Covid, in crescita ‘Maskacne’: l’acne da mascherina

Maskacne, l’acne da mascherina: l’uso prolungato per buona parte della giornata può lasciare segni e screpolature sulle pelli sane figuriamoci su quelle affette da acne e altri problemi della cute.

Il piano vaccinale over 80 è partito e presto si spera verrà esteso a tutta la popolazione generale. In ogni caso il monito degli esperti è quello di continuare ad usare ancora per molto tempo, vaccino o no, le mascherine.

Un presidio fondamentale che è diventato anche sinonimo di stile.

Si vedono mascherine di ogni tipo, ma spesso l’uso prolungato per buona parte della giornata può lasciare segni e screpolature sulle pelli sane figuriamoci su quelle affette da acne e altri problemi della cute.

Per capire come mitigare il problema l’agenzia di stampa Dire ha interpellato Ilaria Proietti, dermatologa e medico estetico.

Parliamo di Maskacne: in che modo la mascherina può incidere sulle pelli problematiche, caratterizzate da sebo e acne?

“In questi casi noi dermatologi abbiamo descritto quest’anno una particolare tipo di acne denominata ‘Maskacne’ cioè un’acne derivata proprio dall’uso dei Dpi.

È caratterizzata da lesioni che compaiono soprattutto a carico delle guance e del mento.

Insomma sono lesioni di tipo eritematose, papulopustolose proprio legate allo sfregamento e al microambiente che si viene a creare all’interno della mascherina.

Purtroppo proprio usando le mascherine per molte ore il Ph della pelle viene alterato e il sebo cambia la sua composizione tanto che assistiamo ad una proliferazione batterica aumentata.

Stiamo osservando che tale fenomeno si origina anche in pazienti che in passato non hanno sofferto di acne”.

Le richieste dei pazienti con questi problemi di pelle immaginiamo che in questo periodo siano aumentate. Quali sono le strategie da adottare per evitare maskacne ed altri problemi?

“Consiglio innanzitutto di cambiare la skin care.

Questi pazienti dovranno quindi adeguare la detersione e usare prodotti per la cura quotidiana preferendo soprattutto prodotti delicati e poi creme, in caso di acne, che svolgano un’azione normalizzante della pelle.

Nei casi di lesioni infiammatorie invece consiglio l’utilizzo di antibiotici locali piuttosto che di benzoperiossido”.

Sicuramente l’impatto delle mascherine, anche sulle pelli normali, è inevitabile. Rossore e screpolature non sono così infrequenti… cosa consiglia per lenire e idratare maggiormente l’epidermide a casa?

“Per le pelli ipereattive e per i pazienti che non sono obbligati per necessità ad usare le mascherine ffp2 e ffp3, che sono quelle più contenitive, suggerisco ad esempio l’utilizzo di mascherine chirurgiche o composte da tessuti naturali come il cotone.

Ai pazienti con dermatite atopica o affetti da rosacea dico di utilizzare a casa delle acque micellari termali per struccare oppure applicare delle maschere per il viso lenitive.

Nei casi in cui permangono i segni della frizione della mascherina, soprattutto sul naso o a livello delle guance, esistono degli unguenti decongestionanti che aiutano proprio a migliorare anche il microcircolo dell’epidermide e a livello ambulatoriale possiamo avvalerci dell’uso dei laser oppure degli ultrasuoni che ci aiutano a migliorare la texture cutanea sottoposta a stress da dispositivi di protezione”.

Quali sono i periodi migliori per questi trattamenti e quando invece è bene non sottoporsi più ai laser perché andiamo verso la stagione calda con i raggi solari che picchiano maggiormente?

“Tutti i laser ablativi e soprattutto i laser per le macchie cutanee sono da consigliare al massimo entro il mese di marzo e di aprile perché poi i raggi solari possono peggiorare le nostre macchie proprio in un momento in cui la nostra cute, dopo il laser, è più sensibile e delicata.

Esistono altri dispositivi ambulatoriali come quelli per la dermopurificazione o le radiofrequenze che invece possono essere utilizzate durante tutto l’anno e dunque anche in primavera e in estate”.

Altri suggerimenti che vuole offrirci per mantenere sempre una pelle al to ed evitare, per l’appunto, la fastidiosa maskacne?

“Per quanto riguarda l’uso dei Dpi e la cura della pelle è importante rivolgersi sempre al dermatologo ed evitare il ‘fai da te’.

E poi usare prodotti poco profumati o contenenti basse dosi di derivati siliconici perché molte creme ‘anti aging’ ad esempio ci regalano un effetto tensore ma per fare ciò contengono una sostanza chiamata dimeticone che è ‘filmogena’.

Quest’ultima associata all’uso di mascherine può, in alcuni casi, peggiorare e aggravare alcune condizioni irritando maggiormente la cute”.

Per approfondire:

COVID-19, l’Antitrust avvia un procedimento sulle mascherine U-Mask

Fonte dell’articolo:

Agenzia Dire

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