11 settembre, dopo 13 anni alle celebrazioni si affianca la guerra

Oggi è il giorno della memoria per gli Stati Uniti. 13 anni fa le Torri Gemelle crollavano sotto il peso di un attacco terroristico senza precedenti. Migliaia di persone perirono, centinaia di soccorritori diedero la propria vita per salvare quella del prossimo, e il mondo precipitò per 4 giorni in un block-out totale. Oggi, 13 anni dopo, la lotta al terrorismo deve per forza riprendere forma. A causa della minaccia internazionale dell’ISIL, il califfato islamico che attacca l’occidente, ne uccide i giornalisti, e opprime popolazioni intere, facendo scempio della convivenza fra popoli. Gli Stati Uniti, ieri sera, con il Presidente Barack Obama, hanno dichiarato guerra al califfato che si dichiara “islamico”. Ma – come ha detto Obama nel suo discorso – “non c’è nulla di islamico nell’opprimere popoli, schiavizzare bambini, violentare donne o uccidere giornalisti”.
Per questo la giornata del ricordo, la più importante per gli Stati Uniti, diventa una giornata di riflessione sul futuro di questa guerra, che non è terminata con le operazioni in Iraq e Afghanistan, e che sembra non vedere ancora all’orizzonte la parola fine.

 

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