Focaccia Group entra nel mondo delle ambulanze e propone un innovativo metodo di igienizzazione

Focaccia Group da oltre 60 anni significa attenzione ai particolari e innovazione nei trasporti speciali: lo sanno bene le persone con disabilità di tutto il mondo, ma anche i soccorritori

Incontriamo Riccardo Focaccia, Managing Director dell’azienda di allestimento di veicoli speciali.

Un’intervista che ripercorre la lunga storia di un gruppo, ma anche di una famiglia.

Nel dialogo, infatti, si scopre che è da un continuo confronto con le persone che sono nate le esigenze risolte poi dall’invenzione di un particolare prodotto.

FOCACCIA GROUP, GENESI DI UN’IDEA

“Focaccia Group – esordisce Riccardo Focaccia – è un’azienda che esiste da tanti anni: nel 1954 è stata fondata la Carrozzeria Focaccia da mio nonno”.

Rispetto al perché l’azienda Focaccia si sia sviluppata in modo tanto incisivo anche nel settore della disabilità, Riccardo Focaccia ha le idee chiare: “la prima risposta è la fortuna. La fortuna aiuta gli audaci, noi siamo audaci, per cui siamo stati fortunatissimi fin dal primo momento”.

DA CARROZZERIA A FOCACCIA GROUP: LA FLESSIBILITA’ SI CONIUGA ALLA PRODUZIONE INDUSTRIALE

“Il Gruppo – prosegue Riccardo Focaccia – è l’evoluzione della Carrozzeria Focaccia: nel ’54 è stata fondata da mio nonno ad Imola ed era specializzata nella riparazione di residuati bellici.

Ma anche nella trasformazione perché da quei residuati si è arrivati al trasporto persone e ai piccoli autobus.

Il vero genio della famiglia è stato però mio padre Licio, che ha trasferito la carrozzeria a Cervia e fu lui ad avere l’intuizione, nella metà degli anni ’60, di realizzare trasformazioni speciali.”

Continua Riccardo: “Mio padre, analizzando le richieste del mercato, cominciò a realizzare componentistica e allestimenti speciali.

Qualunque tipo di richiesta arrivasse si ingegnava per realizzarla.

Io sono nato in quello che di fatto era un laboratorio, nel quale si costruivano manufatti in un unico esemplare piuttosto che in piccole serie.

C’era questa passione incredibile dello sperimentare, di trovare un equilibrio tra estetica, costo e funzionalità.”

“La passione guidava il nostro business, tanto che gli investimenti erano sempre volti ad estendere questa capacità progettuale e produttiva.

In quel laboratorio ho imparato la flessibilità: mi ricordo negli anni ’80, per esempio, la richiesta di un ambulatorio mobile per i veterinari.

Una domanda in grande anticipo rispetto agli studi di mobilità attuali.

La flessibilità, la capacità di sperimentare e di cambiare settore ha permesso di diventare ciò che siamo oggi.”

Poi arrivarono gli anni della consapevolezza.

“L’inizio degli anni ’90 è stato il momento della grande selezione.

Veicoli speciali per disabili e quelli per le Forze dell’Ordine: per far crescere l’azienda abbiamo deciso di specializzarci in questi due settori.

Nasce “Fiorella” il più compatto sollevatore che oggi viene distribuito in 52 paesi nel mondo e viene considerato il leader del proprio settore.

Ho iniziato ad immaginare una realtà industriale.

La nostra bravura è stata quella di trovare una giusta via di mezzo tra la flessibilità originaria e la capacità di industrializzare la produzione”.

TERZA GENERAZIONE DI ALLESTITORI: UNO SGUARDO ALL’OGGI ED UNO AL DOMANI

Oggi, dopo questi anni di percorso, qual è la tua più grande soddisfazione?

“Quando sono entrato pienamente in azienda ho pensato “facciamo diventare i veicoli per le persone con disabilità per tutti”.

Il mio mentore di riferimento era Henry Ford: sono ormai 4 anni che vendiamo i nostri allestimenti sulle reti delle concessionarie Volskwagen, Toyota, Fiat… posso dire che questa è la mia più grande soddisfazione.

Attesta che ci siamo riusciti: il veicolo per disabili oggi è considerato al pari di una qualsiasi vettura, un’esigenza, un’opzione di prodotto che le case automobilistiche devono offrire ai loro clienti”.

Il sollevatore “Fiorella” è un po’ il simbolo della vostra azienda?

“Sì, ma i prodotti si sono evoluti anche se rimane il prodotto più richiesto al nostro gruppo.

Il motivo per cui si è partiti dal sollevatore è che un pianale ribassato, costruito artigianalmente, costa cinque o sei volte di più.

Trent’anni fa era impensabile lavorare in quel segmento: oggi, con i numeri e i volumi che si sviluppano, siamo arrivati a proporre prodotti che sono competitivi”.

Focaccia Group non è solo disabilità: lavorate anche in settori molto cari ad Emergency Live…

“Anche questa è stata una intuizione: noi abbiamo investito molto nel creare un Centro di Ricerca e Sviluppo.

Sono più di 30 persone interne all’azienda che lavorano per pensare e realizzare i nostri prodotti.

Plastica, ferro ed elettronica e costruisci il mondo! Il Centro di Ricerca è partito certamente dai disabili, ma è poi passato alle Polizie Locali, agli Uffici Mobili e a tutta una serie di attrezzature che devono per necessità di cose essere coordinate.

L’allestimento deve innanzitutto agevolare il lavoro, e deve essere realizzato secondo le caratteristiche del lavoro professionale”.

Quali sorprese ci riserva Focaccia Group?

“Stiamo guardando sempre più da vicino al settore dell’emergenza e stiamo entrando nel settore delle ambulanze.

Un piedino lo avevamo messo già negli anni, dato che molti nostri clienti che fanno trasporto disabili operano anche nel settore ambulanze.

Un progetto che stiamo sviluppando riguarda la disinfezione ambientale, che è nato per le auto di Carabinieri e Polizia di Stato, ma che a ben guardare è più utile all’interno di un’autoambulanza.

Il mese prossimo verrà immesso sul mercato un sistema After Market che potrà essere installato sulle ambulanze esistenti e che garantisce, con certificato da laboratorio, la disinfezione totale del mezzo sanitario.

I vantaggi principali sono due: il primo è che lavoriamo con il perossido di idrogeno, che è l’elemento sicuro, il secondo è che il tempo di disinfezione dell’ambulanza è di circa un minuto”.

Concludiamo con una domanda più generale: quali punti di criticità vede nel settore delle ambulanze?

“E’ cambiato il mondo: prima la pandemia, ora la guerra e i ritardi di produzione che sono iniziati già dalla fine del 2019.

Se a questi fattori aggiungiamo le nuove normative, approvate dal Parlamento in materia di transizione ecologica, direi che abbiamo creato tutti gli elementi per una tempesta perfetta.

Ma sì è passati dalle carrozze alle automobili, adesso di cosa dovremmo avere paura? Di passare da automobili ad automobili diverse? No.

L’importante è guardare sempre avanti.

Flessibilità con il sorriso sul volto: è questa la ricetta vincente della Focaccia Group.”

Per approfondire:

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Fonte dell’articolo:

Focaccia Group

Roberts

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