Arresto cardiaco sul treno, la rete cardiologica salva 68enne: sottoposto a sostituzione di valvola aortica

L’efficienza del sistema ha salvato la vita al passeggero di un treno in viaggio verso Milano.  Con il soccorso in emergenza sul treno stesso utilizzando il defibrillatore in dotazione, il ricorso all’angioplastica nelle ore successive, e la sostituzione della valvola aortica qualche giorno dopo

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Arresto cardiaco sul treno: come è stato salvato il 68enne

Lui si chiama Clemente ed è un imprenditore di 68 anni del settore automobilistico del Centro Italia: il 16 dicembre scorso era in viaggio verso Milano quando, all’altezza di Piacenza, ha avuto un arresto cardiaco.

Soccorso e rianimato a bordo, è stato sottoposto ad angioplastica a Piacenza, nel reparto di Cardiologia diretto dal Daniela Aschieri, e poi trasportato a Parma per essere sottoposto a sostituzione valvolare aortica per stenosi severa, eseguita con tecniche di avanguardia da Francesco Nicolini, professore ordinario e direttore della Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

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Arresto cardiaco sul treno, la risposta della rete cardiologica

“La rete regionale della Cardiologia e Cardiochirurgia tra Parma e Piacenza ha funzionato con successo dopo il soccorso sul treno –  evidenzia il direttore della Cardiologia di Azienda Usl  Daniela Aschieri – .

La corsa contro il tempo per le patologie del cuore infatti è l’unica strada percorribile per avere un esito positivo”.

Commenta l’esperienza con emozione l’imprenditore: “L’utilizzo tempestivo del defibrillatore mi ha di fatto salvato la vita.

Ringrazio Daniela Aschieri e Francesco Nicolini  perché senza di loro oggi non sarei qui a raccontare la mia esperienza”.

“Questo evento rileva  l’eccellenza del Servizio sanitario regionale nonostante la situazione pandemica e la quarta ondata – rimarca il direttore della Cardiochirurgia del Maggiore di Parma – si tratta di eccellenza dell’intero sistema Area vasta Emilia Nord che in questo caso coinvolge le province di  Parma e Piacenza.

Un sistema che assicura accoglienza sanitaria anche in situazioni emergenziali particolarmente difficili come quella che ha interessato il signor Clemente”.

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Per approfondire:

Cardiochirurgia mininvasiva: cosa si intende quando si parla di MIS (o MICS)

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Fonte dell’articolo:

Ospedale di Parma

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