Come continua la ricerca del volo MH370?

Giovedì il vice-premier australiano Warren Truss, parlando davanti al parlamento di Canberra, ha spiegato che il volo MH370 della compagnia Malaysian Airlines non si trova nell’area dell’Oceano indiano dove le ricerche si sono concentrate fino ad oggi.

La ricerca  però continua e si sposterà verso una nuova fase, che inizierà ad agosto e potrebbe durare per 12 mesi: “I rilevamenti acustici erano la migliore informazione disponibile in quel momento, e questo è tutto ciò che si può fare. Siamo ancora molto fiduciosi che la posizione finale dell’aereo sia nell’Oceano Indiano meridionale”.

Truss ha spiegato che le ricerche del volo MH370 prevedono adesso tre fasi fondamentali: la revisione e l’analisi di tutte le informazioni ed i dati esistenti, allo scopo di definire un’area di 60.000 km quadrati nell’Oceano Indiano meridionale; la conduzione di test batimetrici per mappare il fondale nell’area suddetta; l’acquisto dei servizi specialistici necessari per una ricerca approfondita sul fondale.

La nave cinese Zhu Kezhen ha già iniziato a condurre i sondaggi batimetrici elle aree indicate dall’Australian Transport Safety Bureau. Le operazioni hanno il supporto di altre due imbarcazioni, la cinese Haixun 01 e l malese Bunqa Mas 6, che hanno il compito di trasportare i dati raccolti a Fremantle, per permettere a Geoscience Australia di processarli. Un’altra nave si unirà alle operazioni a giugno.  I sondaggi batimetrici dovrebbero durare circa tre mesi: una conoscenza accurata del fondale è considerata cruciale per permettere di eseguire la susseguente ricerca sottomarina.

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