Sanremo, chi è Stefano Ferlito, il medico del Festival che ha curato Arisa

Direttore del reparto emergenza dell’Asl 1 Imperiese, responsabile del servizio 118 e, prima, medico di Pronto Soccorso a Sanremo, Stefano Ferlito è diventato una star del web nel giro di pochi minuti grazie al Festival e grazie alle parole di Arisa, che sta spopolando grazie alle sue dichiarazioni durante il festival.
Ma se da una parte c’è il gioco e il divertimento per questo siparietto meditico in cui il medico diventa “pusher” di medicinali “consigliatissimi”, dall’altra c’è la serietà e l’importanza di un lavoro di squadra a supporto del Festival di Sanremo, dove centinaia di persone sono curate dallo specialista ligure, che da 18 anni è al Festival di Sanremo come medico del Festival.
“Scusi se non sente bene, ma siamo in prova” spiega Ferlito contatto al telefono, mentre in sottofondo si sentono gli strumenti e le voci dei cantanti che si preparano per il debutto. Il mondo del Festival è ben consciuto dal medico sanremese: “Ho iniziato all’Ariston 18 anni fa, con il mio responsabile di Pronto Soccorso. Ero ancora un giovane medico allora, e quando il mio mentore è andato in pensione mi ha “lasciato” diciamo così la gestione sanitaria del festival”.
La scelta della Rai non è caduta su Ferlito per caso. Medico del 118, la sua esperienza sulle ambulanze e nell’emergenza pre-ospedaliera ha avuto un ruolo determinante nell’aumentare la sensibilità per l’ascolto e la comprensione del paziente. 4 anni fa allora la Rai ha stipulato una convenzione con l’Asl per la gestione sanitaria del “carrozzone Ariston”.
“La mia assistenza sanitaria non inizia con gli artisti, ma prima, con tutto il complesso dei lavoratori che arrivano a Sanremo per il montaggio di palco, strutture e scene. C’è tutta una parte di operai e persone “al buio” – fra i quali mi ci metto anch’io – che non si vedono mai in televisione ma svolgono attività e sforzi determinanti per la riuscita del festival. Poi arrivano gli artisti, e l’assistenza va avanti anche nel momento delle prove, delle pause, mentre cantanti e musicisti provano per ore. Non c’è solo un lavoro professionale da svolgere, ma si instaura sempre un rapporto umano, che è diventato anche di amiciza con qualcuno che lavora qui da anni. La cosa bella del Festival, per me, è proprio questa”.
Segreti? “Segreti non ci sono, vale per me quello che vale per tutti i medici dell’emergenza, che devono sviluppare la capacità di riconoscere anche l’empatia delle persone che abbiamo davanti. Dobbiamo capire cosa prova il paziente anche con un breve colloquio, è questo quello che si fa nel 90% dei casi, quando ovviamente non ci sono complicanze critiche. Bisogna prima capire la persona che sta male, perché spesso è anche spaventata. Soprattutto qui, all’Ariston, dove c’è un gruppo di lavoratori che è lontano da casa per almeno un mese. Queste persone normali che lavorano nell’ombra fanno andare avanti questo evento, il Festival di Sanremo, da 65 anni, per questo ci vuole attenzione particolare”.
Ma Ferlito ora è il medico-pusher di Arisa, ed è divertito davanti a questo caso web esploso su Twitter: “Ho immaginato i commenti degli ascoltatori. Ovviamente non ho fatto altro che il mio lavoro. Arisa ha avuto bisogno del mio intervento per poca cosa, un banale antinfiammatorio. E ha avuto un modo tutto suo per ringraziarmi per averle permesso di lavorare. Mi ha lusingato molto ma non ho potuto verderlo indiretta, stavo facendo visite quando mi ha citato. Oggi i dirigenti della Rai mi hanno detto che ero famoso. Ma per me la cosa importante è stata permettere a una persona di fare il suo lavoro, tranquillamente, per tutta la serata. Ora c’è un’altra serata da fare e… adesso scusi, mi chiamano per una terapia, devo andare!”.

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