dalle esalazioni velenose a tutti i suoi dipendenti. Il progetto renderà più sicure le equipe sanitarie operanti in un’area vasta che va da Rimini a Ravenna. Il DPI – unico nel suo genere – sarà installato a partire dalla centrale di Rimini e successivamente in tutte le altre aree. La scelta di dotare gli equipaggi con uno strumento di protezione dal monossido di carbonio è stata fortemente voluta dai vertici del servizio e dall’AUSL per proteggere i propri dipendenti. Ma non si tratta solo di uno strumento di protezione. Infatti questo strumento può anche dare un suggerimento sul tipo di sintomi da controllare nel paziente. Funge quindi anche da coadiuvante diagnostico per infermieri e medici che operano in situazioni sospette, dando conferme o smentite a potenziali diagnosi.

Come sanno perfettamente sia gli operatori professionisti che i volontari, in caso di alta presenza di monossido, è fortemente possibile che il paziente si stia intossicando, e il segnale d’allarme del rilevatore può aiutare l’infermiere o il medico nella diagnosi. L’obiettivo di queste installazioni è quindi quello di approcciare al meglio ambienti saturi di CO, soprattutto in Valnerina e nelle conche riminesi, fra le più alte zone per l’incidenza delle intossicazioni. Dotare gli equipaggi di rilevatori di monossido è quindi una protezione primaria ma anche una potenziale indicazione diagnostica. E’ chiaro che in caso di sintomatologie varie o fuorvianti, il segnale d’allarme diventa un aiuto che velocizza anche la tempistica decisionale. Su questo tema sembra proprio che la Regione Emilia Romagna abbia intenzione di velocizzare le sue decisioni e di potenziare questo servizio. Fra l’altro – grazie alle forti competenze che nella Centrale Operativa del 118 della Romagna sono presenti – pare che sia allo studio una ricerca che sviluppi un protocollo specifico, perché – come detto – la Val Marecchia, ha una elevata incidenza di abitazioni con riscaldamento “vecchio stile” a legna o a gpl, in cui ci sono stati in passato diversi casi di intossicazione da monossido. Ora però è presto per parlare di studi scientifici. Le Centrali stanno ricevendo gli ultimi accessori e procedendo con la formazione del personale. E si spera che questi dispositivi tanto importanti quanto economici, possano diventare più presenti in tutta Itaila.
Per la sicurezza degli operatori sanitari il fatto che si sia mossa una Centrale Operativa è una cosa molto positiva. Il fatto che il rilevatore di monossido stia diventando un DPI di primaria importanza da installare sui mezzi di soccorso fa capire davvero quanto sia pericoloso il monossido e quanto sia difficile proteggersi da questo veleno senza un “naso” elettronico di supporto. Va aggiunto inoltre che il 118 della Romagna è una delle aree più vaste dove verrà usato il rilevatore di monossido e conferma ancora una volta come – in Emilia Romagna – l’attenzione per la sicurezza e l’innovazione siano sempre al primo posto. La speranza è che presto tutti i mezzi siano dotati di questi rilevatori, di primaria importanza per poter dire: “la scena è sicura”.

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