Agenzia Europea per i Medicinali: legame tra uso di clorochina e idrossiclorochina e rischio di suicidio

Clorochina, idrossiclorochina ed il rischio di suicidio. COVID-19 ha dato centralità di farmaci contenenti clorochina e idrossiclorochina: fino all’emergenza coronavirus utilizzati per la cura della malaria e di altre parassitosi, hanno trovato ampio utilizzo nel trattamento dei pazienti covid.

Con un grosso punto interrogativo che riguarda un aumento del comportamento suicidario e dei disturbi psichiatrici nei pazienti con essi trattati.

E’ quanto emerso nella riunione del Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (PRAC) 23-26 novembre 2020.

“Aggiornamento alle informazioni sui disturbi psichiatrici per clorochina e idrossiclorochina – si legge in una nota ufficiale dell’Agenzia Europea per i Medicinali -.

EMA raccomanda di aggiornare le informazioni sul prodotto specificando il legame di clorochina e idrossiclorochina con rischio suicidio e disturbi mentali

Il comitato di sicurezza dell’EMA (PRAC) ha raccomandato di aggiornare le informazioni sul prodotto per tutti i medicinali contenenti clorochina o idrossiclorochina a seguito di una revisione di tutti i dati disponibili che hanno confermato un legame tra l’uso di questi medicinali e il rischio di disturbi psichiatrici e comportamenti suicidi.

La revisione è stata avviata nel maggio 2020 dopo che l’EMA era stata informata dall’Agenzia spagnola per i medicinali AEMPS di sei casi di disturbi psichiatrici in pazienti con COVID-19 ai quali erano state somministrate dosi di idrossiclorochina superiori a quelle autorizzate.

La clorochina e l’idrossiclorochina sono autorizzate nell’UE per il trattamento di alcune malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide e il lupus, nonché per la profilassi e il trattamento della malaria.

Non sono autorizzate per il trattamento di COVID-19, ma entrambi i farmaci sono stati utilizzati come trattamento off-label nei pazienti affetti dalla malattia.

Tuttavia, la clorochina e l’idrossiclorochina non hanno mostrato alcun effetto benefico nel trattamento di COVID-19 in grandi studi clinici randomizzati.

In considerazione del loro uso durante la pandemia COVID-19, l’EMA aveva ricordato agli operatori sanitari i rischi di questi medicinali in aprile e maggio 2020.

E’ già provato che clorochina e idrossiclorochina possono causare disturbi psichiatrici, psicotici e aumentato rischio di suicidio

È già noto che la clorochina e l’idrossiclorochina, utilizzate anche in dosi approvate per indicazioni autorizzate, possono causare un ampio spettro di disturbi psichiatrici.

I disturbi psicotici e i comportamenti suicidi sono elencati nelle informazioni sul prodotto di alcuni medicinali contenenti clorochina o idrossiclorochina come effetti collaterali rari o effetti collaterali che si verificano ad una frequenza sconosciuta.

La revisione ha confermato che i disturbi psichiatrici si sono verificati e a volte possono essere gravi, sia in pazienti con e senza precedenti problemi di salute mentale.

Sulla base dei dati disponibili, la revisione ha mostrato che, per l’idrossiclorochina, gli effetti collaterali possono verificarsi nel primo mese dopo l’inizio del trattamento.

Per la clorochina, non c’erano dati sufficienti per stabilire un calendario chiaro.

La PRAC raccomanda di aggiornare le informazioni sul prodotto per questi medicinali per fornire migliori informazioni agli operatori sanitari e ai pazienti sul rischio di comportamenti suicidi e disturbi psichiatrici.

I pazienti che utilizzano farmaci a base di clorochina o idrossiclorochina e che hanno problemi di salute mentale (ad es. pensieri irrazionali, ansia, allucinazioni, sensazione di confusione o depressione, compresi i pensieri di autolesionismo o suicidio), o altri intorno a loro che notano questi effetti collaterali, devono contattare immediatamente un medico”.

Per approfondire:

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Fonte dell’articolo:

European Medicines Agency sito ufficiale EMA

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