Lavori usuranti, pensione anticipata per gli infermieri? Si, e anche per gli OSS. Intervista alla deputata Patrizia Maestri

Chi potrà accedere alla pensione anticipata per lavoro usurante? Chi avrà la possibilità di sfruttare l’Ape per lavoro gravoso? Infermieri e OSS al momento avrebbero un trattamento non eguale. E c’è ancora il tema del numero di notti da affrontare, per capire chi merita l’anticipo per questo particolare: un’intervista con la deputata Patrizia Maestri (PD) cercando di capire meglio questo nuovo strumento normativo

Nessuna divisione, nessun favoritismo. Il lavoro usurante in ambito sanitario sarà riconosciuto in egual modo per tutti nelle regole applicative dell’Ape. L’anticipo pensionistico ideato dal Governo Renzi che l’esecutivo del nuovo premier Gentiloni dovrà mettere in pratica, con i decreti attuativi è ad un punto di svolta, ma stanno emergendo diverse polemiche fra OSS e infermieri in merito.  Sarà il Governo a decidere come applicare gli anticipi pensionistici al sistema attuale, e i lavoratori potranno scegliere se andare in pensione anticipata senza oneri, quando i regolamenti ne daranno la possibilità. Ma per il momento vanno ricordate alcune cose importanti, per riportare la corretta informazione nel mondo sanitario dove, quando si parla di differenze di trattamento, è giustamente sempre forte e attiva la verve polemica.

L’Ape per i lavori usuranti o l’Ape per i lavori gravosi?

maestri_1Abbiamo parlato con l’Onorevole Patrizia Maestri, ex segretario generale della CGIL di Parma e deputata del PD, che si è interessata della tutela per le professioni usuranti in amito sanitario. Attualmente l’Ape sociale, considera come lavoro gravoso il ruolo dell’infermiere. Attenzione, non si tratta di lavoro usurante, ma di lavoro gravoso. C’è differenza. I lavori usuranti permettono di accedere alla pensione anticipata se per almeno 7 anni – negli ultimi 10 di attività – si è svolto uno dei seguenti tipi di mansione:

  • addetto di linea con imprese soggette a specifiche voci tariffarie Inail, in mansioni caratterizzate dalla costante ripetizione delle stesse azioni;
  • conducente di veicolo con capienza non inferiore a 9 posti, adibiti al servizio di trasporto pubblico;
  • lavoratori impegnati in galleria, in cassoni, in cave, in aree confinate, in aree ad alta temperatura, in asporazione di amianto o come palombaro;
  • addetti a turni notturni (per almeno 6 ore ogni giorno e un minimo di 64 giorni l’anno) e coloro impegnati per almeno 3 ore nell’intervallo tra le ore 24 e le ore 5 del mattino per periodi di lavoro pari all’interno anno;

C’è un documento specifico dell’INPS per i lavori usuranti, ed è qui: LEGGI

Infermieri e OSS quindi, Dove ricadono?

Non essendoci una specifica graduatoria o nota legata al mondo sanitario, è da analizzare la seconda lista dei lavori che possono aderire all’Ape Sociale grazie alla lista dei lavori “gravosi” ovvero impieghi difficoltosi o rischiosi – a definizione INPS – fra cui vengono inserite le professioni sanitarie infermieristiche. Chi svolge queste professioni da almeno 6 anni IN VIA CONTINUATIVA  avrà diritto all’Ape Sociale, cioè il pensionamento precoce per chi ha 63 anni. E gli OSS? In tutta questa intricata normativa, non è stata prevista nessuna tutela per gli Operatori Socio Sanitari, che svolgono comunque mansioni gravose all’interno del SSN. Dato che ancora mancano i decreti attuativi, l’onorevole Maestri ha chiesto di prevedere una tutela anche per questo tipo di professione, che non rientra – ad oggi – fra quelle che hanno diritto di ottenere un trattamento pensionistico anticipato. “Mentre per gli infermieri è già previsto un riconoscimento – spiega Patrizia Maestri – sia sul lavoro usurante delle notti, che per la professione in sé, erano stati lasciati da parte gli OSS, e la mia interrogazione parlamentare era propria finalizzata a questo scopo. Capire meglio dove e come una professione così gravosa sarà tutelata dall’Ape sociale, una forma di pensionamento anticipato senza oneri a carico del contribuente”.

Quindi, mentre per gli infermieri è già prevista una possibilità di anticipare la pensione a 63 anni con l’APE Social, e a molto prima nel caso in cui il professionista infermieristico faccia turni notturni (è in discussione in questi giorni il numero delle notti necessarie affinché sia riconosciuto il lavoro usurante ndr) mancava del tutto una tutela per gli OSS, “dimenticati” dai vari provvedimenti ma impegnati a pieno titolo nel SSN con mansioni precise e ruoli che non possono che ricadere fra i lavori gravosi. “Gli infermieri sono già giustamente considerati fra quelli che svolgono un lavoro gravoso – conclude l’onorevole Maestri – mentre non c’era considerazione per gli e le OSS. Ho fatto una interrogazione proprio per cercare di capire meglio. Altrimenti, per ottenere un pensionamento anticipato, gli OSS avrebbero dovuto chiedere un prestito INPS tramite l’Ape ma avrebbero  avuto un’uscita penalizzata”. L’obiettivo è quindi quello di garantire parità di trattamento a tutti gli impiegati nel mondo sanitario.

La risposta del Ministro Poletti: OSS tutelati insieme a ostetriche ospedaliere e assistenti personali di persone in condizioni di non autosufficienza

“Nei prossimi giorni – aggiunge poi su Facebook l’onorevole Maestri – il Governo dovrà emanare i decreti attuativi che consentiranno, con decorrenza il primo maggio, il pensionamento anticipato con 41 anni di contributi o 63 anni di età e almeno 36 di contribuzione. Analoga possibilità è riconosciuta anche agli addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza. Per le medesime categorie è riconosciuto il pensionamento anticipato anche al conseguimento dei 41esimo anno di contribuzione per quei lavoratori e quelle lavoratrici che hanno conseguito almeno 12 mesi di contribuzione per periodi di lavoro effettivo precedenti il raggiungimento del 19esimo anno di età (cosiddetti lavoratori precoci). L’Ape Sociale è un’indennità erogata mensilmente su dodici mensilità nell’anno, di importo pari alla rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione (ma comunque non oltre i 1.500 euro) corrisposta per una durata non superiore al periodo intercorrente tra la data di accesso al beneficio e il conseguimento dell’età anagrafica prevista per l’accesso al trattamento pensionistico di vecchiaia.

“La norma introdotta con la legge di bilancio 2017 amplia, quindi, le possibilità di pensionamento anticipato per gli infermieri e include anche gli OOSS fino a quel momento escluso” – ha spiegato Patrizia Maestri – “Se infatti per gli infermieri era già riconosciuta una specificità nell’ambito del lavoro usurante in ragione dei turni notturni, gli operatori socio-sanitari non beneficiavano di alcuna deroga che riconoscesse l’obiettiva gravosità della professione. Per questa ragione nel 2015 avevo presentato un’interrogazione al Ministro del Lavoro, interrogazione che evidentemente è servita a sollecitare un’attenzione specifica del governo agli operatori sanitari e socio-sanitari”.

 

“Nei prossimi giorni il Governo emanerà i decreti che daranno attuazione alle norme contenute nella legge di bilancio 2017. L’obiettivo è quello di garantire, riconoscendo le specifiche professionalità, parità di trattamento a tutti gli operatori nel mondo sanitario senza discriminazione ma superando i vuoti normativi che si erano accumulati nel tempo”.

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