Cos’è l’afasia, il disturbo per cui Bruce Willis ha lasciato il cinema

Un addio al cinema che ha fatto scalpore quello di Bruce Willis, motivato dalle conseguenze dell’afasia

All’attore americano, 67 anni, infatti, è stata diagnosticata l’afasia che, hanno scritto i suoi familiari in un post su Instagram, “sta impattando sulle sue abilità cognitive”

L’afasia è un disturbo del linguaggio dovuto prevalentemente a patologie di tipo neurologico.

La principale, la malattia più frequente, di solito è l’ictus.

Poi ci possono essere anche disturbi neurologici ma di tipo degenerativo che possono portare lo stesso problema di afasia, dipende da cosa accade a questa persona.

L’ictus è un vero e proprio ‘colpo’, come dice l’origine della parola, è una cosa improvvisa.

Ecco, dunque, che la persona afasica perde, di colpo, la parola.

Oltre ad altri sintomi che possono essere di tipo motorio per quanto riguarda il linguaggio il soggetto afasico perde improvvisamente la capacità di articolare, di parlare, di esprimersi.

In quale modo può parlare una persona colpita da afasia?

Intanto dipende dal tipo di lesione, dalla zona che è stata colpita.

Noi abbiamo due emisferi cerebrali: l’emisfero sinistro, di solito quello dominante, è quello dove c’è la sede del nostro linguaggio, le aree del nostro linguaggio e ogni zona di questo emisfero si occupa di particolari caratteristiche del nostro linguaggio.

Quindi, in base a questo, l’afasico può essere una persona che non riesce più ad articolare le parole come prima, oppure una persona che apparentemente sembra parlare come prima ma le parole gli escono storpiate, distorte, non sono più quelle che ha in mente di dire.

Oppure, nei casi molto gravi non riesce proprio ad articolare alcun tipo di suono.

Ci può essere anche un disturbo nella comprensione, soprattutto nei primi tempi.

Poi magari il disturbo della comprensione regredisce, però la persona afasica può avere difficoltà anche a capire quello che altri gli stanno dicendo.

Se l’ictus è la causa più frequente dell’afasia, possono presentarsi anche forme degenerative

C’è una malattia che si chiama afasia primaria progressiva, un disturbo degenerativo che appartiene più ai disturbi a livello cognitivo, come le demenze, dove i pazienti colpiti, anche questo è un disturbo estremamente drammatico, progressivamente perdono la capacità di utilizzare le parole.

Pensando a Bruce Willis e a tutti i pazienti colpiti da afasia ci si chiede se si possa guarire da questa malattia

L’afasia non può sparire perché, purtroppo, se c’è stato un ictus c’è stata una lesione in una zona del nostro cervello.

Però, sicuramente, si può migliorare.

C’è un miglioramento spontaneo che avviene nei primi tempi dopo che una persona ha avuto un ictus e poi, però, la riabilitazione logopedica è estremamente importante.

Tutte le persone afasiche dovrebbero avere accesso ad una buona riabilitazione logopedica.

Purtroppo a volte si tratta di un percorso molto lungo.

Con le migliori tecniche che si cerca di mettere in atto si riattivano aree del cervello, dei collegamenti neuronali che vanno a stimolare il riutilizzo delle parole andate perdute.

Si tratta comunque di un percorso riabilitativo di non breve durata, seguo pazienti anche per uno o due anni, non è assolutamente una cosa veloce.

Il paziente afasico è una persona che vive questa malattia con una grande sofferenza

Non poter comunicare con gli altri, non poter parlare lo isola tantissimo dal resto dell’ambiente familiare.

Poi, spesso, si tratta di persone che stanno ancora lavorando, perché purtroppo l’ictus compare anche in soggetti abbastanza giovani.

Per approfondire:

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Riabilitazione neurologica: cos’è e quali obiettivi si pone

La scala di Barthel, indicatore di autonomia

Fonte dell’articolo:

Agenzia Dire

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